Utilizzo dei social network e di applicazioni di messaggistica da parte degli operatori della Polizia di Stato

Utilizzo dei social network e di applicazioni di messaggistica da parte degli operatori della Polizia di Stato

Con una circolare a firma del Capo della Polizia si chiariscono alcune aspetti sull'utilizzo dei social network e di applicazioni da parte degli operatori della Polizia di Stato (...)

++ Polizia: circolare Gabrielli, cautela sui social ++
'Comportamento rispettoso Costituzione e libertà anche sul web'
(ANSA) - ROMA, 25 OTT - I poliziotti devono usare "massimo equilibrio, cautela e attenzione" nella partecipazione a forum sul web, non rivelare informazioni sulle attività di servizio e tenere anche on line un "comportamento sempre improntato al massimo rispetto dei principi costituzionali, delle libertà
fondamentali, della dignità della persona e di non discriminazione". Lo scrive il capo della Polizia, Franco Gabrielli, in una circolare sull'utilizzo dei "social network e applicazioni di messaggistica" da parte degli operatori della Polizia di Stato. (ANSA).
Polizia: circolare Gabrielli, cautela sui social (2) (ANSA) - ROMA, 25 OTT - Gabrielli spiega che recentemente si sono registrati episodi in cui poliziotti sui social o whatsapp "si sono resi autori di esternazioni, spesso accompagnate da video, audio e foto, dal contenuto inappropriato e, in taluni casi, con profili di natura penale e/o disciplinare". Ma l'attività di polizia "impone il massimo riserbo su argomenti o notizie la cui divulgazione potrebbe recare pregiudizio alla sicurezza dello Stato, oltre che alla propria e a quella dei colleghi".  E' dunque richiesto a chi porta la divisa, indica la circolare, "un comportamento ineccepibile ed esemplare anche nella partecipazione a discussioni sui social forum on line". Inoltre, ricorda, gli strumenti social "non garantiscono la riservatezza della comunicazione e la possibilità di limitare con sicurezza i destinatari del messaggio". Postare testi, immagini o video su attività di servizio comporta "seri rischi". Il poliziotto può "ben esprimere opinioni, ma sempre ponderando oculatamente tempi, modi e caratteri delle proprie esternazioni in modo da tenere un comportamento improntato a correttezza, imparzialità e cortesia". Il documento definisce "inopportuna" anche la pubblicazione di "proprie foto in divisa o di altri elementi chiaramente distintivi (ad esempio l'arma di servizio), con l'indicazione della proprie generalità, del luogo di residenza o di servizio". Anche in assenza di rilevanza penale ciò potrebbero infatti prestarsi "a usi distorti o impropri" con conseguenti rischi per la sicurezza di colleghi e familiari. (ANSA).

Negli allegati la circolare in argomento e la presa di posizione del Presidente della Repubblica Mattarella sulla "rivoluzione digitale che profondamente modificato i modelli di convivenza" 

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