V. SOV. Senza Idonee soluzioni le mortificazioni e la storia si ripetono

Ci sono momenti in cui ognuno di Noi nutre il bisogno di riflessione: forse per meditare o forse per ricercare in se stessi quella Fenice che possa aiutare a rigenerare le “idee” e la voglia di essere “propositivi”.
La cosa che più ci preme ricordare a tutti è sintetizzata nell’aforisma latino “memento audere semper”, e noi del SIAP siamo quelli che a prescindere, osiamo sempre e comunque, anche quando c’è da intraprendere le difese di chi è avverso al nostro credo, semplicemente perché questo è scritto nel nostro genoma sindacale.
Tutelare la Base è per Noi una convinzione ideologica e un obbligo, questo ci porta ad essere sempre in prima linea a denunciare le pesanti responsabilità che l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza ha accumulato nel corso degli anni in tema di carriere , aggravando con i fatti, le già pesanti sperequazioni previste dalle norme che favoriscono sempre di più gli operatori del Comparto Sicurezza, con status militare rispetto a quelli a status civile.
Purtroppo con rammarico siamo costretti oggi a far conoscere a tutti anche l’oggettiva responsabilità che incombe sulle organizzazioni sindacali di polizia , che hanno ostacolato il processo riformatore, impedendo così al Dipartimento della pubblica sicurezza di affrontare finalmente il problema dei concorsi interni con strumenti straordinari per sanare una situazione di gravissima emergenza che danneggia TUTTI i poliziotti.
I macroscopici buchi di organico, che di fatto ci sono oggi nei ruoli intermedi non danneggiano gravemente solo le opportunità di carriera degli altrettanti agenti, agenti scelti, assistenti ed assistenti capo che aspettano da due lustri una promozione che i loro colleghi militari che hanno già ottenuto, nel momento in cui la norma è stata resa fruibile, per noi la stessa norma è stata dimenticata.
Eppure l’esigenza di sottoufficiali esiste!!!!...Come non citare a tema ciò che ha reso pubblico il nostro Dipartimento, lo scorso mese di gennaio, a mezzo del Vice Direttore Generale della P.S. Prefetto Francesco CIRILLO, chiamato a riferire in Commissione Senato in merito al decreto legge 22 dicembre 2011 nr.21, recante gli interventi urgenti per il controllo della tensione detentiva, determinata dal sovraffollamento delle carceri, denunciando in sede parlamentare una grave carenza di personale nei ruoli intermedi della Polizia di Stato ed adducendo a fronte di questo gravame una forte perplessità nell’attuazione della legge.
Aggiungiamoci che siamo nel pieno di una crisi economica per cui è difficile prospettare la fine; in questo contesto di rigore che obbliga al rispetto dei paletti di spendig review, imposti da questo Governo, non possiamo permetterci di chiudere neppure un occhio. Addivenire, nel rispetto del nostro credo sindacale, siamo obbligati ad essere propositivi di “idee” ovvero di riproporre quelle non considerate in precedenza che invero erano state dettate nella logica di economicità e del benessere dei poliziotti.
Citiamo una lungimirante presa di posizione del nostro segretario generale Giuseppe TIANI, il quale era stato profetico nella disamina sulle procedure concorsuali, esponendo chiaramente in varie note indirizzate al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, al Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali del Ministero e al Direttore Centrale per le Risorse Umane e, non ultimo al Ministero dell’Interno nell’incontro che ha tenuto a inizio anno con il sindacato ciò detto, resta il profondo rammarico per l’occasione persa, nella logica di economicità e della diminuzione delle carenze nei ruoli intermedi, per non aver attuato lo scorrimento delle graduatorie.

Il SIAP, già prima di questa crisi e comunque da sempre, con obbiettività e senza ipocrisia ha sempre sostenuto che “scorrere le graduatorie degli idonei dei concorsi è la cosa più logica e meno dispendiosa per le casse dello Stato” (Giuseppe TIANI -17 febbraio 2010).
Ora, a circa tre anni dalla puntuale disamina del nostro Segretario Generale, ci rendiamo conto nostro malgrado, che come Cassandra fummo profeti degli eventi.
Duole recriminare di non essere stati a tempo debito convincenti, eppure lo abbiamo gridato ai quattro venti che le soluzioni adottate dall’Amministrazione erano inidonee a risolvere la problematica.
Non dimentichiamoci peraltro che addivenire gran parte dei pensionamenti degli appartenenti alla Polizia di Stati riguarderanno solo il personale inquadrato nei ruoli intermedi, aggravando così, e non poco la già cronica mancanza di sottoufficiali, pertanto obbligando Questori e Dirigenti Compartimentali ad adottare, per mancanza di Ispettori e Sovrintendenti, restrizioni oppure chiusure di Uffici di importanza rilevante per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico con la sottoposizione di quei pochi rimasti nei prefati ruoli a sacrifici di orari e turnazioni non allineati ai prospetti dell’ultimo accordo nazionale quadro.
Bandire concorsi con il conta goccia, senza rispettare l’annualità prevista dal dlgs 53/2001 è stata una sciocca e improvvida alla nociva politica sindacatocratica, la quale è priva di qualsiasi profilo riformatore a sostegno del personale, un metodo quello dell’attuale gestione dei concorsi che i romani hanno ben sigillato con la locuzione “panem et circenses”; un palliativo, come la morfina, che cerca di rendere più il disagio creato rispetto alle aspirazioni di crescita del personale dalla scriteriata politica concorsuale attuata per lungo tempo.
Come noto, il SIAP ha sempre sostenuto la tesi che per risolvere la questione, attenuando così gli effetti del blocco del turn over sarebbe necessario, da parte dell’Amministrazione, adottare lo scorrimento delle graduatorie degli idonei.
Ora c’è da dare una risposta ai quasi 8000 poliziotti, risultati idonei in questo ultimo concorso per vice sovrintendente, evidenziando che in essi sono ricompresi e per l’ennesima volta i soliti idonei recidivi dei precedenti concorsi. E’ auspicabile che la nostra Amministrazione ma non solo essa, capisca/no che l’idoneità maturata non va affissa su un coupon per raccolta punti bensì attuando nel breve una programmazione per l’assunzione scaglionata degli idonei nel ruolo.


Segreteria provinciale di Bologna