Ufficio Immigrazione - Attività di sportello

Ufficio Immigrazione - Attività di sportello

Brescia, 18 novembre 2013 - Sindacale

Egregio Signor Questore,

la scrivente Segreteria desidera portare alla Sua attenzione i problemi che affliggono gli operatori di “front office” dell’Ufficio Immigrazione e che si riflettono negativamente sui risultati della Questura in termini di di efficienza e celerità nella definizione delle pratiche.

I poliziotti e gli impiegati civili dello sportello sono sottoposti a condizioni di stress per l’elevato flusso di stranieri cui si aggiunge una fastidiosa opera di pressione psicologica affinché sia accelerato il disbrigo delle pratiche, azione che afferma, implicitamente, che gli operatori sono troppo lenti o addirittura dei “perditempo”. La ripetuta e fastidiosa pressione è, a nostro parere, del tutto inutile giacché la valutazione della produttività di ciascun operatore può essere fatta in remoto. Con la telematica, infatti, è possibile visionare il resoconto di tutte le pratiche eseguite in qualsiasi arco di tempo si desideri. Ciò consente di potersi formare un giudizio oggettivo della velocità di lavoro anziché soggettivo come può essere fatto con un’attività di controllo in situ.

Il SIAP comprende la necessità di ridurre il tempo medio necessario per la consegna dei permessi di soggiorno e capisce che 6 mesi sono troppi ma per incidere su questo dato non si può prescindere da un aumento del numero degli sportelli. Altri Uffici immigrazione del Paese possono contare su un numero maggiore anche con una “popolazione” straniera inferiore ed un organico dell’Ufficio più piccolo (un esempio molto vicino, anche geograficamente, come Bergamo dice che con una popolazione di 125.000 stranieri, un organico di 24 poliziotti e 16 impiegati civili, il tempo di consegna è di 4 mesi anche perché può contare su 6 sportelli per le pratiche e 2 per il foto-segnalamento). Una maggiore celerità degli operatori potrebbe essere certamente perseguibile ma solo dando loro continuità d’impiego mentre oggi l’organizzazione dell’Ufficio prevede molto spesso la chiamata occasionale di altri colleghi che ordinariamente hanno compiti differenti.

Ciò detto, lo sportello avrebbe bisogno di un quarto operatore sul turno 8/14 piuttosto che di un supervisore che si limita a verificare la velocità di esecuzione degli “sportellisti” e, magari, anche di un terzo operatore sul turno pomeridiano.

L’altro grosso problema rilevato da questa O.S. riguarda l’attività di foto-segnalamento. Attualmente il ritardo dell’inserimento SDI dei foto-segnalamenti è arrivato a circa 15 mesi per un totale di oltre 10.000 cartellini d’arretrato.

Anche in questo caso il problema deriva dal fatto che non c’è personale che è assegnato ordinariamente a questa attività bensì colleghi che di volta in volta vengono distratti dalla loro attività principale per fronteggiare le necessità del momento. La conseguenza è che non viene prestata la necessaria cura alla completa definizione dell’attività: corredo dei cartellini con l’esito AFIS, inserimento SDI, archiviazione, risoluzione delle pratiche errate.

Della sofferente situazione in cui versano gli operatori dell’Ufficio Immigrazione, proprio questa O.S. ha richiesto, durante la riunione periodica ex L. 81/08, una ricognizione sulla reale capienza del salone destinato ad accogliere gli stranieri proprio in considerazione dell’enorme affluenza di richiedenti. Esso potrebbe non essere in grado di garantire il normale deflusso in caso di situazioni d’emergenza. Proprio per questa ragione a rinforzo della richiesta d’incremento di personale il SIAP suggerisce modestamente una calendarizzazione degli ingressi fissando un numero massimo di persone accoglibili negli orari d’apertura.

L’Ufficio Immigrazione di Brescia è tra i più importanti d’Italia e i dati ISTAT lo certificano: 165.000 è il bilancio demografico a fine 2012. I tempi d’attesa e l’efficienza del lavoro però non sono commisurati. Secondo il modesto parere di questa O.S. l’anello debole della catena è proprio il primo: l’attività di sportello e di foto-segnalamento non sono sufficientemente considerati e adeguatamente strutturati per il compito che devono svolgere.

Con spirito costruttivo il SIAP di Brescia si rivolge alla S.V. perché confida di trovare disponibilità all’ascolto e al confronto: il miglioramento delle prestazioni dell’Ufficio Immigrazione non può che passare per un miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori di “front office”.

Con l’occasione si porgono distinti saluti.