
Pensioni: le cifre della rivalutazione
L’Inps ha concluso le attività di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali propedeutiche al pagamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali nell’anno 2025. Interessate oltre 20 mila posizioni. Per il 2024 l’istituto ha previsto che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni è determinata in misura pari a +0,8% dal 1° gennaio 2025, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo. L’ente ha anche stabilito in via definitiva che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2023 è determinata in misura pari a +5,4% dal 1° gennaio 2024. «Pertanto – scrive l’Inps in una circolare del 28 gennaio – nessun conguaglio è dovuto a titolo di rivalutazione per l’anno 2024». (...)
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Gli aumenti
L’assegno minimo sale così quest’anno a 603 euro. La rivalutazione viene attribuita dall’anno successivo a quello di decorrenza della pensione, sulla base dell’importo del cosiddetto cumulo perequativo di dicembre dell’anno precedente a quello da rivalutare, considerando come un unico trattamento tutte le pensioni di cui il soggetto è titolare, erogate sia dall’Inps che dagli altri enti presenti nel Casellario centrale delle pensioni. L’aumento delle pensioni però avviene in modo proporzionale: le pensioni più basse, cioè quelle fino a 4 volte il trattamento minimo, riceveranno l’intero aumento (100%), mentre gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo godranno di una rivalutazione al 90%. Infine, le pensioni superiori a 5 volte il minimo riceveranno solo il 75% dell’aumento. La legge di Bilancio ha confermato anche un aumento del 2,2% per le pensioni minime nel 2025 e dell’1,3% nel 2026. Le pensioni per invalidità civile e altre categorie speciali vedranno aumenti più consistenti. Gli importi degli assegni destinati alle persone invalide civili, cieche e sordomute cresceranno nel 2025 dell’1,6%.
Le date dei pagamenti
La prossima rata di pensione sarà pagata sabato 1 febbraio se si ha il conto alle Poste e lunedì 3 se si ha l’accredito in banca. L’Inps ha ricordato che i pagamenti dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché delle rendite vitalizie dell’Inail sono effettuati, ordinariamente, il primo giorno bancabile di ciascun mese, o il giorno successivo se si tratta di giornata festiva o non bancabile, con un unico mandato di pagamento fatta eccezione per il mese di gennaio nel quale il pagamento viene eseguito il secondo giorno bancabile.
In calo le uscite anticipate
Intanto, dopo la stretta sulle pensioni anticipate decisa dal 2024 con il passaggio al sistema contributivo per Quota 103 e l’allungamento delle finestre, risulta in calo il numero delle uscite in anticipo rispetto all’età di vecchiaia. Nel 2024, si legge nel monitoraggio sui flussi dell’Inps, le pensioni anticipate sono state 215.058 a fronte delle 255.119 del 2023, con una riduzione del 15,7%. Resta invece sostanzialmente stabile il numero delle pensioni di vecchiaia con decorrenza nell’anno: sono state 254.213 a fronte delle 256.342 del 2023.
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