SIAP GENOVA:  GENOVA, DAL G8 IN POI...

SIAP GENOVA: GENOVA, DAL G8 IN POI...

IL DANNO CAUSATO DALLA POLITICA (DA SINISTRA A DESTRA): LA DEMAGOGIA E L'IDEOLOGISMO ALIMENTANO IL CORPORATIVISMO E ALZANO MURI CON LA SOCIETÀ. È ORA DI CAMBIARE ROTTA.

SIAP GENOVA:
GENOVA, DAL G8 IN POI....
IL DANNO CAUSATO DALLA POLITICA
(DA SINISTRA A DESTRA): LA DEMAGOGIA E
L'IDEOLOGISMO ALIMENTANO IL CORPORATIVISMO E
ALZANO MURI CON LA SOCIETÀ.
È ORA DI CAMBIARE ROTTA.


Editoriale di Roberto Traverso
- Segretario Generale Provinciale SIAP Genova -


Genova, 31 Luglio 2016


Sull'introduzione del reato di tortura sono molto infastidito e preoccupato da chi continua ad
attaccare o esaltare l'opportuna sospensione della procedura legislativa in atto, facendone un cavallo di
battaglia politico.


Da sempre sostengo che in un Paese come il nostro, che deve rafforzare e preservare le fondamenta
di una democrazia ancora troppo giovane, è giusto che il nostro ordinamento giuridico preveda questo
reato e che trovo anacronistico e miope l'atteggiamento di chi rifiuta addirittura di parlarne.


Nello stesso tempo è triste e dannoso assistere a pretestuosi avvitamenti ideologici, provenienti da
destra a sinistra, sul contenuto della legge in discussione.


Ho seguito con attenzione il dibattito che si è sviluppato a Genova in occasione del quindicesimo
anniversario del G8 del 2001 e come ho già avuto occasione di evidenziare, trovo sia un errore rivendicare
l'introduzione della legge esclusivamente a ristoro dei gravi fatti accaduti in quei giorni maledetti.
Fatti che purtroppo hanno segnato indelebilmente l'immagine della Polizia di Stato proprio a causa
di scelte politiche a dir poco deleterie.


Credo sia nota, a chi mi conosce, la mia collocazione politica a sinistra e in un contesto storico
come questo credo che, fatte salve le lungimiranti eccezioni personali, la stessa stia perdendo l'ennesima
occasione per allacciare un dialogo aperto, magari critico ma costruttivo, con le forze dell'ordine che oggi,
nel 2016, garantiscono sicurezza ai cittadini e quindi anche ai potenziali elettori di quella parte di sinistra.
Quello che è successo a Genova è stato gravissimo ed è giusto che lo Stato attraverso una legge
equilibrata introduca nel proprio sistema immunitario dispositivi di autotutela adeguati.


Quello che non riescono o vogliono comprendere alcuni esponenti della sinistra, che si limitano a
dare spazio a chi chiede ancora chiarezza su quello che accadde 15 anni fa, è che i poliziotti che sono in
servizio oggi sono i primi a pretendere che gli sbagli del G8 non si verifichino più ma che nello stesso
tempo chiedono di poter lavorare democraticamente, senza pregiudizi e senza strumentalizzazioni.


Mi chiedo come sia possibile che non ci si renda conto che in questo modo quella parte di sinistra
non faccia altro che dar vigore e voce a quella destra dei "soliti " Gasparri, La Russa e Salvini che basano il
loro messaggio politico puntando demagogicamente alla pancia delle forze dell'ordine alimentando
all'interno della nostra categoria, quel dannoso corporativismo che tanto ha danneggiato ed ostacolato il
percorso della riforma della Polizia di Stato proprio in un momento pericoloso e delicato per il Comparto
Sicurezza.


Argomento quanto mai attuale vista la grave scelta del Governo di far assorbire all'interno
dell'Arma dei Carabinieri il Corpo Forestale dello Stato ovvero un anacronistico e pericoloso salto indietro
contro ogni logica europeistica (militarizzare funzioni di pubblica sicurezza) e mi auguro che parta al più
presto una presa di posizione politica bipartisan a sostegno dei sindacati di polizia NON autonomi, tra i
quali il SIAP, che si sono rivolti al Presidente Mattarella per sospendere l'efficacia del decreto di
assorbimento.


Non sono certo l'unico che pensa sia necessario che la sinistra esca al più presto da un isolamento
ideologico che la sta dividendo e polverizzando e nello specifico, per quanto concerne la Polizia di Stato,
tornando sull'argomento "reato di tortura,sarebbe importante che cogliesse l'epocale apertura del nuovo
Capo della Polizia Gabrielli che qualche giorno fa ha detto "si" alla sua introduzione ma con garanzie certe
per il lavoro delle forze dell'ordine democratiche.


Sul G8 di Genova si è detto tutto quello che si poteva dire, sino al pubblico riconoscimento dello
Stato della gravità degli errori fatti.


Se nel 2001 fosse esistita una legge sul reato di tortura, anche la più mal concepita, sicuramente
certi comportamenti sarebbero stati puniti.


Quindi di cosa stiamo parlando a Genova?


È in atto una discussione equilibrata sull'introduzione del reato di tortura in Italia oppure continua
ossessivamente l'attacco ad una Polizia di Stato che i soliti "attori" continuano a far finta di non vedere che
in quindici anni è cambiata?


Sinceramente credo che sia ora di finirla di sovraevidenziare mediaticamente a loro esclusivo
vantaggio, solo coloro che da anni ripetono spasmodicamente gli stessi slogan senza aprire un confronto
con chi dall'interno sta lavorando da vent'anni per ottenere soprattutto più trasparenza.


Per questo ho trovato anacronistico che in nessun dibattito organizzato a Genova sul G8 del 2001
non siano stati invitati, per un confronto con i soliti soggetti, i sindacati di Polizia come il SIAP che come
noto su questi argomenti stanno lavorando da tempo in modo costruttivo.


Il momento per la sicurezza del Paese è a dir poco delicato, mi auguro che finalmente anche a
sinistra si cominci a parlare di sicurezza, ma senza alzare muri ideologici con chi ogni giorno la deve
garantire confrontandosi con le mille difficoltà organizzative e strutturali alle quali sino ad oggi la politica
(tutta) non è riuscita a dare una risposta.


IL SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE


Roberto Traverso