Sicurezza: Cuneo Fiscale e Politica dei Redditi.

Sicurezza: Cuneo Fiscale e Politica dei Redditi.

"Diamo atto al Governo di aver riaperto la stagione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego e delle forze di polizia militari e dei vigili del fuoco oltre ad aver accolto la nostra vertenza in tema previdenziale ponendo le condizioni nel Ddl di Bilancio 2022 presentato dal Governo al Parlamento per sanare le sperequazioni pensionistiche in danno dei poliziotti in seno al comparto sicurezza e difesa. (...)

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Cio' nonostante non possiamo sottacere alla debolezza strutturale del finanziamento contrattuale per le citate categorie professionali e in particolare alla mancata quota di finanziamento relativa alle specificita' delle particolari ed esclusive indennita' delle forze di polizia. Ragioni per cui il tema degli effetti nelle buste paga dei dipendenti pubblici e in particolare dei poliziotti e militari e' strettamente connesso al rinnovo contrattuale e alla piu' complessiva visione della politica dei redditi dell'esecutivo del presidente Draghi . Cosi' i Segretari Generali del Siulp Felice Romano e del Siap Giuseppe Tiani. Gli effetti che produrra' il cuneo fiscale non sono affatto secondari per i livelli di reddito della categoria da noi rappresentata e intendiamo far sentire la nostra voce e posizione atteso che nonostante le espresse previsioni normative le rappresentanze sindacali del Comparto Sicurezza non sono state consultate. Cio' premesso - si legge nella nota - riteniamo necessario l'abbassamento delle aliquote Irpef fissate al 27 e al 38 la percentuale di quest'ultima aliquota e' di tutta evidenza che viola il principio cardine dell'ordinamento in tema di progressivita' dei tributi. L'abbassamento delle aliquote Irpef che impattano sui redditi del ceto medio tra cui le forze di polizia e militari e' necessario anche per i considerevoli aumenti di gas elettricita' e carburanti che non sono stati contemplati dall'indice Ipca con cui si stanno discutendo gli incrementi contrattuali dei pubblici dipendenti per il triennio 2019 2021 . Restiamo fiduciosi rispetto alla decisione finale della discussione in atto tra il Governo le forze politiche e sindacali rispetto al massimo sforzo consentito dal previsto finanziamento degli 8 miliardi di euro da investire per abbassare la tassazione delle buste paga e incrementare gli stipendi - concludono i sindacalisti - oltre che per una piu' qualificata equita' della progressione dei tributi ma anche al fine di compensare i costi delle famiglie per gli aumenti energetici.