Ai poliziotti si negano anche le misure alternative.

Bergamo, 18, febbraio 2013 - Lettera al Segretario Generale

Al Segreteria Nazionale

= ROMA = 

OGGETTO:   Caso Aldrovandi
 
 

 
La scrivente Segreteria Provinciale, dopo aperto dibattito e confronto con la Direzione Provinciale, ha deciso di sostenere l’unita lettera a firma del quadro sindacale di Bergamo, Danilo Bombardieri, in ordine alla richiesta di una presa di posizione pubblica da parte della Segreteria Nazionale in merito alla decisione del Giudice che, in relazione al residuo di pena di 6 mesi, ha disposto la misura della carcerazione per i colleghi condannati per la morte di Federico Aldrovandi.
 
Il collega Bombardieri sostiene giustamente che, in Italia, per un residuo di pena di un reato colposo nessuno finisce in carcere se chiede misure alternative e si trova in condizioni soggettive e oggettive per poterne beneficiare.

Perché allora non intervenire nel dibattito politico dove si discute di soluzioni per svuotare le carceri sovraffollate di criminali? Perché, proprio per questa ragione, le recenti direttive date ai Magistrati in ordine alla più attenta valutazione nel ricorrere alla carcerazione non valgono per i poliziotti?


La Segreteria Provinciale