DIGOS GENOVA - RICHIESTA VERIFICA MINISTERIALE

DIGOS GENOVA - RICHIESTA VERIFICA MINISTERIALE

Genova, 02.10.2015

In data 28 settembre u.s questa segreteria provinciale ha chiesto con nota 129/SP/2015
l'intervento del Questore di Genova alla luce degli sviluppi del servizio di ordine pubblico tenutosi
sabato 26 Settembre u.s a Genova, in Via Caprera, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede
del movimento politico Forza Nuova.
Come sottolineato nella citata ed allegata missiva (allegato1), il dispositivo del servizio in
argomento ha previsto l'imponente schieramento di personale appartenente a reparti inquadrati,
dotato dei dispositivi di protezione antisommossa e tale scelta operativa confermava la criticità del
servizio in argomento, la cui pericolosità è stata ripetutamente preannunciata dai media attraverso
un ampia diffusione avvenuta nei giorni precedenti all'evento.
Malgrado ciò, abbiamo segnalato al Questore che, come accaduto in moltissime altre circostanze,
si è evidenziato un impiego del personale DIGOS a dir poco inammissibile dal punto di vista della
sicurezza, visto che i colleghi sono stati “schierati” senza alcun tipo di protezione, frapposti tra i
suddetti Reparti inquadrati ed i manifestanti intenti a lanciare fumogeni, razzi, biglie, bottiglie ed
altro materiale contundente. (immagini facilmente reperibili in “rete” sui quotidiani on line)
Siamo stupefatti di fronte alla risposta del Questore (allegato 2) che di fatto non riconosce le
legittime rivendicazioni del SIAP a tutela della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della
Polizia di Stato e che si limita a sottolineare la professionalità degli operatori “guidati sul campo
con elevata competenza dal Dirigente della DIGOS e dai funzionari addetti....”
Quello che il SIAP ha chiesto al Questore è molto semplice, ovvero che di fronte a situazioni di
rischio palesemente prevedibili e conclamate, i suoi poliziotti debbano indossare i dispositivi di
sicurezza che dovrebbero essere inseriti obbligatoriamente sugli ordini di servizio giornalieri, e su
questo non transigeremo.
La professionalità indiscussa degli operatori della Polizia di Stato non ha nulla a che fare con
l'inutile esposizione al rischio durante a servizi pericolosi e chi tutela la categoria non può certo
accettare che a Genova questo tipo d'impostazione lavorativa venga addirittura istituzionalizzata.
Come noto, dal luglio 2001 ad oggi a Genova continua ad aleggiare l'acre ricordo della parentesi
più oscura della storia della Polizia di Stato, ma questo non significa che la categoria debba pagarne
le conseguenze morali e professionali all'infinito.

Come già indicato nella lettera inviata al Questore ribadiamo che sia fondamentale tentare ogni
tipo di mediazione democratica con la piazza, in particolare quando chi protesta lo fa per garantirsi
lo stipendio di fine mese, ma è inaccettabile far passare come mediazione l'esposizione gratuita
dell'incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato ad atteggiamenti dolosamente
violenti che agli occhi dei più inesperti osservatori appaiono come comportamenti certamente non
dialoganti.
Sia ben chiaro, a scanso di equivoci, che questo non significa che il SIAP esorti
l'Amministrazione ad applicare il “pugno di ferro” contro la piazza, ma nello stesso tempo non
accettiamo che, a causa della mancata somatizzazione delle conseguenze del G8 genovese, la
categoria continui a restare ostaggio di pregiudizi istituzionali locali, tali da condizionare un ufficio
delicato come quello della nostra DIGOS al punto di dover sacrificare l'incolumità fisica dei
colleghi.
Oltre a quanto sopra esposto ricordiamo che questa segreteria provinciale è ancora in attesa di una
formale ed esaustiva risposta in merito alla verifica delle condizioni ambientali a tutela degli
operatori della DIGOS genovese impiegati nei servizi di ordine pubblico collegati ai lavori di
trivellazione in atto presso il cantiere TAV di Cravasco. (allegati 3 e 4) per i quali il SIAP chiede
garanzie in merito all'esposizione a rischio amianto.
A tal proposito alleghiamo gli ultimi articoli di stampa, apparsi sui quotidiani in questi giorni,
(allegati 5, 6, 7, 8) i quali evidenziano una situazione di certo non rassicurante per la salute delle
lavoratrici e lavoratori della Polizia di Stato che continuano ad essere impiegati in servizio senza
dispositivi di protezione individuale e senza essere sottoposti a nessun tipo di sorveglianza sanitaria.
In conclusione, tenendo conto dell'assordante silenzio che avvolge le giuste rivendicazioni
del SIAP a tutela degli operatori esposti a rischio amianto e delle irricevibili argomentazioni
sostenute dalla Questura di Genova che giustificano la scelta di esporre l'incolumità del
personale DIGOS, impiegato senza dispositivi di sicurezza durante i servizi di ordine
pubblico ad elevato rischio, riteniamo che non sia più procrastinabile la pianificazione di un
urgentissima verifica Ministeriale presso la DIGOS della Questura di Genova, finalizzata ad
equilibrare le specifiche esigenze istituzionali ed operative di tale Divisione con il prioritario
rispetto della sicurezza delle lavoratrici e lavoratori della Polizia di Stato.
Si resta in attesa di urgentissimo riscontro
 

Distinti saluti
 

Il Segretario Generale Provinciale
Roberto Traverso