LA SOTTILE LINEA ROSSA

LA SOTTILE LINEA ROSSA

editoriale di Vendemmia Tommaso

 LA SOTTILE LINEA ROSSA…………..
di Tommaso Vendemmia

Il sottile filo di arroganza che caratterizza alcuni individui, che svolgono mansioni pubbliche, denotano quanto poco sia l’abnegazione al servizio reso alla collettività. Poco centra se la funzione pubblica sia in seno ad una amministrazione specifica, ma il sentore generale, che proviene dai cittadini o per quello che dicono, è rappresentato dalla poca fiducia verso le Istituzioni, e poco importa, chi o di cosa si abbia ragione. I nostri cittadini vogliono chiarezza, efficienza e poche polemiche. Sul caso Nesima, per esempio, tanto è stato detto troppo a torto o ragione, ed è stato detto assumendo l’atteggiamento arrogate, cioè quello di avere una ragione a tutti i costi. Il fatto, analizzato dai cittadini, ha un effetto contrario a quello voluto, poco edificante per i poliziotti che svolgono quella famosa funzione pubblica. Adesso proviamo a fare diventare cittadini i poliziotti che in una fase così particolare, che attraversa la nostra categoria, unita alle difficoltà giornaliere sul lavoro e sulle nostre famiglie, ascoltano e assistono a queste polemiche, cosa possono pensare del sindacato, dell’amministrazione ? Non stiamo parlando di difesa di diritti ma di gossip, chiacchiere da cortile, diatribe di tesseramento. Da poco c’è anche la novità, la nascita di nuovi personaggi, che atipici per il tentato ruolo rivestito, anzi assunto, si battono per la base, gente che ben comprende quali sono le funzioni di chi comanda, delle conoscenze, delle dinamiche dell’amministrazione. Gente che è abituata a difendere la propria posizione di appartenenza, del ruolo rivestito, figure che non si riconoscono nelle dinamiche del poliziotto, nei bisogni, ma sfrutta le capacità di chi amministra, per donare il vantaggio apparente. Padroni di chi ha bisogno, di chi pensa che la posizione apicale sia un vantaggio e non una responsabilità. Questa gente, con cui ci battiamo tutti i giorni nel bene e nel male, quelli che utilizzano la discrezionalità per venderti il diritto come concessione, coloro che tutti i giorni vendono un collega per la carriera, che esercitano un potere economico, ecco a cui affidate le vostre speranze di giustizia sui posti di lavoro. Incredibile, poi la palese ipocrisia di difendere la categoria dei poliziotti, con quale arroganza, quella più insita in chi non soffre per strada, non ha passione di lavoro, quelli che non sacrificano la famiglia per donare ai cittadini sicurezza, ma solo abituati a comandare, a disporre, a chiedere esecuzione. In guardia, gente il sindacato dei poliziotti non si compra e chi sbaglia soffocando il personale con falsi moralismi dovrà fare i conti con il sindacato quello vero quello che si batte sempre e non per opportunismo di tesseramento.
Noi anche se rappresentiamo noi “stessi” rappresentiamo i poliziotti non il datore di lavoro non quello……..

Catania il 2 novembre 2013