Rassegna Stampa

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STATALI E FORZE DELL’ORDINE, SBLOCCO A METÀ DELLE CARRIERE. CONTRATTI CONGELATI PER UN ALTRO ANNO MA DAL 2015 RIPARTONO LE DINAMICHE INDIVIDUALI ANCHE SE NON PER TUTTI (Il Messaggero)
17 Ottobre 2014 – Il Messaggero

Contratti congelati per un altro anno ma dal 2015 ripartono le dinamiche individuali anche se non per tutti
Ancora congelamento dei contratti per un anno ma parziale sblocco di scatti e carriere per il mondo del pubblico impiego. Dunque dal 2015 potranno iniziare a muoversi di nuovo una parte delle retribuzioni che per quattro anni – con l’eccezione del mondo della scuola e della magistratura – erano rimaste inchiodate ai livelli del 2010.
La novità riguarda in primo luogo militari e forze dell’ordine, protagonisti di una contrapposizione a tratti dura con il governo, che però pagano con la rinuncia ad una serie di altre voci. Ma si applicherà anche ai dipendenti pubblici contrattualizzati. Il blocco è invece confermato per il resto del personale non contrattualizzato come i prefetti, i professori universitari o altre categorie dirigenziali, salvo i magistrati che continuano ad essere esentati.
L’INDENNITÀ DI VACANZA
Dunque non si parlerà di rinnovi contrattuali nemmeno nel 2015. Inoltre è stato estesa di un anno, fino al 2018, la norma che limita l’indennità di vacanza contrattuale comprimendola ai livelli del 2013. Ma queste in fondo, per quanto sgradite, erano notizie attese dai dipendenti pubblici e largamente anticipate dal governo. Una ripresa della contrattazione avrebbe richiesto la disponibilità di risorse finanziarie, oltre due miliardi solo per il primo anno, che l’esecutivo ha ritenuto di non poter mettere sul tavolo.
Diversa era invece la partita su scatti e carriere. In questo caso il governo doveva decidere se prorogare o meno – e per quali categorie di lavoratori – le norme di blocco, il cui prolungamento potrebbe produrre ulteriore risparmi. La scelta è stata di salvare non solo polizia e militari (per i quali queste voci sono particolarmente significative) che già da alcune settimane avevano avviato una trattativa, ma anche le altre categorie del lavoro pubblico, compresa la sanità. Per tutti loro in questi anni promozioni e avanzamenti di carriera hanno avuto un valore esclusivamente giuridico, senza tradursi in un aumento del trattamento economico. Da gennaio gradualmente questi percorsi si rimetteranno in moto. Naturalmente ad essere coinvolta sarà solo una parte del personale.

LE RINUNCE DEI MILITARI
Le forze dell’ordine devono però fare i conti con una serie di altre rinunce. Salta il meccanismo della promozione alla fine della carriera e viene ridotta l’indennità di ausiliaria. Infine vengono ridimensionati i fondi destinati ai Cocer, ovvero la rappresentanza dei militari.
Accanto ai magistrati, l’altra categoria che in questi anni è riuscita a sottrarsi al blocco delle carriere è quella della scuola. I docenti e il resto del personale godono infatti di scatti di anzianità che sono stati salvati grazie all’utilizzo di una parte delle risorse risparmiate nel settore a partire dal 2008. Tutta la materia però è destinata ad essere nuovamente rivoluzionata nei prossimi anni con la riforma della scuola annunciata dal premier Renzi: gli scatti di anzianità dovrebbero essere trasformati in premi legati al merito, ma è prevedibile che nella fase di transizione siano fortemente limitati.