Sorveglianza sanitaria – Introduzione di test antidroga  Esito incontro del 12 febbraio 2025

Sorveglianza sanitaria – Introduzione di test antidroga Esito incontro del 12 febbraio 2025

Il 12 febbraio scorso è stata convocata una riunione informativa nel corso della quale sono state illustrate alcune novità in tema di controlli sanitari. È stato in particolare spiegato essere in discussione un testo normativo in forza del quale i controlli sull’assunzione di stupefacenti, a cui già oggi sono sottoposte alcune categorie di lavoratori che svolgono mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l'incolumità e la salute proprie e di terzi - elencate nell'Intesa Stato / Regioni del 30 Ottobre 2007 – dovranno essere attuati anche nei confronti della generalità dei pubblici dipendenti (...)

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Poiché ciò comporterà inevitabilmente l’estensione dei medesimi controlli anche al personale della Polizia di Stato, il vertice dell’Amministrazione ha elaborato alcune linee guida che ha ritenuto opportuno condividere con le organizzazioni sindacali.

È così emersa l’intenzione di valorizzare la nostra specificità professionale introducendo nell’emananda norma di legge una disciplina differenziata. Un’esigenza che, secondo quanto prospettato dalla delegazione dell’Amministrazione, discenderebbe per un verso dalla possibilità di avvalersi di un Servizio Sanitario interno di cui non dispongono altre pubbliche amministrazioni, e per l’altro dalla preoccupazione di non poter altrimenti soddisfare le percentuali di verifiche a campione da effettuare, che secondo le prime indicazioni dovrebbero attestarsi annualmente intorno al 20% dell’organico, che comporterebbero ragguardevoli oneri di spesa. È stato altresì chiarito che si è deciso di rinviare ad un successivo momento la definizione delle concrete modalità di esecuzione dei test, essendo evidentemente pregiudiziale aver prima le idee chiare circa il numero di controlli che dovranno essere fatti.

Nei nostri interventi abbiamo innanzitutto contestato che non ci era stata messa a disposizione la bozza del testo di legge in discussione, né quella relativa alla specificità che ci è stata illustrata, di tal che non risultava agevole svolgere più puntuali riflessioni. In secondo luogo abbiamo fatto osservare come l’ipotesi di procedere disgiuntamente dalle altre Amministrazioni del Comparto postulava una più che probabile disomogeneità di trattamento, insistendo per l’effetto affinché venisse rispettato il principio dell’equiordinazione. Abbiamo in proposito sollecitato un confronto interforze per consentire la piena armonizzazione delle disposizioni in materia.

A margine della discussione non abbiamo mancato di criticare l’evidente diverso approccio tenuto dall’Amministrazione in altri ambiti parimenti presidiati dalla legislazione in tema di sicurezza sul lavoro. Stigmatizzando, tra l’altro e non certo esaurendo la casistica, la mancanza di qualsivoglia protocollo per limitare la durata dei servizi, citando ad esempio il carico di lavoro sopportato dagli operatori che effettuano gli accompagnamenti di stranieri da rimpatriare, percorrendo distanze ragguardevoli, segnalando come non sia affatto remoto il rischio che, dopo 15 ore di guida consecutive – situazione ricorrente - possano esserci improvvisi, e più che comprensibili cali di attenzione con conseguenze potenzialmente drammatiche.

Da ultimo, ma non meno importante, è stato stigmatizzato l’incomprensibile stallo nella convocazione del Tavolo sulle cause di disagio, la cui ultima riunione risale oramai ad oltre un anno fa, significando il nesso di causa sussistente tra abusi nell’assunzione di sostanze stupefacenti e/o alcoliche e lo stress da lavoro correlato, sollecitazioni emotive che finiscono con il corrodere la stabilità delle relazioni familiari. Nonché, sempre per rimanere sull’argomento delle cause di disagio, i mai avviati lavori delle commissioni paritetiche per la revisione del regolamento di servizio e del regolamento di disciplina, per le quali, al netto dell’atto di istituzione, non si è più registrata alcuna attività.

In disparte la sorpresa per l’atteggiamento di estrema accondiscendenza tenuto da alcune delle sigle sindacali presenti, che si sono in buona sostanza limitate a dare carta bianca all’Amministrazione, abbiamo riscontrato con soddisfazione significative aperture della controparte datoriale, che in chiusura dei lavori ha riconosciuto la fondatezza della posizione da noi sostenuta, soprattutto in relazione alla opportunità di elaborare un disegno di legge condiviso da tutte le Amministrazioni del Comparto sicurezza, sì da uniformare la disciplina in una materia di estrema delicatezza.

Attendiamo ora una prossima convocazione per la prosecuzione dell’esame della questione.

 

Roma, 14 Febbraio 2025

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