SIAP TORINO - Servizi TAV 27 giugno e 3 luglio 2011 – Ricompense. Nota di Protesta

SIAP TORINO - Servizi TAV 27 giugno e 3 luglio 2011 – Ricompense. Nota di Protesta

Apprendiamo, con sconcerto, che quanto da noi paventato in ordine alla “scelta” del personale beneficiario di una ricompensa per i servizi di cui all’oggetto ha purtroppo preso forma.Infatti, sono state fatte firmare, ai dipendenti inter

                      Al Ministero dell’Interno
                      Ufficio Amministrazione Generale
                      Dipartimento della P.S.
                      Ufficio per le Relazioni Sindacali              - Roma –

                      Al Questore di                                            Torino

                      Alla Segreteria Nazionale S.I.A.P.           - Roma -


Oggetto: Servizi TAV 27 giugno e 3 luglio 2011 – Ricompense.
               Nota di Protesta.

Apprendiamo, con sconcerto, che quanto da noi paventato in ordine alla “scelta” del personale beneficiario di una ricompensa per i servizi di cui all’oggetto ha purtroppo preso forma.
Infatti, sono state fatte firmare, ai dipendenti interessati, le schede di proposta premiale ed emerge chiaramente come l’Amministrazione abbia stabilito un nuovo originale criterio per dare un segno tangibile del proprio apprezzamento: essere stati “refertati” per le ferite riportate nelle giornate più calde dei servizi Tav. Per tutti gli altri un semplice “Compiacimento”.
Non chiediamo certo che il personale della Polizia benefici di un Encomio per aver semplicemente svolto il proprio dovere, come accaduto per il noto episodio del Carabiniere istigato ed insultato (episodio che avrebbe richiesto, se non altro, il silenzio), ma non possiamo tacere di fronte all’evidenza di come non basti fare ben più del proprio dovere, sfidare la sorte, tirare fuori tutto il proprio coraggio, effettuare in condizioni proibitive turni di 12 ore di servizio, respirare fatica sudore e gas cs.
Nelle giornate del 27 giugno e 3 luglio tutti i colleghi che hanno prestato servizio a Chiomonte hanno rischiato la vita, come ribadito dal Capo della Polizia alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, e non si può accettare che sia discriminato chi ha avuto la fortuna di non essere ferito pur lottando in prima linea, per ore, in uno scenario medioevale.

 Errare è umano, dicono, ma perseverare è certamente diabolico!
Dal 2006 (Olimpiadi), passando per i 2008 (G8 universitario), al 2011 (TAV) l’Amministrazione insiste nel creare scriminanti, per l’attribuzione di riconoscimenti, che generano rabbia e sconcerto.
Adesso la misura è davvero colma, l’Amministrazione ha il dovere di stabilire quale personale ha svolto un determinato pericoloso servizio, perseguendo l’obiettivo prefissato, che esula dall’ordinarietà indipendentemente dall’aver riportato ferite o meno.
Ad esempio, quale differenza si può riscontrare tra i componenti delle tre squadre del Reparto Mobile di Torino che, il 3 luglio, sono state dislocate all’interno del bosco prospiciente l’area di cantiere di Chiomonte con il compito di intercettare i manifestanti in arrivo?
Ricordiamo che solo l’alta professionalità, lo spirito di squadra ed il sangue freddo hanno permesso a tutti questi coraggiosi di ingaggiare centinaia di assalitori, armati e travisati, appartenenti ai gruppi più violenti d’Italia e d’Europa.
Ebbene, l’Amministrazione è riuscita a stabilire che la sfortuna di essere feriti equivale a maggior valore nell’aver impedito che quegli aspiranti omicida occupassero l’area di cantiere.
Non può essere così, è ora che le cose cambino e l’Amministrazione assuma la responsabilità di stabilire, senza equivoci, che un dato servizio è clamorosamente ed evidentemente molto più pericoloso di un altro assumendo, nel caso, le idonee iniziative volte a riconoscere il valore dei propri uomini evitando, necessariamente, sperequazioni immotivate.
Chiediamo pertanto che, ciascuno per la propria responsabilità, intervenga affinché non sia portata a compimento una delle più gravi ingiustizie degli ultimi anni in danno di centinaia di ragazzi che, soprattutto di questi tempi, meritano ben più di una pacca sulla spalla.
Annunciamo sin da ora che, qualora il risultato segua le infauste premesse, questa Segreteria Provinciale assisterà i propri iscritti in una protesta dalle forme eclatanti.

                                                  Il Segretario Generale Provinciale
                                                                                                   Pietro DI LORENZO