TAR LAZIO E RUOLO ISPETTORI

 "sentenza Tar Lazio che obbliga l'Amministrazione ad individuare entro 90 giorni gli uffici nell'ambito dei quali le funzioni direttive [...] possono essere affidate al personale appartenente al ruolo degli ispettori […]", parlando di sentenza Tar Lazio su istituzione del Ruolo Speciale. Nello stesso comunicato denunciano il ritardo della parte pubblica su questo versante, che si sarebbe fatta "forte della sponda dei sindacati di area confederale da sempre contrari alla valorizzazione del personale appartenente al ruolo degli ispettori".
Tali affermazioni, oltre che palesemente false, se non fosse per la serietà dell'annoso problema relativo al Ruolo Speciale fanno semplicemente sorridere noi, sindacati di ispirazione confederale, perché:
parlano di un ricorso al TAR, omettendo di dire che lo stesso non è stato proposto dalle sigle "autonome e indipendenti" ma dal Co.T.I.Pol (organismo che non svolge attività sindacale, come sancito nel proprio statuto) e nello specifico dal suo presidente Gaetano Barrella che è dirigente sindacale - componente di direttivo nazionale di UGL Polizia di Stato, sindacato di polizia di ispirazione confederale. E basterebbe questo a smentire chi indica i sindacati di area confederale come contrari alla valorizzazione del personale appartenente al ruolo degli ispettori.
Con la sentenza del T.A.R. di Roma del 13 giugno 2015, n. 8328, è stato accolto il citato ricorso con cui si chiedeva di intimare al Capo della Polizia di adottare il decreto per l’individuazione degli uffici ove è possibile nominare Vice Dirigenti e delle funzioni direttive da riconoscere alle qualifiche apicali del ruolo degli Ispettori. Valutato il ricorso nel merito, il T.A.R. ha ordinato all’Amministrazione di emanare l’atto sopra indicato entro un termine non superiore a 90 giorni.
Vogliamo ulteriormente chiarire, per onestà intellettuale, che per quanto attiene specificatamente al Ruolo Speciale, il ricorso è stato depositato a giugno sempre dal Co.T.I.Pol. dinanzi al T.A.R. di Roma.
L'esultanza per il Ruolo Speciale, da tutti noi auspicato e rivendicato da sempre, appare al momento fuori luogo, perché la sentenza non riguarda affatto detto Ruolo ma attiene ad un altro tema, già disciplinato dalla normativa vigente. Lo stesso proponente del ricorso ha specificato che "il Ruolo Speciale non è mai stato bloccato dalla legge e non è stato finora costituito soltanto a causa di una distorta interpretazione della legge da parte dell’Amministrazione." Quindi qualsiasi associazione sui temi è, al momento, forzata.
I sindacati Siulp, Siap, Silp Cgil, Ugl Polizia, Uil Polizia hanno da sempre operato, anche nei tavoli di confronto, non solo per il Ruolo Speciale ma ad una revisione di tutti i ruoli della Polizia di Stato. Quindi ci fa sorridere questo sdoppiamento perché almeno due di questi sindacati autonomi e indipendenti hanno sempre firmato con noi, congiuntamente, ogni rivendicazione sull'argomento.
Tali sindacati "autonomi e indipendenti" dichiarano di rappresentare "circa 40.000 poliziotti". Ecco, il "circa" è quanto mai appropriato. Infatti ne rappresentano "circa" 31.000.
In momenti così delicati per il nostro Paese e nel momento in cui il sindacalismo deve essere il baluardo di democrazia e rappresentanza, proprio per il rispetto che si deve a tutti i lavoratori della Polizia di Stato bisognerebbe avere il buonsenso di bandire ogni forma di falsa propaganda e questa volta sì, avere anche il coraggio di essere veramente autonomi e indipendenti da ogni forma di demagogia.

Roma, 18 giugno 2015

= LEGGI E SCARICA IL COMUNICATO ALLEGATO =

vai alla news completa >>