Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia - Attività premiali

Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia - Attività premiali

Milano, 2 settembre 2012 - Richiesta d'intervento

AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza
Ufficio Relazioni Sindacali
=ROMA=

AL MINISTERO DELL'INTERNO
Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato
=ROMA=

e, p.c.

AL MINISTERO DELL'INTERNO
Direzione Centrale per le Risorse Umane
Commissioni Centrale e Periferica Nord Italia per le Ricompense
=ROMA=

Al Signor Dirigente
il Compartimento Polizia Stradale Lombardia
= MILANO =

Ai Signori Dirigenti
le Sezioni Polizia Stradale Lombardia
= LL.SS. =

Alla Segreteria Nazionale SIAP
= ROMA =

Oggetto: Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia - Attività premiali.


Questa O.S. vuole manifestare lo stato di malessere presente nei colleghi che svolgono servizio nelle Sezioni di Polizia Stradale della Lombardia e in particolare tra i colleghi pattuglianti a causa della discutibile gestione dell'attività premiale ad opera del Dirigente del Compartimento Polizia Stradale di Milano in controtendenza rispetto al passato.      

Dall'insediamento dell'attuale Dirigente del Compartimento sono pervenute numerose lamentele con le quali è stata evidenziata una decisa contrazione, per non dire annullamento, del numero di ricompense per lodevole comportamento segnalate per i colleghi in servizio di pattuglia resisi protagonisti di brillanti operazioni di polizia giudiziaria.
Accade difatti che il citato dirigente aprioristicamente non consideri degna di un riconoscimento superiore al compiacimento l'attività svolta dai colleghi pattuglianti nonostante in più di un'occasione ricorressero, almeno in astratto, i presupposti per una ricompensa superiore.

Questa O.S. non chiede certo che ricompense premiali vengano distribuite ad ogni pie’ sospinto ma non ritiene neanche ammissibile che per esempio il sequestro di 10 kg di droga dovuta a spirito investigativo e senso del dovere con successivo ampio risalto mediatico siano ricompensate solamente con un compiacimento. E di esempi ce ne sono tanti nei quali si sono distinti per professionalità ed acume investigativo colleghi che hanno messo in pericolo la propria incolumità per il bene collettivo proprio per quel senso del dovere che caratterizza il poliziotto.   
Invece, contrariamente a quanto sempre accaduto, viene inspiegabilmente impedita ab origine che la valutazione di queste attività sia oggetto delle apposite Commissioni ministeriali centrali o periferiche per un eventuale riconoscimento superiore.

Mettere sullo stesso piano attività che denotano una particolare diligenza nello svolgimento di compiti propri del servizio, come quella svolta dai colleghi in occasione della recente visita del Papa a Milano, con attività che esulano i normali compiti connessi al servizio e ricompensarle entrambe con il compiacimento, oltre a non costituire una corretta applicazione del principio di uguaglianza e dei principi normativi, determina un livellamento verso il basso che non favorisce di certo la motivazione e la serenità del personale.

Ulteriore conseguenza di questa gestione "parsimoniosa" dell'attività premiale viene subita dai colleghi all'atto dello svolgimento di un concorso interno non potendo portare a valutazione quei premi, improvvisamente ed ingiustamente non più concessi, che conferiscono un punteggio aggiuntivo con evidenti implicazioni di carattere economico e professionale.    

Siamo convinti che chi attualmente dirige la Polizia Stradale, visti i suoi brillanti trascorsi operativi e di investigatore, possa ben comprendere l'attuale frustrazione in cui si trovano i colleghi della Polizia Stradale in Lombardia e conseguentemente intervenire per sanare la situazione.

Sia consentito sottolineare, infine, che i poliziotti italiani alle prese con gli effetti della spending review, blocco contrattuale, blocco del turn-over, ecc..., si augurano di non dover subire anche questo taglio di cui di certo non ne sentono il bisogno.