TORTURA - ADNKRONOS - SIAP ANFP, LEGGE NON COMPROMETTA STRUMENTI FORZE ORDINE


TORTURA: SINDACATI POLIZIA, LEGGE NON COMPROMETTA STRUMENTI FORZE
ORDINE = 'E' una conquista di civilta' ma evitare ideologismi e strumentalizzazioni' Roma, 8 apr. (AdnKronos) - Non siano ideologismi e strumentalizzazioni a guidare l'approvazione della legge sulla tortura che deve essere una "conquista di civiltà" senza che comporti "un'ingiustificata compromissione degli strumenti che la legge mette a nostra disposizione per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica". A chiederlo, in una nota congiunta, il segretario della Associazione
nazionale funzionari di polizia, Lorena La Spina e del sindacato di polizia Siap, Giuseppe Tiani. "Nel testo attualmente in discussione si legge nella nota- non si richiede più la molteplicità delle condotte, ma è sufficiente una singola violenza o minaccia perché si possa configurare il reato di tortura. Per di più, è stato espunto il requisito della gravità della violenza o della minaccia medesima". "Non si precisa -continuano Tiani e La Spina- in alcun modo, sulla base di quali parametri debba essere valutata l'intensità delle sofferenze fisiche o psichiche arrecate alla persona offesa, così aprendo la strada a molteplici dubbi di carattere interpretativo e a difformità in sede applicativa. Si prevede, inoltre, diversamente che
in passato, che la tortura possa essere integrata anche nel caso in
cui si arrechi, con violenza o minaccia (quindi con un singolo atto),
un'acuta sofferenza fisica o psichica per vincere una resistenza".
(segue)



TORTURA: SINDACATI POLIZIA, LEGGE NON COMPROMETTA STRUMENTI FORZE
ORDINE (2) = (AdnKronos) - "Ci chiediamo: si è tenuto presente -
scrivono ancora Tiani e La Spina- che nel nostro ordinamento la
resistenza a pubblico ufficiale è un reato previsto e punito dal
codice penale? Si è tenuto conto del fatto che quotidianamente le
forze di polizia, nel corso delle manifestazioni pubbliche e nei più
delicati e critici contesti operativi, sono chiamate proprio a vincere
la resistenza di chi rifiuta di rispettare le leggi?". "Si è
considerato con la dovuta attenzione -proseguono i segretari di Anfp e
Siap- che salvaguardare il corretto ed efficace svolgimento delle
nostre funzioni istituzionali è una garanzia per noi stessi e per
l'intera collettività?" "Torniamo a chiedere -continuano- con forza e
convinzione, che l'eventuale approvazione del nuovo reato di tortura
non si trasformi in un'ingiustificata compromissione degli strumenti
che la legge mette a nostra disposizione per garantire l'ordine e la
sicurezza pubblica, creando incertezze e timori tra i nostri
operatori, esponendoli a denunce pretestuose, ma rappresenti
un'effettiva e concreta conquista in termini di civiltà giuridica per
il nostro ordinamento. Ci sembra che con un po' di buon senso,
rifuggendo da ideologismi e strumentalizzazioni, queste due
fondamentali esigenze possano essere assolutamente contemperate",