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Il S.I.A.P., per il tramite del proprio rappresentante nella Commissione Centrale per la Qualità e Funzionalità del vestiario, una decina di anni fa sollevò il problema dei giubbotti antiproiettili scaduti e della loro mancata efficienza in caso di conflitto a fuoco.
Dopo un’attenta ricerca di mercato, specifiche prove balistiche e un apposito stanziamento aggiuntivo vennero acquistati degli stock di giubbotti di elevata qualità, che garantivano appieno l’incolumità del personale. E’ di questi ultimi mesi la notizia che è in atto il ritiro dagli Uffici della Polizia di Stato, di gran parte dei giubbotti antiproiettile poiché scaduti e che i pochi lasciati in dotazione scadranno tra meno di un anno.
Il numero dei giubbotti è insufficiente per il personale e sta mettendo a repentaglio l’incolumità del personale come ad esempio in alcune realtà lavorative dove il personale è stato comandato di servizio senza i giubbotti al seguito o ancora ne sono a disposizione un numero insufficiente per tutte le pattuglie ordinarie e straordinarie; tutto ciò ci viene segnalato accade in molti Reparti, Questure e Commissariati Distaccati e Sezionali.
Alla luce di quanto esposto questa Segreteria Nazionale è intervenuta presso i competenti uffici del Dipartimento della P.S. per conoscere quali provvedimenti siano in essere per l’acquisto dei nuovi giubbotti antiproiettili da assegnare al personale della Polizia di Stato. La medesima necessità si pone per i cosiddetti “giubbotti sottocamicia”, indispensabili per l’incolumità del personale impiegato nei servizi motomontati e di polizia giudiziaria in abiti civili, che inspiegabilmente ai poliziotti italiani non viene assegnato in dotazione individuale e, nella maggior parte dei casi, neanche di reparto.
Abbiamo altresì sottolineato la necessità di urgenti verifiche e riscontri data la particolare delicatezza della materia.

La Segreteria Nazionale

Roma, 8 gennaio 2015

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