AEROPORTO di LEVALDIGI

AEROPORTO di LEVALDIGI

8 NOVEMBRE INCONTRO AL MINISTERO

 Il Sindacato di Polizia SIAP al Ministero dell'Interno per risolvere le troppe problematiche legate allo scalo di Levaldigi

All'incontro, previsto per l'8 novembre, invitate anche le altre organizzazioni sindacali: in prima linea la richiesta di un Posto di Polizia di Frontiera Aerea presso l'aeroporto cuneese


La Segreteria Provinciale del SIAP (maggiormente rappresentativa in provincia di Cuneo) ha richiesto tramite la Segreteria Nazionale in data 30.08.2011 un incontro all’Ufficio Relazioni Sindacali del Ministero dell’Interno per portare in quella Sede le problematiche relative allo Scalo Aereo di Levaldigi. Questo incontro al quale sono state invitate a partecipare anche le altre O.S. presenti in Provincia di Cuneo e firmatarie tra l’altro di un documento comune, si terrà a Roma negli Uffici del Ministero il prossimo 8 novembre.
Gli argomenti toccati saranno:
- Necessità di aprire un Posto di Polizia di Frontiera Aerea per il controllo qualificato dei passeggeri in arrivo e partenza soprattutto da paesi extraschengen; (fino ad oggi la responsabilità dello Scalo Aereo è stata addossata alla locale Questura che non ha il numero di personale sufficiente per garantire in modo efficace quel tipo di servizio);
- Necessità di adeguamenti strutturali di quello scalo per permettere l’effettività ed efficacia di quei controlli;
- Effettive problematiche di quello scalo riportate da chi “ le vive ogni giorno sulla propria pelle” poiché dalle risposte che giungono dal Ministero alle sollecitazioni di tutte le O.S. sembra non essere percepita l’effettiva gravità della situazione;
- Difficoltà dato l’esiguo numero di poliziotti impiegati di verifiche quali ad es. l’”intervista di frontiera “ che permette di accertare se lo straniero che entra in Italia abbia i mezzi di sostentamento o abbia la documentazione necessaria ed in caso contrario di reimbarcarlo sull’aeromobile con il quale è arrivato a spese della Compagnia Aerea anziché a spese della comunità qualora lo stesso sia rintracciato successivamente);
- Evidenziare che i voli extraschengen (cioè quei voli che per semplificare hanno origine al di fuori dell’area della Comunità Europea) non sono rarissimi ma sono in realtà buona parte di quelli che in determinati periodi arrivano a Levaldigi contrariamente a quanto si ritiene al Ministero e che inoltre hanno origine o termine in paesi ad elevato rischio di infiltrazione terroristica;
- Evidenziare che molti di questi voli hanno origine o termine in paesi vicini a quei paesi dal quale provengono i disperati che approdano con i barconi a Lampedusa;
- Evidenziare che la sicurezza del territorio non può essere trascurata perché non si vuole inviare un numero sufficiente di poliziotti per presidiare lo Scalo di Levaldigi che per attribuzioni si può paragonare a qualsiasi scalo internazionale ( Milano Malpensa, Torino Caselle ecc.ecc.) ma che a differenza degli altri non viene considerato tale ( almeno per quanto riguarda il sistema di sicurezza nel suo complesso)..

L’auspicio è quello di raggiungere l’obiettivo prefissato, da soli se necessario o con l’appoggio dei tanti politici nostrani che spero vogliano aiutarci a risolvere quest’annoso problema che non è il problema degli uomini e donne della Polizia di Stato ma è IL PROBLEMA della Comunità Cuneese così come lo è la questione degli Uffici Passaporti e Immigrazione Distaccati a Bra nei locali della Polizia Stradale dove si rischia di vanificare tutto quanto fatto fino ad oggi a causa della mancanza di sistemi di sicurezza passiva e strutturali dello stabile e della mancanza di un adeguato numero di poliziotti per il filtraggio ed il controllo delle oltre 100/150 persone che giornalmente vi si recano.

Segreteria Provinciale Cuneo