LETTERA AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA


Al Sig. CAPO DELLA POLIZIA
ROMA

e, per conoscenza:

AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della P.S.
Ufficio per la Riforma e le Relazioni con le Organizzazioni Sindacali del Personale della Polizia di Stato ROMA

Alla Segreteria Nazionale S.I.A.P. ROMA

Alla Segreteria Regionale S.I.A.P. Lombardia
MILANO

Preg.mo Sig. Capo della Polizia,


senz'altro converrà che vi sono situazioni in cui una semplice conversazione riesce piacevolmente a fare comprendere talune argomentazioni solo ad un numero ristretto di Persone; mentre ve ne sono altre in cui alcune parole scritte su un foglio possono servire a fare rimbalzare un preciso e semplice messaggio nelle direzioni più variegate.

Forse un inutile tentativo,.... forse incomprensibile,.... forse fastidioso,.... ma che scaturisce dall'animo di chi Le chiede qualche istante di pazienza. 

Come ogni anno, nel mese di ottobre l'attività sindacale locale si dimostra particolarmente effervescente e sempre più protesa verso una frenetica ricerca di consensi.

Uno scenario di atteggiamenti quasi rituale, più o meno comprensibile e criticabile, ma che non dovrebbe assolutamente divenire fonte di inutili ed improduttive tensioni interne.

Il Sindacato ha una sua ragione di esistere perché frutto di una collettiva esigenza sociale, un suo spazio di azione perché parte integrante di un'articolata realtà democratica, una sua etica comportamentale perché portatore di specifici valori quali: Solidarietà, Spirito di Servizio, Autonomia, Libertà, ecc.

In questo piccolo luogo di provincia, senza tanti clamori, la Struttura del Siap ha visto triplicare il numero degli iscritti.

Tuttavia, in questi strani giorni qualsiasi atteggiamento o manifestazione di pensiero appare essere interpretata quasi "a senso unico", a volte, anche facendo dimenticare elementari sentimenti di rispetto fra Uomini, quotidianamente impegnati in un tanto delicato quanto difficoltoso servizio istituzionale.

Se appena ieri le motivazioni racchiuse nell'agognata "adesione sindacale" potevano essere considerate principalmente ideologiche, oggi, ciò che si materializza intorno a Noi sembrerebbe fare ritenere che siano di tutt'altro natura.

In tale caotica e confusa atmosfera, però, rimane prioritario che Ognuno si attivi per salvaguardare un sereno clima di reciproco rispetto verso il Collega che ci è vicino.

Nella giornata di ieri, da tempo programmata e ben pubblicizzata, si è svolta presso una sala pubblica l’assemblea a cui ha partecipato il Segretario Generale Giuseppe Tiani.

Numerosi partecipanti e delegazioni di altre città (Genova, Varese, Lecco, Bergamo, Milano, Bologna, ecc.) hanno gremito una sala ed hanno  potuto apprezzare la correttezza di un Segretario Generale, che Ella ben conosce.

Triste è stato prendere atto dell’ingiustificata assenza del Questore di Cremona, che – se anche fosse stato impegnato in altre attività più importanti – con un piccolissimo sforzo avrebbe potuto far giungere il proprio saluto non solo ai propri dipendenti ma ad un Segretario Generale che in fondo non rappresenta solo se stesso.

Lasciando ad Ognuno la libera interpretazione per le eventuali giustificazioni di Chi rappresenta localmente l’Amministrazione centrale, a Noi rimane la convinzione che si è persa solo un’altra buona occasione…….

Si è persa di certo l’occasione per dimostrare rispetto verso il Prossimo, attraverso auspicati atteggiamenti forse più "spontanei e sinceri" e sicuramente meno "forzati ed ipocriti".

Certo che Ella avrà compreso lo spirito di questa mia missiva, colgo occasione per porgerLe i più cordiali saluti.

Cremona, lì 5 dicembre 2012.


Il Segretario Generale Provinciale S.I.A.P.
Marco SEVERINO

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