Nodo pensioni - incontro del 22 giugno -

Nodo pensioni - incontro del 22 giugno -

Penalizzante e mortificante il modello proposto per la sicurezza e per gli operatori

LE PENSIONI DEI POLIZIOTTI E L’ASPETTATIVA DI VITA……
DELLA SICUREZZA !
di Tommaso Vendemmia

Forse si spera che i poliziotti non vadano in pensione, forse il Governo dei tecnici è troppo tecnico per capire il probabile danno, ma di fatto la questione sicurezza passa dalla padella alla brace ogni volta che qualche autorevole ne vuole parlare. Allora via alle giostre vediamo chi la spara più grossa. Innanzi tutto, ricordiamo che i poliziotti hanno gli stipendi più bassi di tutti – ergo contributi quasi ai minimi storici - poi hanno visto bloccare le proprie retribuzioni fisse e accessorie dal 1 gennaio 2010 e non dal 2011, come tutti gli impiegati, inoltre il salario accessorio – straordinario - è bloccato dal 2005, poi ………
Insomma, passiamo al sistema previdenziale.
I poliziotti che ricordiamo non hanno la c.d. ausiliaria, a differenza di tanti altri dipendenti pubblici, hanno a che fare nella loro vita professionale con “clienti” con cui nessuno ha il piacere di avere a che vedere, la loro vita, in perenne mobilità, si svolge prevalentemente di notte che come è facilmente intuibile è la parte della giornata prediletta per chi delinque. Pur tuttavia, un poliziotto in media, oggi lavora per strada fino alla tenera età di 50 anni, poi in maniera del tutto palliativa viene impiegato in mansioni d’ufficio che si traducono in tre giorni di lavoro ordinario e quattro di lavoro in strada. Volendo tralasciare questo lamentio, qualcuno si è accorto di ciò e ha pensato di dire che il poliziotto ha delle peculiarità diverse dal resto del pubblico impiego e pertanto si rende necessario garantire alcune specificità del suo lavoro. Bene, a parole tutto è facile e comprensibile, ma veniamo ai fatti.
Alziamo l’età pensionabile a 63 anni, bene; togliamo gli anni di contribuzione figurativa, bene; uccidiamoli tutti, bene; ma non toglieteci la possibilità di mantenere le nostre famiglie. Questo no. Pensare che un poliziotto debba godersi la pensione “sociale” dopo quarant’anni di contribuzione è da matti. In media un poliziotto fa ingresso nel ruolo a 25/26 anni di età e se la matematica non è un opinione, potrebbe, se campa, maturare la pensione a 66 anni. Inoltre, se il limite di idoneità è 60 anni e per l’impiego in servizi serali e notturni di 50 anni, chi ci garantirà la contribuzione fino alla concorrenza di 40 anni di lavoro, e se, le carriere sono legate alla progressione economica senza una riforma delle carriere quanti soldi accumulerebbero i poliziotti per la loro pensione ???
Un Governo di tecnici lo dovrebbe sapere o non gli frega niente della sicurezza degli italiani, compresi i poliziotti che non sono marziani ???
Cari Governanti volete veramente risparmiare la spesa pubblica, investite sulla sicurezza del paese invece di eliminarla.
A proposito perché in Italia si devono tenere poliziotti, carabinieri, polizie provinciali, comunali, rurali, forestali, penitenziari ecc ecc ???? e perché si devono vigilare, ministri, segretari, portaborse ecc. ??
Noi siamo duri e non moriremo prima, garantiremo sempre il cittadino e protesteremo contro chiunque e dovunque.

Catania il 12 maggio 2012

Tommaso Vendemmia