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L'adozione del codice identificativo per le forze di polizia impegnate in ordine pubblico, infatti, sarebbe un assist ai professionisti del disordine con l'unico scopo, di indebolire se non addirittura paralizzarne l'azione durante le fasi più delicate e sensibili dei servizi di ordine pubblico''. Lo dichiara
il segretario generale Siap Giuseppe Tiani. ''Noi abbiamo lottato per lunghi anni per evitare questo e, di contro, ottenere in tutta trasparenza di dotare il personale di strumenti all'avanguardia per documentare esattamente ciò che accade senza più alcuno spazio per accuse ingrate e generalizzate, spesso fondate su una visione ideologica fuori tempo che, fa esprimere opinioni e convinzioni che vanno al di là di fatti e dinamiche oggettive, vanificando così il giudizio politico sulla gestione dell’ordine pubblico che appare sempre più strumentale e non credibile agli occhi dei cittadini e dei poliziotti - aggiunge - E' bene che della sicurezza se ne occupino i professionisti e chi la pratica ogni giorno per il bene comune cioè di tutta la collettività, le parole in libertà degli interessati detrattori non sono utili ad alcuno''.