Prevenzione e Gestione delle Cause Disagio per il Personale della Polizia di Stato - Aggiornamento situazione esito incontri

Prevenzione e Gestione delle Cause Disagio per il Personale della Polizia di Stato - Aggiornamento situazione esito incontri

Martedì 17 settembre u.s. si è tenuto un altro degli incontri periodici programmati al fine di individuare uno strumento che possa intercettare o prevenire stati di disagio (...)

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che purtroppo, per dinamiche complesse e non necessariamente derivanti da ragioni lavorative ma anche dalla normale vita quotidiana, possono affliggere il personale della Polizia di Stato, in quanto donne o uomini come tutti gli altri. Il tavolo per la Prevenzione e la Gestione del disagio del personale della Polizia di Stato è stato istituito dal Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza -, come già ampiamente spiegato col comunicato del S.I.A.P. del 12 giugno u.s. per poter avere, tramite il necessario supporto di specialisti come gli psicologi, un monitoraggio al fine di prevenire ove possibile stati di disagio del personale e, qualora accertati, dare la possibilità di affrontarli senza alcuna remora sia personale che lavorativa.

  E’ chiaro che per fare ciò, oltre agli strumenti idonei come detto precedentemente ed ad un vero e proprio cambio culturale in tal senso, vi è la necessità anche di una concreta modifica normativa. A tale proposito il tavolo ha prodotto una bozza di modifica del “famigerato” articolo 48 del D.P.R. 782/85 che, così come formulato ed applicato sul territorio, era una vera e proprio “spada di Damocle” che si accaniva sul personale con situazioni di difficoltà anche emotiva e non solo psicologica, o peggio ancora veniva usata come “arma” nella gestione del personale o come una sorta di onta indelebile in danno di quest’ultimo.

  Il tavolo ha convenuto sulla necessità urgente di istituire dei veri e propri “Spazi di Ascolto” presso le varie Questure e, considerata la carenza di Psicologi presso la Polizia di Stato, nonostante si stia procedendo a vari bandi concorsuali per l’assunzione, si è orientati inizialmente verso una “help line” telefonica, sotto forma anonima grazie alla quale ci si collegherebbe direttamente coi nostri psicologi per un primo ascolto senza alcun rischio per la propria identità e tanto meno per il proprio servizio. Si sta lavorando anche per uno spazio virtuale di ascolto tramite pc o skype, sempre per preservare l’identità del richiedente almeno sino a quando non si supera quella barriera culturale di cui parlavamo prima e non si comprende la reale portata di queste innovazioni che, si ripete, vanno solo a protezione del benessere del personale, avendo anche la possibilità di essere indirizzati verso strutture pubbliche di ascolto sempre preservando la propria identità.

  Il S.I.A.P. ha ribadito la necessità di partire il prima possibile con queste sperimentazioni, così come ad esse devono essere collegati alcuni accorgimenti come il reinvestire negli alloggi di servizio, elemento spesso indispensabile per coloro che a causa di una separazione matrimoniale complessa, particolarmente litigiosa ed onerosa, oltre agli inevitabili strascichi emotivi e psicologici si aggiungo quelli della oggettiva difficoltà a “sbarcare il lunario”, che può aggravare una già delicata situazione emotiva e il senso di estrema solitudine. Seguiranno ulteriori comunicazioni sull’evoluzione dei lavori.

  Roma, 20 settembre 2019

 

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