Condotta antisindacale del Dirigente la II Zona Polizia Frontiera

Condotta antisindacale del Dirigente la II Zona Polizia Frontiera

Bergamo, 8 febbraio 2013 - Replica

Prot. Nr. 15/2013/SIAP/PROV.                   Bergamo, 8/02/2013

AL MINISTERO DELL’INTERNO
Dipartimento della P.S.
Ufficio per le Relazioni Sindacali
= ROMA =

e, p.c.

ALLA SEGRETERIA NAZIONALE
= ROMA = 
 
 
 
 
OGGETTO:   II Zona Polizia di Frontiera Lombardia.
Comportamento antisindacale.
Rif. N. 557/RS/113/3326 del 30/01/2013.
 
 
 
La scrivente Segreteria Provinciale in merito all’oggetto ritiene opportuno precisare alcune questioni che codesto Ufficio ha del tutto omesso nella propria risposta.
 
In primo luogo l’allora Dirigente della II Zona non aveva comunicato alle OO.SS. alcuna necessità di concludere il confronto e la verifica semestrali entro un dato orario per “impegni di carattere istituzionale” tant’è vero che non vi è agli atti alcuna precedente comunicazione né vi è traccia nel verbale di una richiesta fatta in tal senso in apertura dei lavori. La verità storica e documentale è che il Dirigente lasciò volontariamente il tavolo di confronto per evitare di affrontare e ricomporre una “grave frattura comunicativa” da lui stesso causata con la propria condotta contro il rappresentante di questa organizzazione che stava esponendo la propria posizione in merito all’argomento oggetto del confronto. Per tale ragione era impossibile per questa O.S. – così come per qualunque altra presente – contestare tale “iniziativa”. Sfugge poi a questa Segreteria come possa codesto Ufficio sostenere la tesi secondo cui sia possibile porre preventive limitazioni temporali allo svolgimento di un confronto: nel caso in esame non vi fu peraltro alcun “prolungarsi dei tempi” in quanto in poco più di un’ora si era già conclusa la verifica ex art. 5 ANQ e si stava già affrontando il confronto ex art. 19 ANQ. Qualsiasi sospensione dei lavori avrebbe trovato negli interlocutori sindacali una sicura disponibilità se richiesta in una maniera appena urbana e con una motivazione verosimilmente istituzionale. Invece, ad appena un’ora e 36 minuti dall’inizio della seduta il Dott. Finolli decise di lasciare il tavolo dei lavori senza dare una decente spiegazione ai convenuti.
 
Circa le modalità del conferimento della delega al Dirigente della locale Polaria – fatta improvvisamente dal Dirigente mentre si alzava per parlare al telefono senza dare alcuna spiegazione istituzionale – sarebbe stato preferibile tacere: se le relazioni sindacali e le regole di confronto hanno ancora un senso, codesto Ufficio e questa Segreteria non avrebbero nemmeno dovuto affrontare la questione giacché si può parlare di delega solo nei termini imposti dalla legge non già dall’interpretazione personale di un Dirigente o di un Ufficio.
 
            In ultimo, si ritiene del tutto inutile la risposta pervenuta a distanza di un anno dalla segnalazione della condotta antisindacale. Se è vero che le parole possono essere come pietre e che le azioni valgono più di tante parole, l’aver promosso l’autore di tale condotta a Questore di Bergamo esprime molto bene l’opinione del Ministero dell’Interno sull’episodio oggetto della presente corrispondenza. Certamente molto meglio della laconica nota che codesto Ufficio si è sentito in dovere di inviare a questa Segreteria.
 
            Distinti saluti,