Figli di un dio minore

Figli di un dio minore

Bergamo, 10 giugno 2013 - Lettera aperta

Al Signor Dirigente
la Sezione Polizia Stradale
= BERGAMO =

Egregio Signor Dirigente,??gli esami, si sa, non finiscono mai. E così, anche quest'anno, è tempo di pagelle. Fino ad oggi avevamo l’impressione che alcuni colleghi trattassero i giudizi espressi nel rapporto informativo con distacco se non addirittura con indifferenza. Quest'anno, invece, le cose sembrano andare in modo diverso: i colleghi della Sezione di Bergamo ne parlano e, in maggioranza, se ne lamentano.
A giudicare dalle segnalazioni che in questi giorni ci sono giunte, rileviamo che alcune valutazioni espresse dalla S.V. hanno ingenerato un notevole malcontento e parrebbero aver punito ingiustamente taluni colleghi o comunque non aver valorizzato nella giusta maniera le professionalità acquisite nel corso dell’anno.
Non vogliamo entrare nel merito delle singole valutazioni espresse, connotate da margini più o meno ampi di discrezionalità, che in caso di recriminazioni saranno eventualmente impugnate dal singolo nelle forme e nei modi previsti dalla legge. Tuttavia non può sottacersi che la logica di “parsimonia” e in alcuni casi surrettiziamente punitiva con cui si è deciso di gestire le valutazioni si inserisce in un sistema che nel complesso già penalizza i colleghi della specialità.
Non è un luogo comune ma un dato reale, legato forse ad un retaggio culturale o ad altri motivi che francamente ci sfuggono, che i colleghi della Polizia Stradale, rispetto a quelli in servizio presso altri reparti, siano valutati con maggiore severità e conseguentemente condannati ad avere punteggi mediamente più bassi. Prendiamo atto quindi che anche la S.V. condivide questa impostazione e prosegue nella tradizione.
Per non parlare poi della precedente gestione compartimentale che azzerando di fatto o sottovalutando consapevolmente l'attività premiale ha comportato un‘ulteriore penalizzazione che evidentemente i colleghi della Stradale continueranno a pagare per anni con ovvi riflessi in termini di valutazione dei titoli nei concorsi interni.
Noi del SIAP non entriamo nelle questioni gestionali di un ufficio e rifuggiamo dalle logiche della cogestione in quanto siamo dell’idea che ciascun Dirigente deve essere in grado di poter assumere in piena libertà, assumendosene la responsabilità, le scelte ritenute più opportune. Questo ci consente di poterci esprimere ed intervenire con determinazione quando riteniamo che siano stati commessi abusi, irregolarità o come in questo caso quando una scelta “gestionale” contribuisce ad aggravare uno stato di inquietudine e di insoddisfazione in parte dei colleghi.  
La questione dei rapporti informativi quindi purtroppo non costituisce l'unico motivo di disagio ma appare più come la punta di un iceberg di un sentimento diffuso di malcontento che rischia di diventare un vero e proprio detonatore di tensioni.
Diversi colleghi, iscritti e non alla nostra sigla sindacale, ci hanno rappresentato una situazione di profondo disagio per il fatto evidente che Ella considera alcuni colleghi come una sorta di “figli di un Dio minore”, da non considerare a prescindere e quindi privati di una figura autorevole ed imparziale di riferimento all’interno dell’Ufficio alla quale rivolgersi.
Riteniamo e pretendiamo che un Dirigente debba non solo essere equo e giusto ma apparire anche tale. Un atteggiamento conforme al diritto è giusto ma non è equo se, analizzato nel complesso, non è considerato in grado rappresentare l’imparzialità di chi lo pone in essere.
Consideriamo essenziale riconoscere e valorizzare i meriti ma siamo anche convinti che questo si possa fare senza necessariamente penalizzare alcuni o schierarsi pubblicamente con l’uno o con l’altro.
Il clima nel nostro Paese non è dei migliori, tensioni sociali dovute tra l'altro alla crisi economica, attanagliano l'Italia e tutta l'Europa. La Polizia di Stato, come capitato anche in passato, è chiamata a svolgere anche una funzione di pacificazione sociale. Per fare tutto ciò è necessario che il clima all'interno degli uffici sia il più possibile sereno. Siamo ancora in tempo.
È per questo che abbiamo deciso d'intervenire con la consueta trasparenza che ci contraddistingue, nella convinzione di contribuire a rasserenare il clima all'interno della Sezione nel suo complesso.
Distinti saluti.


La Segreteria Provinciale