Torino: no tav ad alta velocità.

Torino: no tav ad alta velocità.

Francesco Richetto, leader No Tav, raggiunto dal provvedimento di divieto di dimora a Torino mentre era in viaggio sul Frecciarossa per Roma.


Francesco Richetto non è uno qualunque è un vero leader, uno di quelli duri e puri, uno di quelli pronto a rischiare la galera in nome della lotta, della giustizia e coerenza. Già! COERENZA
Il signor Richetto ha un curriculum di tutto rispetto: 32 anni, leader dell’ala più integralista del movimento che si oppone alla costruzione della linea TAV, il Clp (Comitato di Lotta Popolare) di Bussoleno, già condannato in primo grado per gli scontri del G8 universitario del maggio 2009 a Torino, sempre in prima linea quando si tratta di contestare contro tutto e tutti impiega tutte le sue forze tra un assedio alle reti di Chiomonte, una manifestazione di protesta e un assalto al cantiere.
Il 24 agosto scorso è stato tra i protagonisti, insieme ad una quarantina di attivisti dei centri sociali torinesi Askatasuna e Gabrio, dell’occupazione No Tav della sede dello studio di  ingegneria Geostudio, in corso Trapani, “accusato” di lavorare al cantiere della Torino-Lione.
A seguito proprio di quella ennesima azione, conclusa l’inchiesta giudiziaria, il sig. Richetto è risultato destinatario di un divieto di dimora a Torino. E indovinate un po’ dove lo hanno individuato, ieri, i colleghi che dovevano procedere alla notifica del provvedimento? A BORDO DEL TRENO FRECCIA ROSSA TORINO-ROMA!
Niente autostop, niente auto proletaria, niente treno interregionale o intercity. No, uno tra i più puri e duri, uno dei più ascoltati portavoce del movimento valsusino, sempre in prima linea  contro il Tav, VIAGGIA CON L’ALTA VELOCITA’!
Vi raccontiamo questa storia perché, spesso, i servizi di ordine pubblico sono pesanti, frustranti e in apparenza “inutili”. Perché, spesso, ci sentiamo abbandonati , trasformati in bersaglio e umiliati. Ecco, in quei momenti ricordate questa storia perché è l’esempio più lampante, nella sua ridicolaggine, della differenza tra uno sbirro e i rivoluzionari da operetta.
Lo sbirro continua a fare ben più del proprio dovere anche se non gli pagano gli straordinari, si deve comprare protezioni e scarponi, deve passare giorni e notti fuori casa per “vegliare” su un cantiere, sopporta insulti pietre e bombe carta.
Il rivoluzionario, appena nessuno lo vede, utilizza i mezzi moderni che combatte davanti a tutti.
Lo sbirro è coerente, i suoi colleghi e familiari lo sanno e lo ammirano.
Il rivoluzionario è un ipocrita, stavolta l’hanno scoperto e lo sanno tutti: FETECCHIA AD ALTA VELOCITA!
Torino 30 novembre 2012
 

La Segreteria Provinciale