FOGGIA - Sicurezza ed incolumità sul lavoro

FOGGIA - Sicurezza ed incolumità sul lavoro

Dalla Segreteria Provinciale di Foggia - Lunedi 23 maggio ore 10,30, chilometro 31 della P.S. 53 litoranea Vieste-Mattinata. Un autocarro adibito al conferimento in discarica di rifiuti solidi urbani viene avvolto dalle fiamme. L’incendio si origina dalla cabina e distrugge del tutto il mezzo pesante. Contestualmente viene allertata la pattuglia di Vieste, che alle 11,15 giunge sul posto. La corsia di marcia direzione Vieste è completamente occupata dal veicolo citato. Si tratta di un tratto di strada all’uscita di una curva a visuale preclusa. Si istituisce un senso unico alternato. Per amor di sintesi diremo che dalle 11,15 alle ore 19,00,le due pattuglie che si sono alternate sono state del tutto isolate sia per quanto attiene alle comunicazioni radio che a quelle telefoniche, riuscendo solo in due fortunose circostanze, e per pochi secondi, a comunicare con la Sottosezione di Vieste. Dalle ore 16,45, ora in cui sul posto arrivava una gru pesante da Cerignola ed un semirimorchio specifico per il trasporto del veicolo distrutto, alle ore 18,15, la strada veniva chiusa del tutto per consentire le delicate operazioni di recupero. Non è stato nemmeno possibile notiziari il pronto soccorso di Vieste, circa la possibilità, in caso di trasporti di emergenza, di evitare la S.P. 53, e di percorrere il vecchio tracciato della SS 89. Già in passato, ed a più riprese, si è avuto modo di stigmatizzare simili inconcepibili condizioni in cui è costretto ad operare il personale di Vieste. Questa situazione di fatto dura almeno da due decenni. E’ un incredibile vicenda segnalata da più parti, perché si perde tempo laddove si tratta di salvaguardarne l’incolumità e gli standard di sicurezza sul lavoro, e di porre rimedio ad una annosa situazione come quella descritta. Ancora una volta denunciamo che questo difetto di comunicazione potrebbe essere pregiudizievole per la stessa sicurezza della pattuglia in caso di sinistro che la vedesse coinvolta o nel caso malaugurato di un malore. Parafrasando uno slogan sindacale verrebbe da dire “chi soccorre i soccorritori?” Restiamo in attesa di un cortese riscontro atteso da 20 anni. Sicuramente il S.I.A.P. non si stancherà di segnalarlo.