SIAP GENOVA : FESTA DELLA POLIZIA A GENOVA DALLA CITTÀ NON SOLO PAROLE DI CIRCOSTANZA MA FATTI E SOSTEGNO CONCRETO.

SIAP GENOVA : FESTA DELLA POLIZIA A GENOVA DALLA CITTÀ NON SOLO PAROLE DI CIRCOSTANZA MA FATTI E SOSTEGNO CONCRETO.

GARANTIAMO SICUREZZA AI GENOVESI IN PIENO ALLARME TERRORISMO MA LE ISTITUZIONI LOCALI DAL G8 DEL 2001 HANNO "STACCATO LA SPINA" STRUTTURE E LOGISTICA FERMA AL DOPO GUERRA: LA CITTÀ NON SE NE ACCORGE? IL "PATTEGGIAMENTO DI STRASBURGO&

SIAP GENOVA
FESTA DELLA POLIZIA A GENOVA
DALLA CITTÀ NON SOLO PAROLE DI CIRCOSTANZA MA FATTI E SOSTEGNO CONCRETO.
GARANTIAMO SICUREZZA AI GENOVESI IN PIENO ALLARME TERRORISMO MA LE
ISTITUZIONI LOCALI DAL G8 DEL 2001 HANNO "STACCATO LA SPINA"
STRUTTURE E LOGISTICA FERMA AL DOPO GUERRA: LA CITTÀ NON SE NE ACCORGE?
IL "PATTEGGIAMENTO DI STRASBURGO" DEVE DIVENTARE UN OCCASIONE DI
CONFRONTO CON LA CITTÀ PER USCIRE DALL'ISOLAMENTO E PER DIALOGARE ANCHE
CON QUELLA PARTE DI MAGISTRATURA CHE CONTINUA A NON VEDERE CHI COME
NOI DA ANNI LOTTA CONTRO IL CORPORATIVISMO.

 

Dichiarazioni di Roberto Traverso - Segretario Provinciale SIAP Genova
 

Domenica, 09 Aprile 2017

Lunedì 10 Aprile si festeggerà la Festa della Polizia anche a Genova.


Un evento celebrato in un momento delicatissimo per la sicurezza dei genovesi, in pieno allarme terrorismo.
Anche quest'anno ascolteremo le "solite parole di circostanza" da parte delle istituzioni locali che
parteciperanno alla commemorazione a "Ponte dei Mille", mentre dall'interno si percepisce nettamente che dal G8 del
2001 in poi la città ha relegato la Polizia di Stato in un Purgatorio dantesco.


Città Metropolitana di Genova, invece di garantire spazi dignitosi alla Polizia di Stato, recentemente ha
capitalizzato più di 15 milioni di euro dalla vendita della fatiscente e non a norma sede di via Diaz (ricordiamo che il
palazzo è sprovvisto di Certificato Prevenzione Incendi).


Il Commissariato Centro di Piazza Matteotti continua a restare relegato da più di 40 anni in un
appartamento.


Il fallimento dello spostamento di alcuni uffici Polstato nel l'anonimo palazzo FIP di via Ortiz dimostra che
l'operazione è stata condotta dalla nostra Amministrazione in modo inadeguato, senza il supporto politico della città
che avrebbe potuto sopperire offrendo in alternativa locali adeguati.


Non abbiamo spazi per lavorare e il Questore ha spostato la partenza delle "volanti" presso la fatiscente e
decentrata caserma Ilardi di Sturla, creando notevoli disagi organizzativi ed economici ai colleghi e difficoltà
operative sul territorio che si ripercuoteranno sulla funzionalità del servizio e purtroppo anche sulla sicurezza dei
cittadini.

Per non parlare degli sviluppi locali dell'importante passaggio istituzionale che si è concretizzato in questi
giorni a Strasburgo che dimostra ancora una volta, che a Genova nel 2001 si consumò un gravissimo cortocircuito
democratico che si concretizzò con il commissariamento della Polizia di Stato genovese.
Occorre ricordare che a Genova la Polizia di Stato, ancora oggi, sta pagando anche per le responsabilità di
altri, visto che, come è stato dimostrato, in quei giorni dell'assurdo "luglio 2001" la situazione scappò di mano a chi ne
aveva la responsabilità politica ed istituzionale.


Il nostro gruppo dirigente sindacale in tutti questi anni si è contraddistinto con coerenza, rivendicando da
sempre trasparenza e verità e, forti della nostra coerenza, siamo preoccupati perché a Genova ci sono alcuni colleghi
che stanno pagando in modo abnorme le conseguenze del "buco nero" causato dall'abbandono di quei giorni.
Da sempre sosteniamo che una polizia democratica non deve rifuggire da processi di evoluzione istituzionale
e che non accettiamo l'"etichetta" di coloro che sono contro a prescindere all'introduzione di reati specifici in grado di
evitare che certe situazioni possano ripresentarsi.


Nello stesso tempo però, sosteniamo che ciò avvenga in modo equilibrato, senza che passino norme con
contenuti demagogici ed anacronistici che potrebbero ricadere su tutta la categoria, perché in questo modo si
continuerebbe ad alimentare pericolosi processi corporativi interni che la politica dovrebbe aiutarci ad eliminare
definitivamente.


Riteniamo che sia giusto che a Genova si apra al più presto un confronto su questi argomenti senza escludere
però, chi come noi, rappresenta in modo non corporativo la categoria.


La discussione dovrà essere libera da pregiudizi di ogni tipo, in modo che venga anche riconosciuto che dal
2001 ad oggi sono cambiate tante cose in positivo all'interno della nostra organizzazione.


Spesso in questa città assistiamo, da fuori, a dibattiti dove si parla della nostra categoria come se appartenesse
ad un altro mondo, mentre bisognerebbe che venisse ascoltata, specialmente dalla "base" per poter essere aiutata.
Non riusciamo a comprendere perché dopo tanti anni solo in questa città il livello del livore nei confronti
della categoria da parte di una parte delle istituzioni e di una parte della magistratura sia ancora così alto.
Chi ci chiude la porta in faccia dovrebbe darci una mano a isolare quei sindacati che soffiano sulla brace del
corporativismo.


Per questo noi a questi dibattiti o momenti pubblici vorremmo esserci perché pensiamo che solo in questo
modo potremo iniziare un percorso concreto per spazzare via finalmente lo spettro del G8 del 2001 che da 16 anni
aleggia su Genova.


Il Segretario Provinciale
Roberto Traverso