Così il segretario provinciale del Siap Pietro di Lorenzo sulla morte di un 32enne bengalese al Cpr di Torino. Noi abbiamo sempre rispettato le opinioni sui Cpr che sono tutte lecite ma non accettiamo che in maniera subdola si lasci intendere per fini politici e ideologici che i colleghi che operano nei centri di varia natura sono violenti carnefici - aggiunge Di Lorenzo - Le gravi falsità quali l'inaccessibilità alle cure sanitarie e all'assistenza psicologica impongono una presa di posizione netta. Quello che si omette sempre di dire è' che al Cpr di Torino non ci sono venditori di rose o badanti rimaste senza lavoro ma pluripregiudicati che costituiscono un grave pericolo per tutti i cittadini e della cui presenza i Paesi di origine fanno a meno molto volentieri. ANSA