Questura di Prato - Divisione  P.A.C.

Questura di Prato - Divisione P.A.C.

Prato, 7 giugno 2012 - sindacale - lettera al Questore

Con la presente questa O.S. intende portare all’attenzione della S.V la grave situazione generale in cui versa la Divisione Polizia Anticrimine sia dal punto di vista funzionale che da quello gestionale con particolare riferimento al personale che ivi è assegnato.

Sin da subito intendiamo evidenziare come, a parere di questa O.S.,  la gestione di tale Divisione da parte del Dirigente in carica non si sia certo evidenziata per miglioramenti di efficienza generale e ne è prova lo stato di particolare confusione in cui versa un settore particolarmente strategico e nevralgico dell’intera Questura come l’Archivio Generale il quale sembra ormai vicino al collasso definitivo.

I toni che questa O.S. usa in questa lettera possono sembrare esagerati ma è ormai palese a tutti coloro che lavorano nella Questura di Prato come il citato Archivio sia praticamente come una nave senza timoniere, in preda ad ogni tempesta e con il personale ivi occupato, in particolar modo quello appartenente alla Polizia di Stato, ormai privo di alcuno stimolo e fiducia nel proprio operato.

Nel corso di questi ultimi due anni non abbiamo potuto non vedere come alcuni Uffici della Divisione notoriamente esempio di alta Efficienza e Buon Lavoro,  come l’Ufficio detto Giudice di Pace, o le Misure di Prevenzione siano stati investiti di tale ulteriore mole di lavoro che unita a nuove procedure farraginose, iperburocratizzate, e per molti versi letteralmente inutili, siano stati trasformati in un mero contenitore dove scaricare ogni tipo di incombenza, anche la più variegata e magari aggravandola con due o tre scambi di missive tramite posta certificata.

La strategia sino ad ora usata appare decisamente non solo inefficace ma, e forse ciò è ancora più preoccupante, praticamente incomprensibile; non ci si capacita infatti sul perché si ritenga opportuno intervenire su Uffici già efficienti, mandarli in affanno burocratico e persistere in tale atteggiamento nonostante il personale ivi addetto abbia più volte, e si sottolinea anche a buona ragione, chiesto di ripensare tale comportamento.

Tutto ciò è “oscuro”, direbbe un nota coppia di comici televisivi ma qui non siamo al teatro Zelig e non c’è neanche di che sorridere anzi, lo stato reale dei fatti e che tutti coloro che per anni hanno contribuito alla buona immagine della intera Divisione verso gli Uffici Giudiziari e amministrativi con cui quotidianamente si confronta si sono visti sempre più mortificati nella professionalità, non hanno mai avvertito alcuna fiducia da parte del loro Dirigente che, oltretutto, sembra non perda occasione per sminuire le loro capacità.

In tal senso ci è stato riferito si alcuni riunioni plenarie della intera Divisione nel corso delle quali sarebbero stati affrontate le seguenti tematiche:

• spiegare al personale tutto, quindi anche Sostituti Commissari e vari Ispettori Capo di pluriennale e provata esperienza, come  si scrive un semplice telex  e poi delegare loro magari la firma e trattazione di tutto ciò che è inerente la Polizia Giudiziaria;
• affrontare, alla presenza anche di tutto il personale civile della Divisione, problematiche gestionali del delicatissimo ( e riservato) settore dei servizi relativi ai Collaboratori di Giustizia i quali, secondo il Dirigente, potevano essere scortati anche ….in treno..!!!!!!!!
• emanare una serie tanto lunga quanto intricata di disposizioni comunicative interne per effetto delle quali ciò che prima si svolgeva rapidamente ora richiede una quantità di lavoro inspiegabilmente triplicata (vedasi, ma solo per esempio, accertamenti per camera di commercio);
• emanare disposizioni verbali, secondo cui, le annotazioni che arrivano in archivio non andrebbero “trattate” e fascicolate ma accantonate in ordine temporale con la conseguenza che molti fascicoli di fatto giungono a chi li deve trattare privi di informazioni non solo utili ma in alcuni casi potenzialmente “vitali”.;
• organizzazioni contorte e difficoltose per i servizi settimanali, la programmazione delle ferie, i rientri, lo straordinario programmato ecc ecc..

Insomma ciò che in tale Divisione era semplice è diventato difficile, chi era Efficiente non lo è più, chi era in difficoltà ora è al collasso le mansioni ed attribuzioni che erano chiarissime ora sono incomprensibili e si potrebbe continuare in ogni settore senza poter minimamente trovare un barlume di positività.

Ciò che è stato riportato in questa lettera altro non è che l’insieme di situazioni assolutamente evidenti e note a tutti e di lamentele raccolte dal personale addetto alla Divisione il quale, ci sembra di poter affermare, nella quasi totalità non si riconosce e non si sente in alcun modo partecipe della gestione dell’attuale Dirigente il cui operato ha certamente contribuito a rivalutare in maniera esponenziale la precedente gestione del Dr. Grassi.

       Stante quanto sopra questa O.S., non solo per dovere verso i colleghi e per rispetto delle prerogative e diritti di ogni lavoratore, ma anche per lo spirito costruttivo che da sempre la distingue, non poteva non evidenziarlo alla S.V. unitamente alla richiesta di un intervento profondamente valutativo della situazione, con annessa indispensabile convocazione del personale della Divisione e quindi, qualora si confermasse il pesante quadro descritto, un radicale intervento risolutivo.

      Cordialmente e fiduciosi nell’operato della S.V.-  

Prato, 7 giugno 2012


                                                                                                                SIAP/ANFP

                                                                                                          Alessandro Casalese