Giustizia: Tiani (Siap), \'necessarie modifiche a reato tortura\'

Giustizia: Tiani (Siap), 'necessarie modifiche a reato tortura'

''Accogliamo con interesse e soddisfazione l'intento dichiarato dal Governo di porre dei correttivi a una misura che concretamente fa correre il rischio quotidiano a chi indossa l’uniforme di essere sottoposto a procedimenti giudiziari, solo perché ha esercitato il suo ruolo e funzione al servizio della comunità e dello Stato. (...)

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Spiace dover constatare come, anche su questo tema, l'opposizione parlamentare abbia assunto posizioni ideologicamente pregiudiziali, in cui il tema della sicurezza non viene percepito quale diritto primario delle comunità e di ogni cittadino, ma sia invece utilizzato come clava nel quotidiano scontro politico con la maggioranza''. Lo dice all'Adnkronos Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap, precisando che ''il reato di tortura non può essere un reato proprio delle forze di polizia, perché chiunque può mettere in atto la spregevole condotta, non solo con le armi o la violenza fisica ma anche con ben altri e più subdoli raffinati mezzi''. Inoltre Tiani spiega che ''il reato di tortura così come attualmente in vigore, incide direttamente sull'efficacia del mantenimento della sicurezza dei cittadini''. ''Il sindacato dei Poliziotti di base - sottolinea Tiani - sul reato di tortura è mai stato tra quelli che hanno assunto posizioni fondate su incrostazioni ideologiche, o corporative per interessi di giubba. Non abbiamo mai cercato di influenzare con posizioni di parte l’iter per l’approvazione della legge sull’introduzione del reato di tortura, che, doveva essere, una conquista di civiltà. Abbiamo sempre chiesto che ciò doveva rappresentare un’effettiva e concreta conquista in termini di evoluzione giuridica, colmando così un vulnus dell’ordinamento, ma al contempo non comportasse una ingiustificata compromissione delle funzioni e dei poteri che la legge attribuisce ai poliziotti per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica. È indubbio che le strumentalizzazioni sul tema e le posizioni radicali di alcuni esponenti politici di parte, hanno avuto l’effetto di creare incertezze e timori tra i gli operatori delle forze di polizia, esponendoli, tra l’altro a denunce pretestuose e infondate''.