Lettera al Capo della Polizia

...
Signor Capo della Polizia,
a quarant’anni dalla legge di riforma e dopo le attestazioni, anche pubbliche, pervenute direttamente dal massimo vertice del Dipartimento della P.S., mai avremmo immaginato di essere costretti ad affrontare situazioni perniciose e posizioni revansciste, come quella che ci apprestiamo a portare alla Sua attenzione, poste in essere da chi non si rassegna al fatto che il sindacato nella nostra Amministrazione è una realtà oltre che una esigenza per la stessa istituzione.
Avremmo potuto limitarci anche solo a richiamare i precetti, da quello costituzionale a quelli contrattuali e legislativi, per far comprendere che quanto accade è in piena violazione alle norme vigenti oltre che al buon senso che dovrebbero guidare la volontà di coltivare corrette e costruttive relazioni sindacali. La storia, il senso di responsabilità e la capacità dimostrata in questi quarant’anni testimoniano come sia pleonastico ricorrervi per sottolineare il ruolo costruttivo e fondamentale che il Sindacato ha avuto, e continua ad avere, nella vita della nostra Istituzione.
Ciò che ci spinge a richiamare la Sua attenzione è la preoccupazione per la superficialità e l’alterigia con cui queste violazioni vengono consumate senza nemmeno porsi il problema dei riverberi che siffatti atteggiamenti possano avere sulla tenuta complessiva delle relazioni sindacali e del funzionamento dell’Amministrazione.
La capacità di interlocuzione con le Organizzazioni Sindacali, specie quella che concerne le informazioni relative a tematiche concernenti i diritti dei Poliziotti e, più in generale, i concorsuali e le progressioni in carriera, è forse il più importante indicatore del rispetto delle prerogative riconosciute dalla legge a chi svolge il fondamentale ruolo di rappresentanza del personale.
Questo imprescindibile presidio di trasparenza, che oltre ad essere sancito dal diritto positivo è sempre stato avvertito dall’Amministrazione come una doverosa dimostrazione di garbo istituzionale, da qualche tempo non sembra più essere considerato una indifferibile priorità. Anzi, sembra quasi diventato un fastidio dal quale l’Amministrazione, o parte di essa, voglia assolutamente liberarsi perché ritenuta inutile e dannosa.
Quello consumato oggi, con la pubblicazione sulla piattaforma Doppiavela della graduatoria dello scrutinio per merito comparativo per l’accesso alla qualifica di Vice Sovrintendente senza che le scriventi Segreterie siano state destinatarie di un qualsivoglia preavviso, non è che l’ennesimo strappo ad un consolidato sistema di relazioni sindacali.
Questa ennesima scorrettezza, che altro non può essere intesa se non come un ulteriore sintomo del deterioramento che siamo a denunciare, è stata infatti preceduta da altre analoghe manifestazioni di
supponenza, tra le quali ci limitiamo a segnalare la emblematica divulgazione delle c.d. veline con le promozioni del personale dei ruoli dirigenziali che, per quanto abbiamo avuto modo di verificare, sono, invece, pervenute attraverso canali informali ad un indefinito numero di appartenenti ai ruoli di vertice, mentre le scriventi Segreterie ne sono state messe ufficialmente a conoscenza a sospetta distanza di tempo.
Potremmo, ancora, indugiare a lungo nel segnalare l’incresciosa serie di fughe di notizie sui cronoprogrammi delle commissioni concorsuali che, nel più assordante silenzio serbato dall’Amministrazione, vengono ritualmente propalate sulle più disparate chat da parte di soggetti che sembrano poter contare su un accesso privilegiato ad informazioni precluse alle scriventi Segreterie. Disturba non poco la constatazione che, non di rado, quelle indiscrezioni si rivelano poi essere confermate all’atto della pubblicazione ufficiale.
Posto quanto in premessa appare non differibile un serio confronto teso a conoscere se queste prassi, ormai consolidate da qualche anno, sia solo l’incapacità di alcuni pezzi dell’Amministrazione ad accettare l’esistenza e l’essenziale ruolo del Sindacato, ovvero se sia la nuova politica del Dipartimento, e quindi anche del Ministro, di concludere un percorso di democratizzazione e innovazione che, proprio oggi, ha portato la Polizia di Stato ad essere un sicuro punto di riferimento, al quale attribuire il proprio gradimento, al 70% degli italiani.
Non di meno è indispensabile comprendere se vi sono ancora o meno la volontà e le condizioni per evitare che il lamentato progressivo logoramento delle relazioni sindacali possa provocare irrigidimento delle rispettive posizioni che, specie in questo delicatissimo periodo, appare come decisamente inopportuno. Giacché da tale verifica dipenderà la decisione su quali iniziative occorreranno adottare per tutelare la democraticità della nostra amministrazione e per contrastare questa inaccettabile aggressione alla dignità della funzione di rappresentanza.
Conoscendo la Sua sensibilità e la capacità di comprendere tali problematiche e le invitabili ricadute in negativo che le stesse potranno generare, inviamo cordiali saluti e sensi di rinnovata stima nell’attesa di poter affrontare la questione nel più breve tempo possibile.
Siulp Felice Romano
SIAP-Usip Giuseppe Tiani
= LEGGI E SCARICA L'ALLEGATO =

vai alla news completa >>