NON SCHERZIAMO. NON CONFONDIAMO UNA PARTE PER IL TUTTO

NON SCHERZIAMO. NON CONFONDIAMO UNA PARTE PER IL TUTTO

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Ci indigna la circostanza che, se provata, sbugiarderebbe uomini che lavorano al servizio dello Stato che, se i fatti fossero confermati, sono indegni di indossare l’uniforme della Polizia di Stato, di vestire i colori di un’istituzione che ha pagato e paga quotidianamente un prezzo molto alto per essere al servizio del Paese e dei cittadini. Quanto costerà a tutti i poliziotti la superficiale o furbesca “bravata” in termini di fiducia e affidabilità? Chi rappresenta lo Stato ha l’obbligo morale di essere e presentarsi irreprensibile di fronte al cittadino. La pratica del “predicar bene e razzolar male” non appartiene al nostro dna di tutori dell’ordine e della sicurezza pubblica. Noi rappresentiamo la parte migliore e più credibile dello Stato e della Patria che amiamo. Ci preoccupa il danno d’immagine, ci impensierisce l’italico vizio di confondere una parte con il tutto, un pensiero arricchito da fastidioso chiacchiericcio sigillato nel comune stereotipo del “tanto sono tutti uguali”; diversamente noi pensiamo che le cd “mele marce” vadano sanzionate e allontanate. Siamo per l’individuazione scrupolosa delle responsabilità personali, i cui danni non devono ricadere sull’intera Polizia e su tutti i colleghi. La nostra non vuole essere una difesa d’ufficio o un’ipocrita operazione corporativa e di facciata, ma crediamo fermamente che gli uomini e le donne della Polizia di Stato così come quelli di tutto il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico meritino di più e di meglio, del pubblico ludibrio per le responsabilità o gli errori di pochi. Intanto registriamo con un briciolo di soddisfazione quanto emerso dal comunicato ufficiale del Governo pubblicato al termine del Consiglio dei Ministri del 26 aprile in cui leggiamo, tra le altre cose, che il Documento di economia e finanza 2018 (Def) è corredato da 12 indicatori caratterizzanti la qualità della vita dei cittadini. Tra questi, frutto anche del lavoro svolto in questi ultimi anni di confronto con la politica, il Parlamento e le istituzioni in tutte le loro articolazioni, annoveriamo la sicurezza. Segnale questo di una sensibilità che ci auguriamo preluda a una sempre maggiore attenzione per gli uomini e le donne del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Il Segretario Generale Giuseppe Tiani

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