Nassirya, 12 novembre 2003

Nassirya, 12 novembre 2003

Era il 12 novembre 2003: quel giorno, in un attacco alla base Maestrale a Nassiriya, morirono 19 italiani, 12 carabinieri, 5 soldati e due civili. A provocare la strage, un camion imbottito di esplosivo lanciato contro la palazzina che ospitava i carabinieri (...)

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A 17 anni dalla strage, le donne e gli uomini del SIAP non dimenticano e fanno proprie le parole del Presidente della Repubblica: “Nella odierna Giornata del ricorso dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali  il pensiero e la gratitudine del Paese sono rivolti al sacrificio degli uomini e delle donne che, consci dei rischi ai quali andavano incontro, con coraggio e silenziosa abnegazione hanno sacrificato la propria vita per la difesa della pace e per l’affermazione dei diritti umani”...

"Il nostro Paese è parte integrante e promotore della Comunità internazionale che si impegna costantemente per la pacificazione e la stabilizzazione di aree geografiche travagliate da conflitti e per contrastare ogni forma di terrorismo, consapevoli che il bene prezioso della libertà va conquistato giorno dopo giorno, tutti insieme, perché non può realizzarsi senza una piena condivisione tra i popoli”...

“I militari e i civili che operano con ammirevole spirito di servizio nelle missioni di pace e umanitarie, rese ulteriormente difficili dalla grave pandemia che affligge oggi la società globale, sono la prova tangibile del senso di responsabilità e di dedizione al bene comune. Questo prezioso momento di ricordo sia fonte di riflessione e di rinnovato impegno di solidarietà, nella corrispondenza al vincolo morale rappresentato da quanti sono caduti. Ai familiari, che portano su sé stessi l’angoscia e la tristezza della perdita dei loro cari, va la riconoscenza della Repubblica e la mia commossa ed affettuosa vicinanza”.