SIAP: ESITO AUDIZIONE ODIERNA IN REGIONE LIGURIA

SIAP: ESITO AUDIZIONE ODIERNA IN REGIONE LIGURIA

COMUNICATO - MEMORIA SCRITTA E RASSEGNA STAMPA DEL 01 APRILE

SIAP GENOVA
AUDIZIONE IN REGIONE LIGURIA
IL SIAP: GRAVE ERRORE LASCIARE LE SCELTE POLITICHE SULLA SICUREZZA ALLA QUESTURA DI GENOVA DOPO IL G8 DEL 2001.
ADESSO NE PAGHIAMO LE CONSEGUENZE PER LA CARENZA D'INVESTIMENTI PER L'INTELLIGENCE SUL TERRITORIO.
LA RESPONSABILITA' POLITICA COMPETE A CHI RAPPRESENTA LE ISITUTUZIONI, I CITTADINI E LAVORATRICI E LAVORATORI.


Oggi si è tenuta in Regione Liguria l'annunciata audizione del SIAP di Genova di fronte alla II^ Commissione Sicurezza e Salute.Trattandosi di una Commissione non aperta al pubblico, nel pieno rispetto regolamentare, il  SIAP non diffonderà il contenuto dei numerosissimi interventi dei componenti la Commissione che si sono susseguiti, successivamente all'intervento introduttivo del SIAP.  Apertura dei lavori che si è basata sulla traccia dell'allegata memoria che durante l'audizione è stata ampiamente e dettagliatamente analizzata.
In seguito ad esplicita richiesta avanzata da alcuni Consiglieri, il SIAP provvederà a fornire in tempi brevi i dati dettagliati inerenti il desolante quadro organizzativo gestionale dei 9 Commissariati presenti sul territorio provinciale e degli altri presidi di sicurezza di prossimità presenti sul territorio regionale.
Siamo molto soddisfatti per l'esito dell'incontro odierno che aveva l'obiettivo di fornire ad uno dei componenti dei Comitati per l'ordine e la Sicurezza pubblica presieduti dai Prefetti competenti su tutto il territorio regionale ed in particolare di quello genovese, elementi certi, oggettivi ed inconfutabili che dimostrano il grave stato di abbandono del modello di sicurezza basato sulla prevenzione, sull'investigazione e sulla repressione dei reati.
L'auspicio è quello di essere riusciti a far capire ai politici presenti che è stato un errore lasciare alla Questura di Genova le scelte politiche sulla sicurezza dopo il G8 del 2001. La Polizia di Stato ha il compito istituzionale di fornire sicurezza ai cittadini sotto un profilo tecnico mentre le scelte politiche spettano a chi rappresenta le istituzioni, i cittadini  e le lavoratrici ed i lavoratori
 Genova, 31 marzo 2016 
Il Segretario Generale Provinciale Roberto Traverso
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SIAP GENOVA – AUDIZIONE DEL 31.03.2016 – MEMORIA SCRITTA

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   Il SIAP con i suoi 12 mila iscritti rappresenta il terzo sindacato nazionale ed a Genova supera da solo il 20% della rappresentatività visto che raggiunge i 400 iscritti su un totale di circa 2000 poliziotti sindacalizzati.
Riteniamo sia fondamentale interfacciarci con le Istituzioni locali, a partire dalla Regione, per rappresentare le preoccupazioni di una categoria che, in pieno allarme terrorismo e quindi in un momento delicatissimo per la sicurezza del nostro Paese e  del mondo intero, sa di essere un punto di riferimento per la cittadinanza ma che nello stesso tempo è consapevole di non essere nelle condizioni di poter dare una risposta concreta ed efficace a causa di limiti oggettivi che non dipendono esclusivamente dalle nota carenze di risorse ma che hanno a che fare con una cronica mancanza di progettualità e di coordinamento territoriale dovute al sistematico abbandono delle politiche sulla prevenzione dei reati.
Fermo restando quindi che la nostra categoria fa parte di un Comparto Sicurezza che è stato pesantemente colpito da anni e anni di pesanti tagli governativi che si sono ripercossi sul territorio nazionale, quella che deve essere recuperata sul nostro territorio é quell'incisività investigativa e quell'autorevolezza istituzionale la cui mancanza ha alimentato la cosiddetta “desertificazione sociale” che ha contribuito a far crescere silentemente le infiltrazioni mafiose, il numero dei reati predatori e di conseguenza l'insicurezza percepita sul nostro territorio.
Questo significa che le problematiche ed i limiti che quotidianamente il nostro sindacato denuncia non sono dovute esclusivamente a responsabilità centrali anche se indubbiamente il Dipartimento della Pubblica sicurezza è responsabile di non aver voluto dare un segnale di rinnovamento dopo il disastroso ed indelebile G8 del 2001.
Ebbene si, è da li che si deve iniziare se si vogliono analizzare, con equilibrio, le problematiche della sicurezza, in particolare sul territorio genovese; criticità di fondo che si basano sulla mancanza di un modello di riferimento coordinato, adeguato a contrastare la tipologia di reati che interessano la nostra società.
La Polizia di Stato a Genova non si può identificare nella sola Questura. Non a caso  il  Dipartimento della Pubblica Sicurezza la denomina “Ufficio capoluogo” in quanto viene considerata come punto di riferimento per tutte le Specialità e Specializzazioni  della Polizia di Stato presenti sul territorio. 
La scelta della Questura di sacrificare da troppi anni l'attività investigativa e la prevenzione a favore della sicurezza basata sull'asettico dato “statistico” rappresentato dal numero delle identificazioni raccolte durante i pattuglioni “mediatici nel Centro Storico, aggravata dalla mancanza di coordinamento con le altre Forze di Polizia, fanno sì che in Prefettura al Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica non giunga, sotto forma di progettualità politica, quel disagio che si idealizza nella cosiddetta “insicurezza percepita” che sempre più spesso i cittadini riversano sugli stessi poliziotti genovesi.
Il risultato? Reiterate scelte demagogiche quali, per esempio quella di “strade sicure” che, come da noi più volte denunciato, rappresenta addirittura un inutile aggravio ai carichi di lavoro che gravano sulle “forze territoriali” del Comparto Sicurezza.
Questa mancanza di linea condiziona anche le Specialità Polstato (esempi Polfer e Frontiera), che strette nella morsa delle esigenze ed interessi privatistici di Ferrovie dello Stato e Compagnie di Navigazione, non possono contare sul fondamentale apporto e supporto della Questura per far prevalere l'interesse generale e pubblico della Sicurezza.Sicurezza che a Genova è solo Ordine pubblico: dal disastroso G8 del 2001 in poi tutto continua a  concentrarsi sulla gestione di tali servizi.
Lo shock subito dai gravi fatti verificatesi in occasione di quel drammatico evento che ha visto la Polizia di Stato genovese “commissariata” da scelte politiche,  ha da oltre 15 anni determinato l'utilizzo delle risorse a disposizione prevalentemente appannaggio della gestione dei tanti servizi di Ordine pubblico in città ( Stadio, manifestazioni ecc..), sacrificando a questi le fondamentali risorse per i servizi atipici di Polizia, indagini ed investigazioni, che consentono di limitare il perpetrarsi dei reati che, infatti, crescono. E' superfluo ricordare che mai come in questi giorni abbiamo bisogno d'intelligente sul territorio.
Tra l'altro occorre sottolineare che tale scelta va a snaturare e svilire la professionalità e la competenza del 6° Reparto Mobile di Genova Bolzaneto che a Genova viene utilizzato impropriamente in servizi di ordine pubblico “mascherati” da controlli sul territorio nel Centro Storico: spreco di risorse e mezzi che potrebbero essere invece utilizzati per le esigenze reali che di ordine pubblico che l'Italia sta affrontando sul territorio nazionale (vedasi gestione emergenza sbarchi dei profughi sulle coste italiane)
Occorre che all'interno del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica il contributo delle istituzioni che hanno un ruolo consultivo (come la Regione Liguria) sia il frutto di un elaborazione politica in grado di poter discernere la differenza tra l'aspetto operativo, inerente il mantenimento dell'ordine pubblico ed il concetto di “sicurezza sociale” che purtroppo sul nostro territorio non è mai stato analizzato ed approfondito attraverso un reale coordinamento istituzionale.
La necessaria e fondamentale polizia di prossimità, quella più a contatto con le esigenze e bisogni dei cittadini, ed incarnata soprattutto dagli uffici periferici quali i Commissariati è invece da tempo trascurata soprattutto sulle assegnazioni di mezzi e uomini, così da rendere questi Uffici al collasso: Durante l'audizione approfondiremo nei dettagli le condizioni dei 9 Commissariati presenti sul territorio provinciale genovese ma è sufficiente considerare che negli ultimi 20 anni i loro organici hanno subito una drastica riduzione (in media dal 35 al 45 per cento!!!)
L'aspetto più preoccupante sta nel fatto che la scelta di dilapidare gli organici dei Commissariati e delle Squadre Investigative sul territorio non corrisponde ad una  assoluta  mancanza di personale, visto che la questura negli ultimi anni ha beneficiato di rinforzi che hanno recuperato seppur parzialmente, la carenza degli organici previsti dalle piante organiche ministeriali (negli ultimi 5 anni siamo passati da una carenza del 35% all'attuale 25% rispetto al dato previsto nel 1989. Siamo in sofferenza di 350 unità circa sul dato complessivo provinciale).
Ebbene a fronte di un iniezione di risorse disponibili si preferisce mantenere un cospicuo bacino di personale presso il cosiddetto Nucleo Servizi a disposizione di quei servizi istituzionali legati, come dicevo prima, agli aspetti mediatici che gravitano intorno alla gestione dell'ordine pubblicoPertanto, attraverso la nostra audizione, cercheremo di raggiungere l'obiettivo di sensibilizzare il più possibile uno degli organi istituzionali più autorevoli presenti sul nostro territorio al fine di contribuire a mettere in moto un costruttivo confronto politico sulle criticità della sicurezza sul nostro territorio.

Il Segretario Generale Provinciale                                                                
Roberto Traverso

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IN ALLEGATO ANCHE RASSEGNA STAMPA 01 APRILE SU "GENOVA POST" CHE RIPRENDE INTERVENTO SIAP IN REGIONE.