IMMIGRAZIONE QUOTE SI! QUOTE NO! E L\'EUROPA CHIUDE LE FRONTIERE......

IMMIGRAZIONE QUOTE SI! QUOTE NO! E L'EUROPA CHIUDE LE FRONTIERE......

centinaia di profughi si ammassano nelle stazioni sotto i portici o nei quartieri delle città...

 Certo che il nostro è un paese strano e forse anche gli italiani sono strani, ma certamente non sono immuni alla solidarietà, per fortuna. Mentre i politici litigano e fanno confusione di numeri, in Sicilia, la macchina degli sbarchi continua e le attività solidali sono a pieno regime anche se i soliti quattro hanno lucrato e sperperato sfruttando la politica assente e facendo anche del traffico umano un business. Lasciando le polemiche e le malefatte di taluni, il tratto di mare tra la Libia e la Sicilia pullula di navi militari non solo italiane, ma anche tedesche, britanniche, francesi ecc. tutti a raccogliere e soccorrere le sole vittime di questa immane tragedia umanitaria. Strano pure il fatto che le navi che soccorrono a prescindere la nazionalità non accolgono la richiesta di asilo, ( rimane a carico del territorio italiano), e il numero di accoglienze supera i normali arrivi, perché più navi più sbarchi. Fin qui tutto bene, l’Italia fa la sua parte, i partners europei pure chiudendo le frontiere e sospendendo Schenghen, anche alcuni politici “nordisti” nella loro superficialità fanno la loro parte, ma su chi ricade questo enorme peso, in termini di assistenza, accoglienza e attività correlata ? Sui poliziotti e chi sennò!. Nessun rinforzo, nessun piano ordinario o straordinario di accoglienza un continuo via vai di centinaia di uomini, donne e bambini che come se fossero automi devono essere fotografati, registrati, accompagnati e sostenuti, persone che sbarcano non da una nave ma da decine di unità. La Sicilia, la Calabria, la Sardegna i loro poliziotti, carabinieri e finanzieri lasciati soli ad accogliere i profughi e poi a garantire la sicurezza dei cittadini, e di problemi  che questi territori ne hanno indubbiamente tanti. Centinaia di ore di lavoro straordinario che sarà retribuito chissà quando, sacrifici per garantire ai cittadini sicurezza e ai profughi accoglienza e, a prescindere dove saranno suddivisi, l’impatto è affidato solo ai poliziotti di queste regioni. I numeri sono pesanti, e non tollereremo altri sacrifici, i poliziotti hanno il diritto di riposarsi a godersi un po’ di ferie. Senza contare lo stress prodotto a chi ha le responsabilità amministrative e giuridiche ( dirigenti e funzionari di P.S. ecc.) Il Siap, in considerazione che difficilmente vi saranno soluzioni europee  e che come sta succedendo il problema è e rimarrà italiano (meridionale)  lancia una proposta, anche alla politica sonnecchiante; con queste navi, considerate le flotte schierate, perché sbarcare i profughi solo nei porti siciliani o meridionali ? Perché non pianificare gli sbarchi direttamente nei vari porti d’Italia ( sarebbe troppo dire europei) magari scelti tra quelli vicini ai centri di accoglienza rifugiati? Così facendo forse eviteremmo di gravare solo sulle questure che si affacciano sul mediterraneo. In fin dei conti, dopo lo sbarco e l’accoglienza si devono approntare trasferimenti e scorte in aereo o pullman, gravando sempre sulle risorse del comparto sicurezza.
Ma forse è una proposta troppo complicata per essere accolta.

Non serve a nulla gridare e abbaiare ci vuole decisione  per un fenomeno che per tutta l'estate sarà tutto sulle spalle delle FORZE DELL'ORDINE