CORTEO ROMA: STOP ATTACCHI, ORA ASCOLTATE RAGIONI AGENTI

CORTEO ROMA: STOP ATTACCHI, ORA ASCOLTATE RAGIONI AGENTI

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e degli altri sindacati, interpellati dall’agenzia di stampa Adnkronos, che dopo le polemiche seguite alla guerriglia urbana di sabato, invocano responsabilità anche da parte dei manifestanti. E nuove regole per i cortei. Se e' giusto che la Polizia continui l'opera di trasparenza e correttezza, è il ragionamento delle organizzazioni sindacali degli uomini e donne della Polizia, è però altrettanto opportuna una riflessione su presunte connivenze e tolleranze nei confronti di coloro che puntano a elevare il tiro e a colpire il bersaglio umano. La polemica, inevitabile, monta sulle immagini che mostrano un agente salire sul fianco di una ragazza stesa a terra, protetta in un abbraccio dal suo compagno. Il questore di Roma ha disposto accertamenti per identificare l'autore dell'episodio; anche i sindacati condannano questo gesto, invitando però a non fermarsi a questi 'frames'.
Invita a ''non enfatizzare l'azione negativa di un poliziotto'' Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap, per il quale ''sarà l'indagine interna già avviata a fare chiarezza e a punire chi ha ecceduto nei comportamenti. Ma gli osservatori e la politica devono guardare alla gestione dell'ordine pubblico nel suo complesso, che ha consentito il contenimento della violenza pianificata da parte di gruppi organizzati''. ''Le foto - rimarca il Siap - devono essere viste tutte, e anche i filmati. C'erano manifestanti che lanciavano sampietrini contro i poliziotti e altre persone. Riflettiamo anche su questo''. Quanto all'ipotesi dell'identificativo sul casco, Tiani taglia corto: ''Oggi e' impensabile rispetto alle modalita' con cui oggi i gruppi antagonisti o anarchici manipolano le manifestazioni pacifiche cercando lo scontro con la polizia per finalità politiche e propagandistiche. In questa fase non ci sono le condizioni sociali e politiche per l'identificativo sul casco''. Peraltro, aggiunge il leader del Siap, ''segnaliamo, ancora una volta, che lo stipendio dei poliziotti che fanno ordine pubblico rischiando ogni giorno la propria incolumità, ammonta a una manciata di euro più della retribuzione di un operaio''.
Per Lorena La Spina, segretario del'Associazione nazionale Funzionari di Polizia, infatti, ''il comportamento ingiustificabile di un singolo operatore non può in alcun modo inficiare il giudizio assolutamente positivo sulla gestione di una manifestazione complessa e delicata. In episodi come questo, la responsabilità resta comunque personale''. “Si tratta dell’errore di un singolo - spiega La Spina - che come tale va valutato. Peraltro, il questore di Roma ha già avviato le indagini interne, volte all’identificazione dell’autore di quel gesto riprovevole. Noi prendiamo con decisione le distanze da chi sbaglia e ci auguriamo che gli organizzatori di manifestazioni analoghe sappiano fare lo stesso rispetto a professionisti della violenza, che scendono in piazza con intenzioni ben diverse dalla libera e pacifica espressione del loro pensiero''.
La Segreteria Nazionale
Roma, 14 Aprile 2014

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