CONTRATTO: I DOCUMENTI UFFICIALI

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Cari Colleghi, dal nostro punto di vista, nella valutazione generale per la chiusura dei lavori del contratto di lavoro, abbiamo tenuto in debita considerazione il contesto sociale, storico, politico ed economico in cui è maturato il confronto, con il Parlamento sciolto dal Presidente della Repubblica e il Governo è in carica per la sola attività ordinaria. Sarebbe stata una miopia sindacale e un danno per le retribuzioni di tutti gli operatori, se avessimo scelto di rinviare il confronto di un contratto già scaduto e valido per il triennio 2016-2018, con il prossimo Governo, vanificando così il frutto di anni di lavoro per il superamento del blocco contrattuale e delle retribuzioni imposto dal Governo negli anni 2009/2010 e per il quale è stato necessario un lungo e complesso lavoro con gli ultimi due Governi, per riavviare la fase che ha portato agli incrementi retributivi come da tabelle allegate.
La lunga vacanza contrattuale ha determinato una evidente perdita del potere di acquisto degli stipendi per cui, a nostro avviso, era necessario chiedere ed ottenere l’immediata disponibilità delle risorse economiche che incidono sul salario mensile, nel rispetto delle regole negoziali e contrattuali, unica vera occasione in cui il Sindacato dei Poliziotti è dominus alla pari di Amministrazioni e Governo. Mentre nelle more di una definizione più articolata e complessa parte giuridica e dei trattamenti accessori, che possa alla fine ritenersi soddisfacente, serve più tempo. Abbiamo così rivendicato a gran voce l’immediata disponibilità delle risorse stanziate con la legge di bilancio 2017, attraverso le quali siamo riusciti a portare a casa un incremento stipendiale che supera i 102 euro netti mensili, per tredici mensilità a partire dalla qualifica di Agente, avendo saputo combinare attraverso la nostra politica sindacale gli aumenti contrattuali agli effetti della trattativa per la riparametrazione e strutturazione degli 80 € ex una tantum, come disciplinato dal Decreto legislativo 95/2017 (riordino) che ha recepito il confronto tra amministrazioni, Governo e Sindacati, primo step della complessa fase contrattuale impostata dal SIAP. In estrema sintesi, abbiamo fatto una valutazione utilitaristica: il “quanto” nell’ottica del “quando”, anche rispetto al quadro istituzionale in cui è maturata la trattativa e all’incertezza connessa alla dinamica del voto politico per il futuro Governo del nostro Paese. Se poi ci sono componenti del mondo sindacale e delle rappresentanze militari, che si abbandonano alle discussioni da bar dello sport e invadono i social di proclami funerei, intrisi di populismo acchiappalike… beh questo è un esercizio che al SIAP non interessa.
Noi amiamo la concretezza e su questa, da sempre, costruiamo la nostra politica sindacale che mette al centro il poliziotto uomo, padre di famiglia, cittadino. La concretezza si nutre di chiarezza, per esempio sulla questione degli 80 euro divenuti strutturali, ossia parte integrante del nostro stipendio per effetto dell’art. 45 comma 1 tabella BB del decreto legislativo 29 maggio 2017 n. 95, a partire dalla mensilità di ottobre 2017, oltre ad un assegno lordo una tantum di 350 euro lordi per le mensilità da ottobre a dicembre 2017. Nel novero della chiarezza, occorre evidenziare, a nostro avviso, come la rimodulazione degli incrementi parametrali, effetto della trattativa sul riordino delle carriere, porterà incrementi salariali progressivi nel tempo, per le ridotte e facilitate progressioni di carriera della base, considerate tra l’altro le nuove posizioni economiche apicali dei “coordinatori”, così come gli assegni una tantum previsti dall’art. 45 comma 3 tab. CC del decreto legislativo in argomento, etc... Lo stanziamento complessivo di circa 480 milioni è stato reso strutturale con effetti economici in busta paga a partire dalla fine del 2017 come già detto, prima tranche degli incrementi sul parametro prima del rinnovo del CCNL triennale. Lo stesso decreto legislativo all’art. 45 comma 2 prevede lo stanziamento per il 2018 di 53,1 milioni di euro per la riduzione dell’imposta sulle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali per il personale delle Forze di Polizia e Forze Armate titolari di reddito complessivo di lavoro dipendente non superiore, in ciascun anno precedente, a 28.000 euro; anche questa previsione ha un innegabile riflesso positivo sui redditi delle qualifiche più basse secondo la gerarchia dei ruoli del personale di polizia. Invece, per ciò che attiene il riferimento alle giuste tutele al personale per effetto della legge 151/01 è solo grazie all’articolo 45 comma 16 del D.L.vo 95/17 che le assenze per congedo straordinario di cui all’art. 42 della legge 151/01 per assistere i portatori di handicap, dal gennaio 2017 sono computabili nell’anzianità giuridica e quindi validi ai fini della progressione di carriera. Il confronto sulla parte normativa del contratto dovrà poi essere determinato e senza incertezze per un welfare adatto alle esigenze dei poliziotti e delle loro famiglie, così come per la necessaria polizza sanitaria e tutela legale. Inoltre riteniamo necessari interventi finalizzati al supporto della genitorialità, assistenza disabili, malattie professionali, indennità per il controllo del territorio e per i servizi di pattugliamento … solo per fare alcuni esempi del variegato panorama professionale e umano, del mondo del lavoro delle poliziotte e dei poliziotti, così come per gli operatori civili e militari del nostro comparto. Perché proprio come affermiamo da sempre, al centro del nostro agire non può che esserci il poliziotto uomo, padre di famiglia, cittadino ma che non può mai dimenticare le delicate funzioni che gli sono affidate dalla legge e al contempo non possono essere considerati freddi numeri.
In allegato l’articolato firmato da tutti i sindacati nessuno escluso e dai Cocer CC, GdF ed Esercito, di seguito gli accordi a latere su cui prosegue la trattativa per la parte normativa dell’accessorio e del Fesi.
 

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