BATTUTE FINALI PER I CONCORSI PER VICE SOVRINTENDENTE - L’Amministrazione apre la fase di rottamazione degli Assistenti Capo

BATTUTE FINALI PER I CONCORSI PER VICE SOVRINTENDENTE - L’Amministrazione apre la fase di rottamazione degli Assistenti Capo

Roma 16 Maggio 2012

 L’unica abilità mostrata dal Dipartimento, ad avviso del S.I.A.P., è stata quella di essere riuscito a creare le condizioni per mettere i lavoratori di polizia l’uno contro l’altro… Assistenti capo contro gli Assistenti; idonei ai precedenti concorsi contro chi attende da anni il proprio turno di partecipazione; i colleghi con più titoli di studio contro quelli che ne hanno meno ma più anziani; quelli che “buttano il sangue” in uffici degradati con poca possibilità di affastellare riconoscimenti premiali contro chi, per la particolarità investigativa dell’ufficio dove lavora, ha maggiori possibilità di vedersi riconosciuta la propria competenza; quelli che grazie a Dirigenti più obiettivi hanno ottimi rapporti informativi contro chi avendo avuto Dirigenti più rigidi o meno obiettivi hanno rapporti informativi più “tirati”; sovrintendenti che dal ’95 non hanno ancora mai avuto la possibilità di partecipare al pur previsto concorso interno per ispettore (ruolo nel quale si registra una carenza d’organico di oltre 9.000 unità).
La materia è estremamente sentita quindi andiamo per ordine.
Preliminarmente, come sostenuto in modo chiaro ed argomentato sin dal primo incontro in cui si era paventata la possibilità di annullare il già bandito concorso a 136 posti, il S.I.A.P. ha ribadito la propria ferma convinzione a procedere senza indugio nell’iter concorsuale, il concorso non và bloccato.
Entrando nel merito della riunione, poi, il S.I.A.P. ha ricordato al Pref. Fioriolli e al Vice Pref. Iodice come nell’ultimo incontro sul tema ci si fosse lasciati con l’intesa che alla seduta successiva (cioè a quella del 15 u.s.) l’Amministrazione avrebbe presentato un Ordine del giorno con la previsione di un più ampio e più equo progetto di “risanamento” che salvaguardasse sia il diritto di chi ha già sostenuto e superato le prove d’esame, sia le legittime aspettative di progressione in carriera (sovrintendenti, ispettori, revisori e periti) di tutti i dipendenti. Cosa, questa, puntualmente non mantenuta dalla delegazione Dipartimentale.
Il S.I.A.P. ha chiesto con determinazione che l’azzeramento delle carenze di organico riguardassero anche la grave situazione del ruolo ispettori (9.000 in meno) che è interconnesso per legge all’avanzamento di carriera dall’interno nelle percentuali riservate al ruolo dei sovrintendenti e degli agenti e assistenti più giovani. Riconoscendo al personale dei due ruoli con 7 anni di servizio di poter finalmente partecipare a concorsi interni per V. Ispettore, si darebbe così libero sfogo agli attuali sovrintendenti che andrebbero a liberare altri posti da ricoprire attingendo al personale del ruolo agenti e assistenti, creando un costante flusso di reale progressione in carriera. Allo stesso tempo, invece di 7.000 posti, ne avremmo a disposizione almeno il doppio per dare più equo sfogo e prospettiva di carriera al personale interessato.
A tal riguardo, abbiamo chiesto all’Amministrazione se gli oltre 1.500.000,00 ml di euro stanziati per i concorsi annuali per vice sovrintendente (13.500.000,00 ml di euro complessivi per nove anni), dal momento in cui i citati concorsi non sono stati espletati per circa nove anni, sono ancora spendibili e magari pronti per essere dirottati sui concorsi per ispettore. Purtroppo, però, abbiamo appreso che benché i concorsi non sono stati svolti, quei soldi non ci sono più perché spesi per altre incombenze. Pazienza!!!
Il problema oggi per l’Amministrazione, comunque – abbiamo sostenuto è che c’è una gravissima carenza di organico nei ruoli intermedi…in quei ruoli che sono il collante tra le direttive della dirigenza e le attività operative, pertanto è assolutamente miope continuare a guardare solo un piccolo scorcio del problema. E dal momento che si dovrà giungere ad una modifica normativa, sarebbe il caso di mettere mano seriamente ai due ruoli intermedi e qualifiche equiparate dei ruoli tecnici. Che senso ha parlare di pochi posti vacanti per sovrintendenti nelle diverse sedi di servizio, se poi nella medesima sede mancano centinaia di ispettori???
E qui ci si collega all’annosa situazione del mantenimento della sede. Stante il fatto che il danno è stato causato dall’Amministrazione che, da un lato per nove anni non ha manifestato alcuna esigenza, e dall’altro ha fatto si che in 9 anni mutassero del tutto le situazioni personali e familiari dei vincitori dei concorsi, attesa inoltre la paventata del tutto eccezionale “straordinarietà” della situazione (che a detta del Pref. Fioriolli dovrebbe tornare alla normalità in circa 3 anni), il S.I.A.P. ha ribadito quanto già sostenuto e cioè il mantenimento della sede di servizio per tutti i vincitori di concorso ed il rientro in sede di chi oggi aspetta l’avvicendamento. Questo, in quanto, oltre alle carenze nel ruolo sovrintendenti, in tutte le sedi, si devono aggiungere la carenza nel ruolo ispettori. In buona sostanza, se in una tale provincia mancano 10 sovrintendenti e 12 ispettori, dal momento che per ora l’Amministrazione ha confermato che il massimo sforzo che potrà fare sarà solo quello di bandire un concorso interno per ispettori diviso in due trance (500 + 500), perché non mantenere in sede magari tutti e 20 i futuri vincitori di concorso per sovrintendente???
Circa la posizione degli idonei non vincitori ai precedenti concorsi per sovrintendente, oltre a quanto già sostenuto e argomentato nei precedenti incontri, il S.I.A.P. ha ricordato come oltre al grave danno subito da questi colleghi che sono stati fregati proprio dalla comparazione di quei “titoli di servizio” che oggi si vogliono usare quale unico parametro concorsuale annullando di fatto l’unico criterio oggettivo, cioè l’anzianità di servizio, si aggiungerebbe anche la beffa di perdere ogni speranza di poter diventare sovrintendenti. Questi, infatti, a causa dei gravi ritardi maturati in loro danno dall'incapacità dall’Amministrazione, divenuti oramai assistenti capo (in molti casi i più giovani assistenti capo tra gli oltre 38.000 attuali), nel partecipare al concorso per titoli loro riservato, stante la poca anzianità maturata nella qualifica, non avrebbero alcuna possibilità di vincerlo. Quando si dice oltre al danno la beffa!! Per questo, se si volesse ristabilire un minimo di par condicio, sarebbe necessario assegnare a questi un punteggio sicuramente ben superiore a quei 2 punti che gli si vorrebbero assegnare.
Che l’anzianità di servizio non debba essere l’unico parametro di riferimento…passi, ma che ora la si voglia far diventare addirittura un demerito è per noi proprio intollerabile!!
Proprio questa, invece è la bizzarra filosofia dell’Amministrazione circa gli oltre 38.000 Assistenti capo. Il Dipartimento, infatti, per proprie incapacità, ha prima fatto “invecchiare” quei dipendenti che nove anni fa erano agenti e, oggi, siccome ritiene di non poterli più continuare a “spremere come limoni” magari a 500 Km di distanza dalla loro sede attuale e h24, è pronta a rottamarli. Con questa modifica normativa, infatti, la quasi totalità degli attuali Assistenti capo e ancor più quelli a cui stanno per arrivare le tanto attese notifiche, potranno pressoché dire addio ad ogni speranza di progressione in carriera, con buona pace di ogni motivazione professionale. Tutto questo è assolutamente sbagliato e dannoso.
Sui famigerati “titoli di servizio”, che si vorrebbero porre quale unico parametro concorsuale, il S.I.A.P. ha riaffermato come questi non rappresentano affatto la reale professionalità dei dipendenti, essendo: taluni, ancorati a valutazioni estremamente soggettive; altri, connaturati ai diversi uffici dove si presta servizio; ed altri ancora, a scelte del tutto personali.
Se si volessero riconoscere a tutti i concorrenti pari condizioni, a regime dovrebbero essere trovati nuovi e diversi parametri più oggettivi e equi e sicuramente più ancorati alla professionalità a cui, indubbiamente, la disponibilità alla mobilità (con certezza del rientro, magari dopo due anni) dovrebbe trovare giusto riconoscimento.
Al termine di tutti gli interventi, l’Amministrazione si è riservata di formulare un ultima proposta che, visti i precedenti, è presumibile ritenere prevedrà solo qualche “limatura” prima del varo definitivo e la mortificazione totale di tutte le professionalità.
Il S.I.A.P. si è rifiutato di essere parte attiva di tale macroscopico errore di valutazione in danno della base.


Roma, 17 Maggio 2012

La Segreteria Nazionale