CORRETTIVO AL RIORDINO - Esito riunione
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Un momento che avrebbe dovuto segnare un ulteriore passo in avanti, dopo quel confronto costruttivo tra alcune componenti del mondo sindacale responsabili e l’Amministrazione, che ha portato al miglior riassetto ordinamentale possibile con il miliardo di euro a disposizione per detto provvedimento.
Proprio in sede di quel confronto, durante il percorso di prima applicazione del decreto sul riordino delle carriere, era stata programmata un’ulteriore fase di assestamento legislativa attraverso la possibilità di prevedere uno o più decreti correttivi con l’obbiettivo di rimuovere eventuali profili di disarmonia che fossero emersi, appunto, nella prima fase di applicazione del Decreto Legge 95/2017. Al fine di tutelare i legittimi interessi e aspirazioni dei colleghi, il S.I.A.P., nel corso del periodo post applicativo del DL 95/2017, ha da subito raccolto tra il personale le loro osservazioni sul testo licenziato al fine proprio di riempire di contenuti i successivi decreti correttivi, con l’obiettivo di addivenire con l’amministrazione ad un lavoro che tenesse in considerazione il lavoro del S.I.A.P.
Purtroppo, invece, abbiamo dovuto constatare che l’Amministrazione ha scelto la strada dell’autoreferenzialità, o meglio accogliendo solo parzialmente le nostre istanze, portando all’attenzione dei sindacati una piattaforma, considerata dal S.I.A.P. insufficiente e deludente.
In estrema sintesi con questo modo di fare è stata tolta ogni possibilità al S.I.A.P. e le altre organizzazioni sindacali di fornire quel contributo figlio del sentire dei colleghi su un tema così delicato che contiene nelle diverse sfumature interessi e diritti di tutti. Abbiamo ritenuto non corretto da parte dell’Amministrazione utilizzare lo strumento dei correttivi per cercare di inserire al suo interno provvedimenti estranei all’oggetto delle delega, utilizzando la scusa del collegamento diretto rispetto alle modifiche ordinamentali intervenute.
Tra cui l’intervento sulla modifica dei requisiti per ottenere la promozione per merito straordinario, inserendo un requisito per darne diritto che ha visto il S.I.A.P. fortemente contrario perché offensivo del lavoro svolto dai poliziotti in strada.
Fatta questa necessaria premessa, passiamo ad indicare il contenuto della proposta presentata dall’Amministrazione: ha rappresentato l’impossibilità di adottare con questa prima delega tutti i provvedimenti correttivi che comportano disallineamenti con gli ordinamenti delle altre forze di polizia e con le forze armate.
A tal proposito appare evidente la necessità di richiedere una nuova delega con una norma primaria, per un secondo decreto correttivo con scadenza dei termini intorno a marzo del 2019, disposto in parallelo al decreto correttivo per le forze armate.
Con questo meccanismo ci sarebbe la possibilità di reperire nuove risorse attraverso la nuova legge di bilancio, con l’impegno che all’interno di questo dispositivo si troveranno le risposte le legittime istanza avanzate dal S.I.A.P. e dalle altre OO.SS.
Ciò che in questo primo momento potrebbero essere previsti come interventi da parte dell’Amministrazione e rispetto alle nostre richieste, sarebbero i seguenti:
la correzione della data di inquadramento al primo gennaio 2017 dei Sovrintendenti dell’annualità 2007, gli unici che erano stati riordinati con decorrenza al 1° ottobre 2017 e cioè con 10 anni e 9 mesi;
la riduzione nella fase transitoria rispettivamente ad un mese del corso di formazione per Vice Sovrintendente e a tre mesi del corso di formazione da Vice Ispettore, nonché la previsione di più cicli formativi per il corso di formazione del concorso da 2842 Vice Ispettori, con il riconoscimento per tutti della medesima decorrenza giuridica ed economica riconosciuta al primo ciclo. Nessuna riduzione, invece, è stata proposta per il corso a Vice commissario e quello da Commissario Capo sebbene da noi richiesto, oltre ad aver rivendicato la necessità che il tempo massimo che debba intercorrere tra un corso e l’altro da V. Comm. passi da 6 ad almeno 3 mesi;
l’ampiamento da 1000 a 1500 posti per il concorso da Vice Ispettore riservato ai Sovrintendenti Capo che al 31 dicembre 2016 avevano almeno due anni di anzianità nella qualifica. Estensione che, secondo l’Amministrazione, dovrebbe consentire la salvaguardia dei colleghi già frequentatori del XV, XVI e XVII corso che potrebbero essere esclusi o scavalcati nel primo concorso interno, per effetto delle nefaste procedure decise dall’ufficio concorsi. Tale ampliamento darebbe loro l’opportunità di accedere al ruolo degli Ispettori con questo concorso;
la previsione di una riserva del 15% dei posti per il concorso da Vice Commissario per gli Agenti ed i Sovrintendenti, e del 5% dei posti per gli Ispettori già frequentatori del VII e VIII corso in possesso della laurea triennale. Al riguardo abbiamo chiesto un ampliamento della riserva rispettivamente al 20% ed al 20% nella sola fase transitoria (20% per tutte le altre qualifiche e 20% per il solo VII e VIII corso ispettori) lasciando a regime il 20%; abbiamo inoltre sollecitato un chiarimento affinché la laurea triennale di scienze dell’investigazione conseguita da quel personale durante i 18 mesi di corso venga considerata valida per accedere al concorso in questione;
l’incremento dei posti da Vice Commissario del ruolo ad esaurimento, che dovrà essere bandito entro il prossimo 30 marzo 2019, con aumento dei 300 oggi previsti di ulteriori 136 posti, pari a quelli non coperti con la procedura concorsuale riservata ai 1500 Sostituti Commissari che potevano partecipare a ciascuno dei concorsi previsti per le annualità dal 2001 al 2005 ex art. 25 del D.L. 334 del 2000. In merito abbiamo richiesto di inserire, sempre per il ruolo ad esaurimento, anche i posti di coloro che cessano dal servizio nel corso della fase transitoria;
il S.I.A.P. ha chiesto la previsione specifica, al fine di sgombrare ogni dubbio, dell’attribuzione della qualifica di autorità di P.S. anche ai Commissari Capo o altri Funzionari che dovessero assumere la direzione interinale dei Commissariati distaccati;
il recupero nei ruoli ordinari di 5 posti da Dirigente Generale attualmente previsti come fuori ruolo;
l’anticipo dell’inizio del periodo applicativo a marzo del 2019 per i frequentatori del 107° corso di formazione dei Commissari, con assegnazione degli stessi nelle sedi presso cui poi rimarrebbero come effettivi nel momento di conclusione del periodo formativo;
la riduzione a sei mesi dai dodici oggi previsti del corso di formazione per i vincitori del concorso a Medico della Polizia di Stato, in considerazione del fatto che nei prossimi concorsi si richiederà il possesso anche della specializzazione oltre che della generica laurea in medicina;
la rideterminazione in non più di un mese del corso di formazione dirigenziale riservato ai Vice Questori Aggiunti promossi alla qualifica di Vice Questore, specificando che coloro che hanno già frequentato i vecchi corsi di aggiornamento alle funzioni dirigenziali non dovranno ripeterlo;
l’adeguamento della dotazione organica del personale dei ruoli tecnici, con la previsione di ulteriori 400 posti nel ruolo degli ispettori tecnici, che in linea di principio dovrebbero essere destinati alla progressione di carriera dei sovrintendenti tecnici in possesso della laurea in scienze infermieristiche;
il concorso per il transito ai ruoli della Banda Musicale di otto orchestrali, riservato agli interni del ruolo ordinario, in possesso dei prescritti titoli di studio;
la modifica alle norme di valutazione dell’anzianità dei Vice Questori attualmente previste ai fini della nomina a Primo Dirigente, considerato che le stesse prevedono l’attribuzione di un punteggio per ogni anno in più rispetto a quelli minimi richiesti per essere valutati, considerato che essendo tale qualifica nuova perché introdotta dal riordino, comporterebbe l’annullamento di tutta l’anzianità maturata nella precedente qualifica di Vice Questore Aggiunto. In merito, condividendo la necessità di dare una risposta a queste legittime aspettative, poi diversamente vi sarebbe una forte penalizzazione per i colleghi più anziani, abbiamo espresso parere favorevole a condizione che la stessa procedura sia applicata anche agli Ispettori Capo promossi Ispettori Superiori e ai già Ispettori Superiori ante riordino con un’anzianità inferiore agli 8 anni, periodo necessario per essere promossi a Sostituto Commissario, considerato che la ratio è esattamente la stessa che porta alla modifica per il Vice Questori.
Per il S.I.A.P. la questione della valorizzazione delle cosiddette “maggiori anzianità” come più volte richiesto in tutte le sedi riveste carattere pregiudiziale sulla stesura dei decreti correttivi.
Questi sarebbero i correttivi che l’Amministrazione intenterebbe proporre nell’esplicazione della delega che scade il 7 luglio p.v., rimandando ad una seconda fase, ciò che al momento non è possibile dare una risposta.
Nello specifico il contenuto dei provvedimenti da adottare in questo secondo momento sarebbe:
retrodatazione della decorrenza giuridica per tutti i vice ispettori vincitori dei concorsi interni previsti dal riordino, e quindi sia di quelli vincitori del concorso da 2842 posti in corso di svolgimento, sia di quello da 1500 posti di prossima pubblicazione, al 1° gennaio 2017. In questo modo verrebbe rimosso lo scavalcamento di colleghi più anziani da parte di quelli dei corsi successivi, in forza di un reinquadramento nel ruolo con priorità individuata in ragione del corso di provenienza. Questo eviterebbe, secondo l’Amministrazione, qualsiasi penalizzazione provocata dall’attribuzione dei punteggi in base agli attuali e non corrispondenti titoli previsti dall’ufficio concorsi, da noi da sempre criticati proprio perché avrebbero consentito scavalchi, in violazione al principio di evitare qualsiasi scavalcamento voluto e perseguito da tutte le parti in ogni momento della definizione del riordino;
la conseguente retrodatazione, almeno al giorno precedente a quello in cui sono stati inquadrati i vincitori dei due concorsi dinnanzi trattati, dei vice ispettori frequentatori del X Corso, e di almeno un altro giorno dei già frequentatori del IX corso;
la previsione nella sola fase transitoria di concorsi interni per Ispettori, Ispettori capo e Ispettori Superiori che ridurrebbero le permanenze per l’accesso rispettivamente alle qualifiche di Ispettore Capo, di Ispettore Superiore e di Sostituto Commissario;
l’attribuzione dell’una tantum, benché proporzionalmente ridotta, per quanti hanno maturato i presupposti utili a percepirla nel periodo che va dal 1° gennaio 2017 al 30 settembre 2017;
la omologazione dei presupposti richiesti per l’accesso alla qualifica di coordinatore a quelli richiesti per partecipare al concorso da vice sovrintendente, e la medesima previsione per l’attribuzione della qualifica di coordinatore degli altri ruoli;
eliminazione della riduzione degli 81 posti da Primo Dirigente prevista dal riordino con conseguente ampliamento dei posti da Dirigenti Generali ed equivalente riduzione dei Commissari Capo;
rifinanziamento delle risorse per la decontribuzione per i redditi complessivi non superiori ai 28.000 euro complessivi in modo da continuare a garantire il beneficio che assicuri la differenza tra quanto percepito con i nuovi parametri e gli 80 euro percepiti prima dell’entrata in vigore del riordino.
Per il S.I.A.P. l’elencazione sopra riportata deve essere considerata, purtroppo, ipotetica dovendosi pronunciare prima nel merito i competenti organi tecnici del MEF, della Funzione Pubblica oltre alle Commissioni Parlamentari.
Il S.I.A.P. ha ribadito, nel corso dell’incontro, che esistevano le condizioni per poter portare a termine già ora il percorso di riforma iniziato con il D.L. 95/2017, fornendo le risposte alle legittime aspettative del personale. Dinanzi a ciò invece abbiamo dovuto apprendere di un differimento nei tempi, trovando come giustificazione da parte dell’Amministrazione l’impossibilità di accogliere le numerose indicazioni fornite dal S.I.A.P. e da altre OO.SS. considerata l’esigenza di non creare situazioni di squilibrio con gli ordinamenti delle altre Forze di Polizia e con quelli delle Forze Armate.
Una posizione che non convince il S.I.A.P. considerata l’esistenza attuale di tali e tante disuguaglianze, che vanno a penalizzare quasi sempre gli operatori della Polizia di Stato. Il S.I.A.P. ha contestato questa “falsa” esigenza di dover attenersi scrupolosamente all’omogeneità ordinamentale, considerato anche come, nel passato più recente, le Forze Armate si sono dotate in via del tutto autonoma del cosiddetto “Strumento Militare”, sebbene poi parzialmente limitato anche dal forte e determinato intervento del S.I.A.P. Difatti, attraverso quei provvedimenti sono stati create una serie di opportunità per il personale delle FF.AA., senza che ciò abbia mai sollevato alcun dubbio sulla possibilità di intaccare proprio quei criteri di equiordinazione, che oggi invece vengono evocati.
Il S.I.A.P. ha indicato ulteriori modifiche da inserire nella piattaforma correttiva, illustrata dall’Amministrazione. Nello specifico, si è ricordato come a causa di una pessima gestione da parte della Nostra Amministrazione, in ambito concorsuale, nel corso del tempo ha comportato che le qualifiche apicali, quelle più remunerative, del ruolo ispettori presentino importanti vuoti a differenza, invece di decine di migliaia di posizioni occupate dai colleghi dell’Arma e da quelli della Finanza.
Altro punto importante sul quale il S.I.A.P. ha posto la propria attenzione come già da tempo ha fatto, è quella dei frequentatori del X corso Vice Ispettori provenienti dai ruoli della Polizia di Stato, per i quali si è chiesto di realizzare il medesimo progetto di riduzione del Corso, con diretta applicazione presso le sedi di destinazione, come si è immaginato per i frequentatori del 107° Corso Commissari.
Un ragionamento che non può essere disgiunto dalla possibilità per i colleghi di fare rientro alle sedi di provenienza.
Particolare attenzione posta dal S.I.A.P. è stata messa sulla rivendicazione, di cui il S.I.A.P. rivendica la primogenitura, la retrodatazione giuridica del IX Corso per la quale pende ancora un apposito ricorso al TAR Lazio, o in alternativa uno snellimento delle procedure in via transitoria per la progressione di carriera a Ispettori capo con la possibilità di accedere con procedure agevolate a Ispettore SUPS, qualifica che a breve vedrà gravi carenze.
Il S.I.A.P. ha giudicato insufficiente nonché penalizzante per quel personale, le proposte di riordino del personale tecnico poiché ancora non in linea con le reali esigenze di quell’importante ruolo della Polizia di Stato, sebbene le diverse aperture date siamo ancora ben lontani dalle proposte fatte dalla nostra O.S. Lo stesso dicasi per il personale del Fanfara della Polizia di Stato per il quale è stato chiesto il riconoscimento di analoghi benefici riconosciuti al personale della banda musicale della Polizia di Stato.
Il S.I.A.P. ha rimandato con forza “al Mittente” la proposta di riconoscere il giorno della messa in quiescenza, l’attribuzione della denominazione di “coordinatore”, la cui proposta è stata ritenuta offensiva e si è ribadita la richiesta della qualifica successiva a prescindere dal ruolo.
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