L’accordo sottoscritto martedì 28 giugno u.s. tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil rappresenta senz’altro una svolta importante nel mondo delle relazioni industriali, per come si sono determinate negli ultimi anni del nostro Paese. Intanto perché, per la prima volta dopo il 1993, vi è stato un accordo unitario sulle “regole” di funzionamento di alcuni aspetti centrali del nostro sistema di relazioni industriali e sindacali, quali la rappresentatività, efficacia generale dell’accordo aziendale, clausole di tregua sindacale. Ancor più rilevante è, certamente, il fatto che le parti abbiano raggiunto un’intesa che appare autosufficiente, nel senso che le parti firmatarie non hanno previsto la necessità di alcun intervento legislativo di sostegno o recezione dei contenuti dell’accordo. Tale previsione è contenuta chiaramente nella prima parte dell’accordo dove i firmatari dichiarano che è: “ … interesse comune definire pattiziamente le regole in materia di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori”. L’accordo è, a nostro avviso,
di notevole importanza, anche per gli inevitabili riflessi che potrà avere nel nostro sistema di relazioni
sindacali, così come lo hanno avuto tutti gli accordi unitari sottoscritti da CGIL, CISL e UIL in passato.