Polfer Torino: Pari diritti per tutti i colleghi.

Polfer Torino: Pari diritti per tutti i colleghi.

Il Siap Torino interviene sul tema delle scorte a lunga percorrenza e rivendica equità di trattamento

Al Sig. Dirigente il Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta
- Torino -

Oggetto: Scorte su treni a lunga percorrenza. Problematiche.

Egr. Sig. Dirigente,
A partire dallo scorso mese di settembre Lei ha deciso di incrementare, passando da 3 a 4 unità, la consistenza della pattuglia di scorta treno sulla tratta Torino - Roma, che si svolge regolarmente e su base volontaria.
La decisione, accolta in modo favorevole da tutti coloro che si prestano a svolgere questo servizio, è certamente motivata dalla volontà di raggiungere un più elevato grado di efficienza e, nel contempo, di garantire una maggiore sicurezza agli operanti.
Conseguentemente all’aumento della richiesta di impiego del personale è aumentata la disponibilità, da parte di tutti i colleghi volontari, in modo tale che la maggior incombenza sia ripartita tra tutto il personale così come, è inutile nasconderlo, la possibilità di accedere agli specifici emolumenti attribuiti da Trenitalia per questo particolare servizio richiseto dall’azienda stessa.

Tuttavia, dopo circa due mesi dalla predetta disposizione, viene riferita una evidente anomalia: nonostante la maggior richiesta di personale volontario per quella tipologia di servizio, il numero dei colleghi in forza al settore operativo della Polfer di Torino Porta Nuova che è stato predisposto al servizio di “scorta lunga” è costante se non addirittura in leggera diminuzione.
Tutti i colleghi dell’ufficio in questione sono già impegnati in un servizio particolarmente delicato e faticoso, visto l’impiego in turnazione continuativa, ad assicurare la vigilanza della stazione ferroviaria e crediamo sia ingiusto che vengano anche penalizzati.
Gli stessi si sono rivolti a questa O.S. non per richiedere un trattamento particolare o di favore ma perché ritengono, giustamente, di dover almeno essere trattati alla stregua di tutti gli altri che lavorano quotidianamente negli Uffici del Compartimento, altrimenti viene vanificata la loro scelta di sacrificare ulteriormente il proprio tempo e le proprie energie per rimpinguare uno stipendio sempre più scarno rispetto alle difficoltà economiche di questo momento storico. Non vogliono, e non devono, sentirsi poliziotti di serie B quando si tratta di essere impiegati in un compito che Trenitalia remunera in modo sicuramente più adeguato di qualunque altra nostra indennità accessoria.
Crediamo che Le sia facile verificare come, invece, dall’inizio del 2012 il numero delle volte in cui ogni collega del settore operativo è stato impiegato nel predetto servizio sia sensibilmente inferiore a quello degli altri colleghi del Compartimento Polfer.
Probabilmente ciò che deve essere rivisto e rivalutato è il sistema organizzativo, così per come ci viene rappresentato, con il quale viene scelto il personale da impiegare.
Appare certamente iniqua la differente modalità che viene applicata per i colleghi degli Uffici del Compartimento, che comunicano personalmente al Responsabile del Nucleo Scorte la propria disponibilità nelle date a loro più congeniali, e quella per i colleghi del

Settore Operativo al quale viene negata, dal loro Responsabile, la possibilità di prendere i medesimi diretti accordi.
Appare anzi che, a differenza di quanto avviene per tutti gli altri, il Responsabile del Settore Operativo abbia imposto al Coordinatore dei servizi di scorta la sua volontà riguardo il numero di personale da impiegare e la scelta dello stesso.
Ciò, a nostro giudizio, non è accettabile in quanto, come è di tutta evidenza, si creano le inevitabili disparità riferite per cui, ad oggi, le scorte a lunga percorrenza effettuate dai singoli componenti del Settore Operativo sono in media 2/3, mentre quelle effettuate dai componenti degli altri Uffici sono 5/6.

Un’ulteriore carenza organizzativa segnalata, le cui conseguenze discriminatorie ricadono solo sul Settore Operativo, è determinata dal fatto che il Responsabile di tale Settore spesso avvisa solo la settimana antecedente al servizio il personale a cui ha “concesso” l’impiego, mentre i colleghi degli Uffici del Compartimento riescono a programmare il loro impegno a distanza, addirittura, di mesi.

Se l’obiezione è che il personale in forza al Settore Operativo non è mai sufficiente per assolvere ai compiti di vigilanza della stazione ferroviaria e contemporaneamente svolgere la “scorta lunga”, servizio che richiede un impegno di 2 giorni lavorativi (mattino e notte), possiamo serenemente affermare che è possibile assicurare entrambi i servizi evitando la disparità di trattamento.
Se si attua un’ oculata programmazione e si informa il personale interessato nei tempi dovuti, essendo un impegno su base volontaria, i colleghi, se d’accordo, possono essere impegnati anche sul proprio riposo settimanale, andando così a gravare ancor meno sulla ordinaria turnazione in quinta, e non , come avviene ora, unicamente in coincidenza dei propri turni di mattina e di notte (così come deciso dal Responsabile del Settore Operativo) e differentemente di quanto avviene per tutti gli altri, impiegati anche di domenica o sui riposi festivi.

E’ questa, una situazione che si protrae già dallo scorso anno e sulla quale erano state fornite garanzie sulla risoluzione del problema affidando al solo Coordinatore delle scorte il compito di comunicare ad ogni ufficio, in base al numero di volontari, le date del servizio di scorta ed il numero di operatori necessario. Tali garanzie sono state ancora una volta disattese e dobbiamo riscontrare, quando per quest’anno è ormai troppo tardi il riequilibrio, una immotivata ed insopportabile disparità di trattamento con ricadute economicamente penalizzanti.
Le chiediamo quindi, fin da ora, l’istituzione di una verifica trimestrale circa le giornate di impiego nelle “scorte lunghe” e l’assegnazione, in via definitiva, al solo responsabile del Nucleo Scorte il compito di determinare, secondo principi equanimi ed egalitari, l’impiego di tutto il personale dipendente da codesto Compartimento.

Certo nella comprensione della delicatezza di quanto rappresentato, si resta in attesa di conoscere le determinazioni assunte. Cordiali saluti.
 

Il Segretario Generale Provinciale
Pietro DI LORENZO