Questura di Pisa :Gravissime Violazioni Poligono di Tiro San Rossore.-

Questura di Pisa :Gravissime Violazioni Poligono di Tiro San Rossore.-

Pisa, 31 maggio 2012 - SINDACALE, intervento SIULP - SIAP - UGL Polizia

Signor Questore, già prima del suo arrivo alla Questura di Pisa, i firmatari del presente documento avevano, con lettere datate 19 gennaio, 27 febbraio e 13 marzo 2012, chiesto, ai rappresentanti dell’Amministrazione, contezza circa la sicurezza del Poligono di cui all’oggetto, in termini di agibilità, di collaudi, di funzionalità, di manutenzione, di controlli, arrivando, in modo provocatorio ma non troppo, a chiedere contezza della composizione del terreno al fine di capire prima e di evitare poi gli anomali e ripetuti episodi verificatesi in più circostanze, durante le esercitazioni di tiro effettuate dal personale della Polizia di Stato di tutta la provincia Pisana, e relazionati dagli istruttori di tiro e da alcuni dei direttori che si sono avvicendati in quella funzione.

In data 23 marzo, una sigla sindacale, il coisp, non comprendendo il vero motivo delle nostre note , finiva, volontariamente o involontariamente con il sostituirsi all’Amministrazione, ed attraverso un volantino il cui unico scopo era quello di perseguire, offendere e denigrare da un lato i tre firmatari ( ed uno in particolare ), di quelle note e dall’altro affermare che tutto funzionava perfettamente, in termini di sicurezza, di controlli, di manutenzione, di agibilità , palesando un interesse nella circostanza del tutto anomalo che, agli attenti colleghi in forza della Questura è apparso fin da subito fin troppo anomalo.

Ma vi è di più, Signor Questore, la sua risposta indirizzata a tutte le OO.SS. e quindi anche a queste segreterie, del 14 aprile 2012, specificava che gli episodi accaduti, erano stati determinati da colpi sparati verso il basso, in direzione del bonetto, che colpivano una ogiva ossidata, rimasta li trattenuta dal bonetto stesso e che di rimbalzo schizzava in alto.

La S.V. in quella nota, tra l’altro, assicurava le OO.SS. e soprattutto i firmatari delle note che avevano lamentato le anomalie, affermando che erano state effettuate delle bonifiche e che allo scopo era stata collocata una rete aerea di protezione al fine di eliminare eventuali altri simili episodi, connessi a rimbalzi anomali, confermando in quel contesto che il poligono di cui all’oggetto era munito dell’agibilità fornito dal Comando Militare.
La sua nota infine rassicurava le OO.SS., che grazie al sopralluogo effettuato dal vicario, dal dirigente dell’Ufficio Tecnico Logistico, dagli Istruttori di Tiro, e dal presidente del poligono, le condizioni di sicurezza per il personale comandato all’addestramento al tiro, erano state valutate positivamente anche alla luce di una successiva bonifica ( successiva al 22 febbraio ) e le tre successive esercitazioni dalle quali nessun evento anomalo si era verificato ne erano testimonianza.

Premesso tutto ciò, queste segreterie, ritengono osservare che la nota del 14 aprile, dato il suo insediamento da qualche giorno alla Questura di Pisa, è stata volutamente fatta firmare alla S.V. nonostante il congruo tempo intercorso dalle tre note a firma degli scriventi e riteniamo che ciò sia avvenuto in ordine ad alcuni elementi sia di forma che di sostanza, che andiamo meglio ad esplicitare.

In primis, le note fatte da questa OO.SS. avevano un solo scopo riportare l’elemento fondamentale della sicurezza all’interno del poligono che, a seguito dei ripetuti e reiterati anomali episodi non potevamo esimerci dal farlo, come avrebbe dovuto fare ogni sindacalista che ha cuore la sicurezza dei colleghi, tranne coloro che per motivi che spiegheremo in altro contesto invece hanno preferito definire quelle note quali atti utilizzati per scopi e per interessi personali e che sono al vaglio dei nostri legali.

In secundis, non ci risulta che i soggetti che hanno effettuato i c.d. sopralluoghi hanno mai effettuato corsi o specializzazioni che permettono alla S.V. affermazioni tali da garantire la sicurezza del poligono, e del resto basti leggere le relazioni di costoro per capire che gli stessi si esprimono in questi termini <<” è stata fatta una ricognizione diretta a constatare le nuove misure di sicurezza per evitare ogni situazione che possa destare sensazioni di pericolo negli operatori di Polizia comandati per l’addestramento al tiro>>, concludendo <<” si concorda che il poligono risponde alle esigenze di sicurezza>>.
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Dal carteggio messo a disposizione, non abbiamo riscontrato alcuna nota che attesta una qualsivoglia bonifica, opera di manutenzione ordinaria e straordinaria ( settimanale, mensile o semestrale) come previsto , di contro , dalla norma e dalla legge.

Inoltre, non ci risulta che le tre esercitazioni di tiro che non hanno prodotto alcun episodio anomalo sia il giusto , legale, normativo test che, può attestare l’agibilità e la sicurezza del poligono di tiro in questione.

Signor Questore, sempre dalle carte abbiamo rilevato che ad oggi alcuna autorizzazione o certificazione autorizzativa è pervenuta dal centro al fine di consentire che le esercitazioni potessero continuare in quel poligono di tiro e che la frase di rito “ i rinnovi delle convenzioni non comporteranno oneri di altra spesa all’esercizio dell’anno corrente” non significa affatto che il tutto sta avvenendo secondo la legge e nel rispetto della sicurezza.

Signor Questore ne nel mese di febbraio 2012, tanto meno adesso ( sempre dalle carte messe a disposizione ), la necessaria ratifica del rinnovo di convenzione è avvenuto, e sempre dalle carte messe a disposizione si evince che, seppur si tratti di un semplice “ ordine di commessa “ ai fini della autorizzazione che serve a ratificare la spesa per le esercitazioni, a distanza di mesi tale atto autorizzativo non è pervenuto e che secondo il dirigente dell’ufficio personale , dottor Giuffrida, mancando direttive in materia di sospensione all’attività di tiro per mancanza di fondi , alcun motivo ostativo veniva ravvisato per la sospensione delle esercitazioni.

I fatti verificatesi iniziano verso la fine dello scorso anno, e non risulta che alcuna bonifica è stata effettuata se non quella sopra descritta, il che ci permette di affermare, senza ombra di smentita, che si tratti di tutt’altro, visto le persone che la hanno effettuata, ed i criteri diversi da quanto previsti dalla norma, e sempre dal carteggio messo a disposizione, emerge palesemente , vedasi relazione dell’Istruttore di Tiro Di Sacco, che l’opera di bonifica non è certamente avvenuta, anzi, si dimostra che il materiale la cui composizione dovrebbe avere delle caratteristiche ben precise per evitare gli eventi verificatesi, era del materiale di scarto edile e riportato all’interno del poligono stesso , cioè niente di più pericoloso, al punto che in diverse circostanze è stata determinata la sospensione dell’esercitazioni di tiro.

Il carteggio esaminato tra l’altro metteva in evidenza una nota a firma del dottor Giuffrida con data , però apposta a penna , fattore anomalo considerato che nessuna altra nota presenta tale caratteristica e soprattutto in virtù del fatto che quella nota è una relazione dello stesso funzionario che attesta, in data successiva ad uno degli eventi verificatisi, che il materiale pietroso era stato accuratamente asportato, che la superficie del bonetto era sta opportunamente ripristinata, eliminando ogni situazione di pericolo per i partecipanti all’attività addestrativa, il tutto non trova riscontro, almeno nel carteggio messo a disposizione, in nessuna nota che attesta l’avventa bonifica, e l’avvenuto lavoro. Si precisa che il Questore di allora, Dottor Micillo, prendendo visione di quella nota, ha sentito l’obbligo di apporre oltre alla propria firma, come suo solito, anche la data di presa visione.

In ultimo ma non meno importanti, anzi, queste segreterie rilevano sempre dal carteggio messo a disposizione, due aspetti assai delicati, che sicuramente non sono stati rappresentati alla S.V. nei modi come li andiamo a riportare.

Il primo aspetto riguarda una nota inviata al Vice Prefetto Vicario della Prefettura locale dal presidente del poligono di cascina, con la quale, lamenta da un lato la inibizione ad usare quel poligono per inosservanza alle norme di agibilità secondo la Direttiva tecnica P/2 del Genio Militare e dall’altro il fatto che lo stesso provvedeva immediatamente ad eseguire le opere necessarie, attestate successivamente dalla Commissione Militare del Comando Infrastrutture di Firenze, dopo sopralluogo e relativo collaudo, al fine del rilascio da parte della locale prefettura del conseguente rinnovo del decreto, aggiungendo lo stesso, che il poligono di cascina a quella data risulterebbe l’unico poligono nella provincia di Pisa che possa offrire alle Forze di Polizia etc. etc. quell’alto grado di sicurezza decretato dall’Autorità Militare.

Il secondo aspetto ancora più importante del precedente consiste nel fatto che nonostante il decreto di agibilità rilasciato per il poligono di San Rossore a firma del Generale XXXXX , valevole per anni 5 , a seguito degli episodi verificatisi non è stato richiesto il sopralluogo della Commissione, ne tanto meno esso è avvenuto, anche quando elementi strutturali del poligono hanno subito variazioni o sostituzioni che ne hanno di fatto modificato le caratteristiche.

Ed ancora dalla lettura attenta della convenzione stipulata tra la sezione del tiro a segno di Pisa e la Questura, datata 4.1 2012, ad opera del Presidente del tiro a segno, dal Questore di Pisa e con la compartecipazione del sostituto Commissario della Polizia di Stato Francesco DURANTE, si evince che, in una prima stesura ( presumibilmente risalente al luglio del 2011) viene riportata la seguente dicitura : [considerando che l’agibilità del suddetto stand di tiro è stata concessa per l’uso strettamente sportivo, non sono previste posizioni di tiro diverse da quella “ in piedi 2; per quanto concerne “l’estrazione dell’arma corta dalla fondina “ ed “ il tiro in sequenza rapida” la Sezione T.S.N. di Pisa declina ogni responsabilità derivante da detta procedura. ].

Tale dicitura spingeva il Vicario di allora facente funzioni di Questore a.p.c.o., a scrivere al Ministero dell’Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione centrale per gli istituti di Istruzione Servizio Scuole- Divisione 2^ Roma, in data 6 luglio 2011 ( che ci permette di affermare che la prima stesura della proposta di convenzione risale alla data del 5 luglio ), chiedendo, considerata la dichiarazione sopra riportata, che pone dei limiti alle procedure di addestramento previste dai programmi ministeriali, un parere circa l’opportunità di procedere alla stipula della convenzione con al sezione del T.S.N. di Pisa o confermare quella con la Sezione di Lucca ed in attesa disponeva la sospensione di quella attività addestrativa.

Signor Questore, queste Segreterie, dal carteggio messo a disposizione, non hanno potuto riscontare atti, provvedimenti, risposte pervenute dal Superiore Dipartimento successive al 5 luglio, che abbiano fatto cambiare lo stato di cose e che avevano spinto il vicario facente funzioni del Questore Micillo, a sospendere le esercitazioni e soprattutto a non firmare quella convenzione.

Così come non è stata riscontrata alcuna relazione del Dottor BATINI, che in qualità di Medico del Lavoro, forse doveva essere interpellato più di ogni altro in materia di sicurezza.

Stando cosi le cose Signor Questore, a meno che alla procedura di visionare il carteggio in funzione dello svolgimento dei lavori della Commissione Addestramento ed Aggiornamento Professionale svoltasi in data 28 maggio, non ci sia stato precluso del carteggio, lei capirà perfettamente che parecchie cose non vanno, che le anomalie, oltre ad essere di natura di sicurezza ( D.Lvo 81/08 o 626/94 che dir si voglia ) relativamente al poligono, e che avevano spinto le tre sigle firmatarie a produrre le tre note, assumono caratteristiche di altra natura e non certamente per fini surrettizi e personali, come affermato da taluni sindacalisti.

Sindacalisti che in un volantino del marzo scorso, “etichettavano “ le nostre legittime rivendicazioni come delle scuse per non sparare; da costoro ci aspettiamo le scuse dovute alle loro irresponsabili affermazioni, da Lei alla luce dell’ultimo episodio ( ripetuto, analogo, simile, uguale reiterato ) verificatosi il giorno 30 maggio 2012, ci aspettiamo quelle giuste procedure ed azioni al fine di individuare i responsabili di un operato e di una compiacenza che agli occhi anche dei meno esperti rappresenta un fatto di una gravità inaudita.

Speriamo che Lei, alla luce di quanto partecipato in questa nota, riesca a trovare le giuste risposte rivedendo anche i contenuti della sua nota del 14 aprile, significando che queste segreterie il cui interesse legittimo, concreto è quello di tutelare gli interessi del personale, le anticipano sin da subito che trascorsi 10 giorni esatti dalla data sotto riportata, invieranno la relativa documentazione ai propri legali, al fine di accertare le responsabilità di coloro che, a vario titolo, hanno posto in essere tutte le anomalie sopra descritte, anche di quelle poste in essere nei confronti di taluni soggetti sindacali che hanno volutamente denigrato, offeso , vilipeso e diffamato i tre firmatari sia come sindacalisti che come poliziotti.

Cordialmente.

Pisa, 31 maggio 2012

            SIULP                                           SIAP                                                 UGL Polizia
__Vito Giangreco__               __Giuseppe Rubino __                                _Paolo Zanchini_