SIAPINFORM@13: ALLA RICERCA DELL\'UMANITA\' PERDUTA

SIAPINFORM@13: ALLA RICERCA DELL'UMANITA' PERDUTA

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di quel cucciolo che non vedrà mai la maturità. Smessi i panni del dolore però occorre trovare il coraggio – ognuno per la sua parte, ognuno per la sua competenza e professione – di riaffermare il diritto alla libertà, di aiutare quella parte di umanità dolente che fugge dall’inferno sulla terra … e rifuggiamo i populismi di bassa lega, le strumentalizzazioni di bandiera.
Perdonate questa piccola digressione ai nostri temi che seppur importanti per la vita e la quotidianità degli operatori delle forze dell’ordine, non possono farci dimenticare la nostra appartenenza al genere umano, la condivisione non di un semplice appellativo ma la concretezza dell’essere. Così come non possiamo dimenticare i centinaia di colleghi impegnati nelle operazioni legate a questa catastrofe umanitaria: nei Cara, nei Cie, alle frontiere per mare e per terra. Sappiamo quanta energia, cuore e professionalità investono tutti i giorni i poliziotti, che affrontano situazioni sempre più disperate, sempre più allarmanti, incuranti spesso della loro stessa salute e condizione fisica e psicologica. La prossima settimana, come già ampiamente annunciato, partiranno i lavori di confronto sui decreti attuativi della c.d. legge Madia; per noi si tratterà di discutere sul tanto atteso quanto ineludibile riordino. La sicurezza, l’intero sistema sicurezza ha necessità di una sorta di rivoluzione strutturale ed organizzativa che, sino ad oggi solo annunciata nei vari proclami elettorali, sembra stia divenendo fattibile anche grazie al contributo di politici lungimiranti e sensibili che in questi anni hanno dato ascolto anche alle segnalazioni del Sindacato, e non le hanno derubricate a richieste di privilegi, ma ne hanno constatato la valenza organica, ne hanno intuito la portata innovativa per una sicurezza sempre più democratica e al servizio dei cittadini e del Paese, una sicurezza che, attraverso uomini e donne sempre più qualificati, possa contare su mezzi e strutture idonee, oltre che un’adeguata retribuzione e percorsi di carriera trasparenti e accessibili a tutti.

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