- Lettera Aperta - Dirigente Polizia di Frontiera Ancona e, p.c. Capozona Bologna

- Lettera Aperta - Dirigente Polizia di Frontiera Ancona e, p.c. Capozona Bologna

quale direzione vogliamo dare alla Polizia di Frontiera?

- Lettera Aperta -
cat. C/32/2014 Ancona 06 dicembre 2014

AL SIGNOR DIRIGENTE UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA
SCALO MARITTIMO ED AEREO DI ANCONA
= ANCONA =
e, p.c.
AL SIGNOR DIRIGENTE VIII ZONA POLIZIA DI FRONTIERA PER
LE REGIONI EMILIA ROMAGNA TOSCANA E MARCHE
= BOLOGNA =

OGGETTO: quale direzione vogliamo dare alla Polizia di Frontiera?

Da tempo Le segnaliamo alcuni “nodi da sciogliere” presenti presso la Polizia di Frontiera.
Sembra incredibile, ma in frontiera di Ancona anche le disposizioni scritte di un Capo zona vengono lasciate nei cassetti !
Ricorderà le molte segnalazioni fatte (negli ultimi tre anni) dal SIAP di Ancona riguardante l'attività lavorativa dei servizi continuativi e dei servizi non continuativi. Più e più volte abbiamo segnalato che presso la Frontiera vi è l'esigenza di maggiore ottimizzazione dell'attività lavorativa. Non possiamo continuare a far fronte alle crescenti richieste della cittadinanza e delle istituzioni, con VECCHI STEREOTIPI. Tutti gli operatori impiegati nei servizi continuativi ed in quelli non continuativi, devono concorrere in egual modo all'attività.
Ora i fatti iniziano a darci ragione, l'emorragia nella riduzione degli operatori della sicurezza con il blocco del turn-over accostata a scelte (incomprensibili) amministrative hanno ridotto le squadre da 10 operatori a 8 - 7.
A nostro avviso, la direzione intrapresa può portare solo alla totale autodistruzione di una eccellenza nazionale. Non dimentichiamo i numerosi reati che settimanalmente vengono individuati da questi uomini e donne della Polizia di Frontiera che non sono frutto di alcuni, ma sono il risultato di un gruppo. In parte comprendiamo che una delle cause possa essere la momentanea congiuntura del traffico passeggeri, ma dati i “numeri” sino ad oggi effettuati, siamo FERMAMENTE CONVINTI che diminuire le squadre oltre la soglia di 8 elementi potrebbe causare evidenti problematiche anche per la sicurezza degli stessi operatori (Lei si assume questa responsabilità?).
Ora per concludere il ragionamento proposto, abbiamo evidenziato tra le cause della riduzione del personale anche scelte Amministrative locali. Riteniamo incomprensibile come non si sia compreso che vi è la necessità di non ridurre le squadre esterne ulteriormente. Non si può pensare che vecchie suddivisioni numeriche per i servizi interni rimangano inalterate, quando tutto intorno cambia. A grandi linee la suddivisione presso la polizia di Frontiera potrebbe essere indicata in cinque gruppi. Personale con mansioni interne (primo gruppo), personale impiegato di contrasto all'immigrazione clandestina (secondo gruppo), personale in attività di P.G. (terzo gruppo), personale in attività di frontiera esterna (quarto gruppo) personale presso la Polaria (quinto gruppo). Tutti questi gruppo se amministrati in modo equivalente si origina equilibrio, mentre, se come ci appare oggi dati i numeri, si propende solo verso un gruppo o due si crea automaticamente disequilibrio (definiamolo in questo modo).
Questo è quello che accade presso la Polizia di Frontiera Ancona: momenti di totale disequilibrio !
Si è scelto di ridurre il personale nelle squadre di Frontiera per rimpinguare un gruppo (primo gruppo), si è scelto nuovamente di ridurre il personale nelle squadre per rimpinguare un altro gruppo (secondo gruppo), si sceglie regolarmente di “coprire” i turni “vacanti” presso la Polaria e di Vigilanza interna con l'ausilio del medesimo gruppo... tutto ciò avrebbe giustificazione se non fosse diretto sempre a scapito del quarto gruppo !

In base a quanto evidenziato, proponiamo alcune riflessioni per cui chiediamo contezza:
il personale “civile” impiegato dal Ministero dell'Interno non deve essere assegnato a precisi compiti in mansioni interne tali da “liberare” Poliziotti per altri impieghi loro specifici?
Non sarebbe ora di rivedere la pianta organica interna (con il personale già in forza) invece di continuare a prosciugare le squadre esterne?
Quando si intenderà rispettare le disposizioni del Capo zona nota prot. Nr 3701/14 cat. Mass. D2 datata 07 agosto 2014 nella quale viene precisato che – […] vi è la necessità improvvisa di coprire un turno “scoperto” al centralino della Polmare (o sala radio) vi è la possibilità di ricorrere, a rotazione al personale ordinariamente impiegato negli uffici burocratici in quanto quest'ultimo può ben concorrere, con il proprio contributo all'espletamento dei turni [… ] anche presso la Polaria vi potrà essere l'invio di personale formato (ci pare che chi ha il corso di frontiera dovrebbe esserlo!)

In riferimento all'ultimo punto, possiamo affermare senza tema di smentita che da quando è stata diramata la nota NON è MAI STATA RISPETTATA LA REGOLA PROPOSTA DA UN DIRIGENTE SUPERIORE... (...)

Abbiamo più volte cercato un Suo segnale distensivo su questo tema. Più e più volte abbiamo segnalato che un contributo in tal senso sarebbe stato un bel cenno. Invece sino ad oggi abbiamo assistito, solo ad un “muro di gomma”.

Anche in occasione del prossimo periodo di festività come tutti gli anni e INVERSAMENTE a come accade in tutti gli altri uffici di Polizia AVREMO:
il personale impiegato in turni NON continuativi che verrà posto di riposo in tutte le festività (???), mentre chi impiegato in turni continuativi se avrà fortuna (visto le scelte attuate sino ad oggi) potrà farne “giustamente” una sola (forse!).
Questo è l'idea di l'equilibrio che si vuole creare !?!

Basterebbe poco per riportare il tutto ad uno stato di diritto e di equità.
...ma vi è la volontà di farlo ?
Con quest'ultima domanda concludiamo la nostra Lettera Aperta affermando con certezza che quanto evidenziato viene sempre e comunque rappresentato nel pieno rispetto dei ruoli e delle parti... allo stesso modo siamo convinti che prima o poi i “nodi” potrebbero spezzare il pettine.
La Segreteria Provinciale