Lettera Aperta DIRIGENTE VIII ZONA POLIZIA DI FRONTIERA

Lettera Aperta DIRIGENTE VIII ZONA POLIZIA DI FRONTIERA

Chiarezza nei rapporti – dove è finita la collaborazione tra le varie “Forze” di Polizia?

 - Lettera Aperta -

AL SIGNOR DIRIGENTE VIII ZONA POLIZIA DI FRONTIERA PER LE REGIONI EMILIA ROMAGNA TOSCANA E MARCHE = BOLOGNA =

e, p.c.

AL SIGNOR DIRIGENTE UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA SCALO MARITTIMO ED AEREO DI ANCONA = ANCONA =


ALLA SEGRETERIA NAZIONALE SIAP = ROMA =

OGGETTO: Chiarezza nei rapporti – dove è finita la collaborazione tra le varie “Forze” di Polizia?

La Segreteria Provinciale ha scelto di scriverLe direttamente per chiederLe un intervento chiarificatore su quanto occorso la notte scorsa nel Porto di Ancona con il ritrovamento di un gran numero di clandestini ad opera della Polizia di Stato e di un ulteriore aliquota in prossimità del varco ove è situala la Guardia di Finanza ad opera di quest'ultimi.
Ora evitando di descrivere i fatti nel dettaglio, poiché non è un nostro intento entrare nel merito dell'organizzazione, ma come rappresentanti dei lavoratori non possiamo esimerci dal formularle una critica su quanto occorso.
Siamo ben consci dei vari regolamenti in vigore in un area di frontiera, quali siano le competenze e quali ruoli, ma questa volta ci è sembrato di assistere ad un vera e propria prevaricazione di una parte in sfavore della disponibilità dell'altra.
Come Poliziotti, ancor prima che sindacalisti, siamo convinti di dover sempre agire nella piena legalità e nel rispetto delle norme, ma siamo anche consci delle numerose lacune che la ll 121/81 (Coordinamento delle Forze di Polizia) ha ancora oggi ad oltre 30 anni dal suo varo. La chiarezza nei rapporti tra le forze di Polizia DEVE essere fonte basilare per una corretta divisione dei compiti e delle responsabilità, per la sicurezza dei cittadini e degli operatori...
In merito a ciò ci piacerebbe conoscere il suo punto di vista.
Vede caro Direttore, ci ritroviamo spesso a far riunioni, incontri, discussioni su vari temi che concernono la sicurezza, la formazione, l'addestramento degli operatori di Polizia, poi ci ritroviamo a dover discutere di problematiche, mai risolte, che intercorrono tra varie forze di Polizia. Forse è il caso di trovare il modo per una risoluzione DEFINITIVA, ritrovando (ci permetta di dirlo come critica costruttiva) un clima di reciproca collaborazione e reciproco RISPETTO.
I segnali di una PERSISTENTE problematicità è giunta da più parti e su diversi fronti.
In un certo senso il segnale che la situazione era prossima al tracollo lo avevamo già segnalata lo scorso 16 febbraio, quando informammo la Dirigenza locale, di uno “strano” episodio avvenuto all’interno dell’Area Portuale di Ancona (alleghiamo comunicato).
Sicuramente vi è un problema di regolamentazione, di norme E DI CHIAREZZA nei rapporti.
Ad ogni modo abbiamo assistito ad un grande risultato!
Nessuno potrà dire che la Polizia di Stato si è “tirata indietro” davanti ad una emergenza come quella della scorsa sera. Tutti i colleghi hanno partecipato con grande spirito di abnegazione e di senso del dovere. Vi sono stati Poliziotti che hanno lavorato ininterrottamente dalle 19:00 alle 7:00 dell'indomani per garantire tutti gli interventi del caso. Vi sono stati (sempre e solo) Poliziotti durante la notte in Ospedale per garantire la vigilanza. Poi per cambiare, Poliziotti sulla Nave per garantire la vigilanza e la sicurezza dei Marinai e dei clandestini.
Non è certamente un caso o un errore aver sempre e solo descritto cosa ha fatto la Polizia... ma non era presente un'altra Forza di Polizia che aveva operato inizialmente nel ritrovamento dei clandestini? Per caso Lei saprebbe spiegarci come mai, nonostante le rassicurazioni della nostra Dirigenza locale che vi sarebbe stata una compartecipazione nelle varie vigilanze notturne... nessuno (altro) si è presentato?
Ci scusi, ma non è previsto dalle norme che chi opera materialmente un arresto, un fermo o qualsivoglia azione di Polizia ne è direttamente responsabile sino all'ultimarsi dell'operazione?
Ripetiamo, siamo ben consci delle norme e che la guardia di Frontiera è l'unica deputata ad operare il respingimento dagli accordi di Schengen, ma non ci sembra di aver letto in tali accordi che le altre forze di Polizia che operano un “intervento” se ne possano poi “lavare le mani” scaricando la “patata bollente” (ad esempio il fotosegnalamento, le perquisizioni, le verifiche del caso per constatare la maggiore età o meno, vigilanze in Ospedale ecc...) alla guardia di Frontiera.
Forse, ci permetta una proposta, sarebbe utile una maggiore chiarezza nei rapporti al fine di ripristinare le giuste e fondamentali collaborazioni. Il dualismo è un ottima invenzione (napoleonica) poiché in alcuni casi stimola la voglia di far sempre meglio, ma nel XXI secolo pensiamo veramente che sia una formula obsoleta e che vada superata, poiché la scarsità di mezzi, risorse, incentivi potrebbe rendere la situazione ingestibile.
Questo chiaramente è da interpretare come un contributo e il segnale che qualcosa dovrebbe essere perfezionato, chiaramente questo rimane il nostro punto di vista dei fatti, Lei sicuramente avrà modo di approfondire la questione e intervenire se riterrà necessario per risolvere la problematica.
Distinti Saluti.

Ancona, lì 14 maggio 2014

La Segreteria Provinciale