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e non è sufficiente invocare la legge per considerazioni di carattere generale, o che per la male intesa tutela degli interessi collettivi vengano disposti trattamenti obbligatori. Il carattere generale di un eventuale provvedimento da applicarsi a tutti i cittadini deve necessariamente essere disposto per legge, ma entro limiti e confini del dovuto rispetto della dignità umana e delle sensibilità individuali". Lo dice all'Adnkronos Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap. "Detta eventuale legittima scelta del governo, dal nostro punto di vista dovrà essere supportata da circostanze tali da richiedere un 'patto sociale di solidarietà' tra cittadino e Stato, e dopo aver valutato le eventuali conseguenze negative normalmente tollerabili per ogni soggetto obbligato - prosegue - ovvero previsioni d'indennizzo nei limitatissimi casi che possono avere conseguenze. Ritengo che chi è preposto a decidere debba affidarsi alle evidenze della ragionevolezza e della più qualificata comunità scientifica che analizza empiricamente i dati pandemici, e certamente non si possono inseguire o assecondare i populismi politici e sindacali o gli interessi di parte. Quando si invocano i diritti costituzionali da parte dei più appare tutto relativamente semplice. Ma quando bisogna confrontarsi con la realtà in modo olistico, le dinamiche e le cose sono molto più complesse, e penso sia inopportuno e superficiale esprimere una posizione favorevole o contraria rispetto all'obbligo vaccinale dei poliziotti, il buon senso e la responsabilità ci fanno rimettere alle scelte che la scienza dovrà suggerire al governo per la valutazione finale".