COVID SIULP-SIAP: OGNI POLIZIOTTO CHE HA COMPORTAMENTI ECLATANTI SI ASSUME RESPONSABILITA\'

COVID SIULP-SIAP: OGNI POLIZIOTTO CHE HA COMPORTAMENTI ECLATANTI SI ASSUME RESPONSABILITA'

"Ogni poliziotto ha proprie idee ma deve essere terzo rispetto a manifestanti' Roma 27 set. Adnkronos - Rappresentiamo l'Istituzione a cui è demandato il compito di garantire l'esercizio e la fruizione di tutti i diritti costituzionali democratici e di tutte le libertà'. (...)

...

Ogni poliziotto che assume comportamenti eclatanti sa che quando lo fa ha delle responsabilita' e di questo onere deve sempre farsene carico considerato che espone piaccia o non piaccia tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato chiamando in causa l'intera categoria e la stessa Istituzione che ha il dovere primario di essere terza rispetto a tutte le parti che interagiscono . Lo dicono all'Adnkronos Felice Romano Segretario generale del Siulp e Giuseppe Tiani Segretario generale del Siap in merito a quanto avvenuto sabato a Roma nel corso della manifestazione no-vax. Pochi hanno interesse di sapere cosa pensa la poliziotta o il poliziotto. Molti invece hanno interesse a cavalcare il pensiero del dirigente di polizia o del semplice agente se quel pensiero puo' sostenere il proprio interesse. Ancor di piu' - incalzano i sindacalisti - se si sale su un palco gridando la purezza delle proprie intenzioni issando il vessillo delle liberta' costituzionali su un tema cosi' delicato divisivo e foriero di lacerazione tra i lavoratori e i cittadini come quello dei green pass e del diritto ad autodeterminarsi rispetto ai trattamenti sanitari. Soprattutto quando non esiste o non e' stato previsto l'obbligo di farlo. A maggior ragione se l'appello a quelle liberta' lo si fa contestualmente a quando i propri colleghi a prescindere da come la pensino sono impegnati a difendere quei diritti esponendosi ad ogni tipo di reazione per mantenere fede alla propria mission e a quella terzieta' a cui la Polizia di Stato e i suoi appartenenti non possono mai derogare . segue 

Ogni poliziotto ha le proprie idee e forse molti di noi salirebbero su un palco per gridarle ad alta voce. Siamo donne e uomini delle Istituzioni ma comunque animati da pulsioni e sentimenti - proseguono - Ma non lo facciamo tranne i casi che la legge ci consente e non perche' non siamo interessati all'esercizio delle nostre liberta' o alla nostra partecipazione sociale. Non lo facciamo perche' siamo donne e uomini delle Istituzioni e in particolare della Polizia di Stato che ha il dovere di essere terza rispetto agli attori diversi spesso contrapposti che manifestano. E cio' non significa affatto rinunciare alle proprie liberta' o ai propri diritti costituzionali. Significa semplicemente esercitare le proprie liberta' nelle forme e con gli strumenti che la legge ci consente in funzione della nostra specificita' a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica per garantire la liberta' dei cittadini . Per questo nel confermare la terzieta' dei poliziotti rispetto alle contrapposizioni di qualsiasi natura - concludono Romano e Tiani - auspichiamo che nessun partito ceda al desiderio di speculare su questa vicenda che nessun sindacato che ha a cuore il bene della categoria e della stessa Polizia di Stato cada nell'errore che quanto accaduto possa dargli una facile visibilita' o fargli raccogliere qualche consenso. Tutti noi sappiamo che cambiare le cose e' possibile solo se agiamo all'interno delle regole e del rispetto deontologico che il nostro ruolo ci impone con gli strumenti che abbiamo costruito e che oggi sono garanzia dei diritti dei lavoratori ma anche di affidabilita' per i i cittadini tutti i cittadini Perche' la finalita' deve essere sempre quella di qualificare ulteriormente la nostra 'identita'' il nostro ruolo sociale ma anche la nostra affidabilita' e la nostra capacita' di interlocuzione che oggi potrebbe essere seriamente messa in discussione da comportamenti che sembrano piu' improntati alla propria visibilita' che non alla seria volonta' di risoluzione del problema. Per il bene della collettivita' e' bene riaffermare senza se e senza ma che tutti serviamo il Paese e la Polizia di Stato nessuno pero' puo' servirsi di essa .