R.I.A. Maggiorazione della retribuzione individuale di anzianità - La decisione della Corte Costituzionale
La sentenza nr. 4 del 11 gennaio 2024 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma che nell’anno 2000 (art. 51, comma 3 della legge n. 388/2000) intervenne in via retroattiva, escludendo la proroga al 31 dicembre 1993 del termine utile per la maturazione dell’anzianità di servizio al fine di poter ottenere la maggiorazione della R.I.A. (Retribuzione Individuale di Anzianità introdotta dall’art. 47 del DPR 8 maggio 1987, n.266). (...)
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Si tratta di una sentenza di grande rilievo giurisprudenziale che è entrata nel merito di un intervento legislativo con effetti retroattivi, messo in atto per escludere l’operatività di maggiorazioni della R.I.A. dei dipendenti pubblici in relazione al triennio 1991-1993 e che, sicuramente, aprirà un’ampia ed approfondita discussione interpretativa, anche per l’individuazione della platea dei potenziali beneficiari economicamente interessati dagli effetti di tale pronuncia del giudice delle leggi.
Come di consueto il SIAP, evitando di creare false aspettative ai colleghi e le colleghe interessate che si trovano in servizio attivo e/o in quiescenza, ha già sottoposto l’analisi della sentenza allo Studio Legale convenzionato, al fine di approfondire i termini giuridici del diritto e il perimetro applicativo dei benefici economici riconosciuti dalla Corte Costituzionale agli appartenenti del nostro comparto e segnatamente agli operatori della Polizia di Stato compresi i colleghi in pensione.
Considerato il rilievo che la pronuncia può avere in favore dei lavoratori, invitiamo tutti a diffidare dagli improvvisati, alla luce dell’importanza economica della ricaduta sui diritti compressi e riconosciuti dalla suprema corte agli operatori, seguiranno ulteriori comunicazioni e approfondimenti.
Comunicato SIAP n. 1 R.I.A.
Roma 22 gennaio 2024
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