LA SPENDING REVIEW PER LA POLIZIA: IL S.I.A.P. NON CI STA

a 26 uffici, di cui 20 Compartimenti più le sei sezioni sedi di Procure  DDA, la cui sede non combaci con i Compartimenti, ci chiediamo quale sia il concetto di questo Governo su “Livello di guardia” poiché intendono ridurre gli organici del personale e i relativi posti di funzione dirigenziali che, inevitabilmente, si contraggono. Se poi si aggiunge l’ipotizzata chiusura di uffici di polizia complessi come le Questure, paventato dal Ministro dell’Interno, l’effetto negativo sui livelli di efficienza per la sicurezza dei cittadini e delle arterie stradali sarà assolutamente inevitabile, come non sarà sostenibile il maggiore carico di lavoro sugli Operatori di Polizia. Difatti, chi conosce l’organizzazione della Polizia di Stato - e il Ministro dell’Interno si ritiene, dovrebbe conoscerla, è comunque un Prefetto - sa bene che una Questura è strutturata in diversi Uffici o Divisioni, con diversi livelli di responsabilità, secondo la difficoltà e la complessità del territorio, dei provvedimenti amministrativi, investigativi, giudiziari di ordine pubblico e controllo coordinato del territorio ecc…, che invece un Commissariato ha in misura minore. Pertanto una mancata e demarcata suddivisione dei compiti tra i vari uffici, non potrà che avere un effetto molto negativo nella gestione dell’ordine pubblico e nell’attività di prevenzione e repressione dei reati.
Ciò nonostante, pare proprio che si voglia incidere direttamente sulla rete capillare dell’organizzazione territoriale della Polizia, negando peraltro il confronto con i Sindacati, in continuità con le politiche del governo Berlusconi, evitando così di concertare soluzioni razionali e praticabili per ridurre gli sprechi ed essere più efficienti. Difatti, fatichiamo a capire che risparmio ci sarebbe nel chiudere i Posti Polfer o le Sezioni di Polizia Postale, giacché lo Stato non paga un centesimo per l’affitto e per la gestione degli stabili che, invece, è a carico delle rispettive società. La paventata riduzione del 20 % del parco veicolare in dieci anni andrebbe a incidere soprattutto nei servizi di prevenzione e di ordine pubblico (Volanti, Reparti Mobili, Stradale, etc), poiché, com’è noto, la maggior parte delle vetture utilizzate dagli Uffici investigativi (Squadre Mobili, Squadre di P.G., etc), sono confiscate e poi assegnate dall’Autorità Giudiziaria, quindi non comprate dall’Amministrazione!
Siamo dell’idea che la controllo della spesa pubblica sia necessaria, inevitabile, per evitare che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico. Ma l’obiettivo si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio. Quando prospettato dal Dipartimento di P.S., ci appare un tentativo di “riorganizzazione” già proposto anni addietro, mascherato oggi dalla spending review del Governo, che non possiamo condividere, sia per il metodo utilizzato sia per i contenuti di merito, i quali dal nostro punto di vista, risentono di una strategia organizzativa complessiva che ha il respiro corto.
Le scelte concernenti i tagli della sicurezza devono rispondere a criteri di oggettiva aderenza delle mutate esigenze della società, con una specifica e puntale definizione di un rinnovato quadro di regole, competenze specialistiche e funzioni, rispetto agli obiettivi istituzionali di ogni singola Forza di Polizia civile o militare.
L’agenda del “ragioniere” in questo delicatissimo settore non paga e crea altre problematiche, tensioni e confusioni. Questa dovrebbe essere l’occasione per eliminare del tutto le sovrapposizioni di ruoli e interferenze varie, d’altronde le normative europee in materia di sicurezza e ordine pubblico già lo chiedono, le quali si traducono sovente in uno spreco di risorse ed energie professionali. Va perciò valorizzato il coordinamento delle Forze di Polizia sul territorio, ma attraverso l’univocità della direzione di tutte le forze in campo, cosicché il sistema possa reggere il passo con le mutate esigenze sociali e finanziarie; cosa che a oggi è solo rimasta scritto e non applicato nella legge 121/81.
Non è utopica la prospettiva di un’efficace razionalizzazione del sistema sicurezza Paese, ma non si può affrontare il tema con il distacco del professore o del tecnico poiché noi non siamo un’azienda privata, ma un’articolazione necessaria dello Stato, Noi siamo un pezzo importante di Stato.
Di fronte al dramma delle degenerazioni violente, del crimine organizzato e del terrorismo, sui poliziotti si scaricano tutte le tensioni sociali, politiche incombenti e irrisolte, che non hanno trovato soluzioni in altre sedi. La Polizia non può affrontare senza gli adeguati mezzi e un’organizzazione forte ed efficiente, se il Governo e il suo ministro dell’Interno non comprendono ciò, significa che non hanno la sensibilità politica e culturale per comprendere il nostro ruolo e il valore della nostra missione nello Stato democratico, allora è il caso che torni nelle università da dove sono venuti.
Rimane prioritario il confronto dialettico e sinergico tra chi è deputato nel Paese a produrre sicurezza e chi governa in nome del popolo, noi come cittadini e Sindacato dei Poliziotti, siamo una sua parte.
Chi è deputato a decidere delle sorti della sicurezza non può farlo nel dorato isolamento dei palazzi governativi, inevitabile quanto necessario è il dibattito con le rappresentanze degli Operatori della sicurezza.
Costatiamo che la via intrapresa anche da questo governo continua a considerare la sicurezza, una spesa e non un investimento, precondizione della tenuta democratica e condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita del Paese. Se poi il Governo, dopo le nostre lamentele e indicazioni nelle sedi istituzionali preposte, dovesse continuare a essere sordo e cieco, è chiaro che noi del S.I.A.P. e dell’ANFP siamo determinati a farci sentire e notare, con tutti gli strumenti che la Costituzione Italiana ci consente di utilizzare.

Roma, 07.06.2012
 

Nel primo allegato i lanci delle agenzie di stampa che hanno ripreso il comunicato congiunto di SIAP, Silp/Cgil, Coisp ed ANFP del 6 giugno

Nel secondo allegato il comunicato di SIAP e ANFP del 7 giugno 

  • SPENDING REVIEW: SINDACATI PS, E' SCURE SU SICUREZZA RIDURRE SPESA CON RAZIONALIZZAZIONE ORGANICA DELLE RISORSE (ANSA) - ROMA, 6 GIU - La spending review che interesserà la polizia sarà una "scure sulla sicurezza di operatori e cittadini". E' quanto affermano in una nota i sindacati di polizia Anpf, Siap, Silp-Cgil e Coisp sottolineando che la riduzione della spesa deve avvenire con una "razionalizzazione organica delle risorse". I sindacati incontreranno il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri venerdì e al titolare del Viminale sottolineeranno che chiudere "distaccamenti della Polizia Stradale, uffici Polfer, Squadre Nautiche, Sezioni di Polizia Postale" vorrà dire avere un "effetto negativo sui livelli di efficienza per la sicurezza dei cittadini", così come sarà "inevitabile e non sostenibile il maggiore carico di lavoro sui poliziotti". "Siamo dell'idea che la revisione della spesa pubblica sia necessaria, inevitabile, per evitare che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico - proseguono le sigle sindacali - Ma l'obiettivo si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio". Ma non solo: "le scelte relative ai tagli della sicurezza devono rispondere comunque e sempre a criteri di oggettiva aderenza delle mutate esigenze della società, con una specifica e puntale definizione di un rinnovato quadro di regole, competenze funzioni". Ecco perché vanno "eliminate del tutto "sovrapposizioni ed interferenze, le quali si traducono sovente in uno spreco di risorse ed energie professionali. Va perciò valorizzato il coordinamento delle Forze di Polizia sul territorio, cosicché il sistema possa reggere il passo con le mutate esigenze sociali e finanziarie". (ANSA).
  • SPENDING REVIEW: SINDACATI PS, SCURE PER SICUREZZA CITTADINI (AGI) - Roma, 6 giu. - La 'spending review' relativa al dipartimento della pubblica sicurezza rischia di essere una "scure per la sicurezza di operatori e cittadini". A lanciare l'allarme, all'antivigilia dell'incontro fissato per l'8 giugno con il ministro Cancellieri, e' un "cartello" di sindacati di polizia comprendente Anfp, Siap, Coisp e Silp Cgil. "Il ministro - spiegano - tempo fa assicurava che i livelli di guardia non saranno abbassati in tema di sicurezza e ordine pubblico". (AGI)
  • SPENDING REVIEW: SINDACATI PS, SCURE PER SICUREZZA CITTADINI (2) (AGI) - Roma, 6 giu. - "Ma se si chiudono distaccamenti della Polizia stradale, uffici Polfer, Squadre nautiche, Sezioni di polizia e si tagliano uffici di polizia complessi come le questure, l'effetto negativo sui livelli di efficienza per la sicurezza dei cittadini e delle arterie stradali sara' assolutamente inevitabile, come inevitabile e non sostenibile sara' il maggiore carico di lavoro sugli operatori di polizia". "Cio' nonostante - aggiungono Anfp, Siap, Coisp e Silp Cgil - pare proprio che si voglia incidere direttamente sulla rete capillare dell'organizzazione territoriale della polizia, negando peraltro il confronto con i sindacati e con le realta' territoriali dei dirigenti degli uffici, evitando cosi' di concertare soluzioni razionali e praticabili per ridurre gli sprechi ed essere piu' efficienti. Siamo dell'idea che la revisione della spesa pubblica sia necessaria, inevitabile, per evitare che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico. Ma l'obiettivo si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio". (AGI)
  • SPENDING REVIEW: SINDACATI PS, SCURE PER SICUREZZA CITTADINI (3) (AGI) - Roma, 6 giu. - "Le scelte relative ai tagli della sicurezza - ricordano i sindacati - devono rispondere comunque e sempre a criteri di oggettiva aderenza delle mutate esigenze della societa', con una specifica e puntale definizione di un rinnovato quadro di regole, competenze specialistiche e funzioni, rispetto agli obiettivi istituzionali di ogni singola forza di polizia civile o militare. L'agenda del 'ragioniere' in questo settore non paga e crea ulteriori problematiche, tensioni e confusioni. Noi siamo intimamente convinti che vadano eliminate del tutto sovrapposizioni ed interferenze, le quali si traducono sovente in uno spreco di risorse ed energie professionali. Va percio' valorizzato il coordinamento delle forze di polizia sul territorio, cosicche' il sistema possa reggere il passo con le mutate esigenze sociali e finanziarie". "Di fronte al dramma delle degenerazioni violente del crimine organizzato e del terrorismo - concludono Anfp, Siap, Coisp e Silp Cgil - sui poliziotti si scaricano inoltre le tensioni sociali e politiche incombenti e irrisolte, che non hanno trovato soluzioni in altre sedi. La polizia non puo' affrontarle senza gli adeguati mezzi e organizzazione e se il governo e il suo ministro dell'Interno non comprendono cio', significa che non hanno la sensibilita' politica e culturale per comprendere il nostro ruolo e il valore della nostra missione nello Stato democratico. Chi e' deputato a decidere delle sorti della sicurezza non puo' farlo nel dorato isolamento dei palazzi governativi. Constatiamo che la via intrapresa anche da questo governo continua a considerare la sicurezza una spesa e non un investimento, precondizione della tenuta democratica e condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita del Paese". (AGI)
     
  • SPENDING REVIEW: SINDACATI POLIZIA, SCURE GOVERNO SU SICUREZZA Roma, 6 giu.(Adnkronos) - "Il Ministro tempo fa assicurava che i livelli di guardia non saranno abbassati in tema di sicurezza e ordine pubblico. Ma se si chiudono distaccamenti della Polizia Stradale, uffici Polfer, Squadre Nautiche, Sezioni di Polizia Postale e si tagliano uffici di polizia complessi come le Questure, l'effetto negativo sui livelli di efficienza per la sicurezza dei cittadini e delle arterie stradali sara' assolutamente inevitabile, come inevitabile e non sostenibile sara' il maggiore carico di lavoro sugli Operatori di Polizia". Lo denunciano in una nota congiunta i sindacati di polizia Siap, Anfp, Silpcgil e Coisp in vista dell'incontro previsto per l'8 giugno con il Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri. "Siamo dell'idea che la revisione della spesa pubblica sia necessaria, inevitabile. Ma l'obiettivo si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, eliminare le sovrapposizioni e le interferenze che spesso si traducono in uno spreco di energie professionali e risorse", precisano i sindacati. "L'agenda del 'ragioniere' in questo settore non paga e crea ulteriori problematiche, tensioni e confusioni. Noi non siamo un'azienda privata che puo' essere risanata con il distacco del professore o del tecnico, ma un pezzo indispensabile dello Stato", sottolineano i sindacati. (segue)
  • SPENDING REVIEW: SINDACATI POLIZIA, SCURE GOVERNO SU SICUREZZA (2) (Adnkronos) - "Di fronte al dramma delle degenerazioni violente del crimine organizzato e del terrorismo - avvertono i sindacati - sui poliziotti si scaricano inoltre le tensioni sociali e politiche incombenti e irrisolte, che non hanno trovato soluzioni in altre sedi. La polizia non puo' affrontarle senza gli adeguati mezzi e organizzazione e se il Governo e il suo ministro dell'Interno non comprendono cio', significa che non hanno la sensibilita' politica e culturale per comprendere il nostro ruolo e il valore della nostra missione nello Stato democratico. "E' necessario un confronto diretto tra Governo e sindacati per individuare un'azione comune. invece - concludono Siap, Anfp, SilpCgil e Coisp nel comunicato -constatiamo che la via intrapresa anche da questo governo continua a considerare la sicurezza una spesa e non un investimento, precondizione della tenuta democratica e condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita del Paese''.
  • Spending Review: sindacati polizia, scure sulla sicurezza (ASCA) - Roma, 6 giu - Le nuove misure di spendind review, rappresentano un colpo di ''scure sulla sicurezza di operatori e cittadini''. Lo affermano in una nota congiunta i sindacati di polizia Siap, Anfp, Silp Cgil e Coisp che annunciano un prossimo incontro sulla spending review relativa al Dipartimento della Pubblica Sicurezza fissato per l'8 giugno prossimo con il Ministro Cancellieri. ''Pare proprio che si voglia incidere direttamente sulla rete capillare dell'organizzazione territoriale della Polizia, - si legge nel comunicato - negando peraltro il confronto con i Sindacati, e con le realta' territoriali dei Dirigenti degli uffici, evitando cosi', di concertare soluzioni razionali e praticabili per ridurre gli sprechi ed essere piu' efficienti''. I sindacati si dicono certi che occorra una ''revisione della spesa pubblica'' per evitare ''che il processo degenerante della finanza pubblica diventi definitivamente patologico. Ma l'obiettivo si deve raggiungere - si aggiunge - attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio''.
  • Spending review/Sindacati polizia:Scure sulla sicurezza cittadini Spending review/Sindacati polizia:Scure sulla sicurezza cittadini Revisioni necessaria ma va realizzata avendo visione strategica Roma, 6 giu. (TMNews) - "Se si chiudono distaccamenti della Polizia Stradale, uffici Polfer, Squadre Nautiche, Sezioni di Polizia Postale e si tagliano uffici di polizia complessi come le Questure, l'effetto negativo sui livelli di efficienza per la sicurezza dei cittadini e delle arterie stradali sarà assolutamente inevitabile". E' quanto denunciano i sindacati di polizia Siap, Silp per la Cgil , Coisp e Anfp alla vigilia dell'incontro con il titolare del Viminale Anna Maria cancellieri sulla spending review della Polizia in programma venerdì 8 giugno. "Siamo dell'idea che la revisione della spesa pubblica sia necessaria ma l'obiettivo - affermano in una nota congiunta i sindacati - si deve raggiungere attraverso la razionalizzazione graduale e organica delle risorse disponibili, attraverso una diversa visione strategica della sicurezza sul territorio". "L'agenda del 'ragioniere' in questo settore non paga e crea ulteriori problematiche, tensioni e confusioni" poichè "di fronte al dramma delle degenerazioni violente del crimine organizzato e del terrorismo, sui poliziotti si scaricano inoltre le tensioni sociali e politiche incombenti e irrisolte, che non hanno trovato soluzioni in altre sedi". "La polizia non può affrontarle senza gli adeguati mezzi e organizzazione e se il Governo e il suo ministro dell'Interno non comprendono ciò, significa che non hanno la sensibilità politica e culturale per comprendere il nostro ruolo e il valore della nostra missione nello Stato democratico. La via intrapresa anche da questo governo - concludono i sindacati - continua a considerare la sicurezza una spesa e non un investimento, precondizione della tenuta democratica e condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita del Paese".
     


 

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