Prevenzione e Gestione Cause Disagio - Sintesi primi quattro incontri

Prevenzione e Gestione Cause Disagio - Sintesi primi quattro incontri

Come noto le società contemporanee più evolute hanno risvolti e dinamiche complesse che, a volte, per l’eccessiva dinamicità della vita quotidiana, l’instabilità dei rapporti interpersonali, spesso aggravati dalle difficoltà connesse alle incertezze economiche

pesano su ogni persona inibendo motivazione esistenziale e la speranza. Gli uomini e le donne che vestono l’uniforme e sono al servizio del Paese e dei cittadini in Italia e in Europa, non ne sono affatto immuni. Quanto brevemente premesso ha imposto la necessità di approfondire e porre il tema del disagio nell’agenda delle priorità. Il fine è quello di attivare una rete di protezione e ascolto che, attraverso una più moderna cultura interna degli apparati di sicurezza, e un rinnovato e fruibile sistema di tutela del benessere psicologico del personale della Polizia di Stato, non respinga ma accolga e supporti chi vive le difficoltà e le diverse manifestazioni di forme di malessere o dipendenze.  Ciò detto, l’istituzione del tavolo per la prevenzione e la gestione delle cause di disagio del nostro personale, istituito con Decreto del Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza, emanato il 22 Marzo 2019, fortemente voluto dal Prefetto Gabrielli e dai Sindacati più illuminati, ha avviato un lavoro di confronto e concertazione con il Sindacato che, con il supporto di specialisti e attraverso il monitoraggio e la prevenzione, possa individuare percorsi per l’attivazione di strumenti di aiuto volti al tempestivo riconoscimento e alla gestione corretta del disagio che una persona può vivere in dato momento della propria vita.

Il primo passo è senza ombra di dubbio, una nuova filosofia culturale in seno all’Amministrazione a tutti i livelli, base su cui poggerà la necessaria revisione normativa per una diversa e più attuale modulazione e applicazione dell’articolo 48 del D.P.R. 782 del 1985. Il citato articolo non può più essere uno strumento che danneggia i dipendenti che vivono difficoltà, o ancora peggio un’arma utile per il governo del personale, né tantomeno può diventare una lettera scarlatta quando deve necessariamente essere applicato.

Il Capo della Polizia dopo il primo confronto in seno al tavolo tra Sindacato e Amministrazione, ha già impresso un primo significativo e forte indirizzo recependo le istanze del Sindacato, rispetto alla nuova visione culturale dell’Amministrazione anche in tema sanzionatorio, attraverso una più puntuale lettura applicativa della pena pecuniaria per il personale che vive difficoltà di tipo economico, il Capo lo ha detto e lo ha fatto.

Il delicato lavoro del tavolo, grazie alla sensibilità e al ruolo di primissimo piano del Direttore Centrale di Sanità dott. Fabrizio Ciprani e della Direzione Centrale delle Risorse Umane, procede per focus tematici e priorità individuate secondo la scaletta dell’ordine dei lavori. Siamo partiti dalla imprescindibile riforma che dovrà rimuovere gli ostacoli normativi, per arrivare poi a tutto quello che ruota intorno al delicato e articolato tema dello stress da lavoro correlato, burnout ecc…

L’obiettivo dei lavori è quello di accogliere e non mettere all’indice chi vive turbamenti o difficoltà esistenziali e quotidiane, al di là della causa che ha prodotto il disagio, che va accolto, supportato e aiutato attraverso adeguati percorsi, al fine di superare il momento difficile per poi essere reinserito con dignità nel suo posto di lavoro e continuare a svolgere serenamente la sua funzione e la sua vita.

Senza dubbio il citato tavolo e la nuova cultura su cui poggia il confronto non potrà che portare una apertura mentale e un diverso senso di solidarietà e benefici ai colleghi, in un campo oggettivamente estremamente complesso e delicato per i risvolti umani, familiari e professionali. Nessuno pensa che il tema possa essere risolto ma certamente, Amministrazione e Sindacato ce la metteranno tutta per trovare gli strumenti e i percorsi di supporto più idonei, compatibili con il quadro normativo e la funzione, non dimenticando mai che anche i poliziotti e le poliziotte sono persone e non automi, proprio per non lasciare indietro nessuno, la Polizia di Stato  - così come il Sindacato con le dovute differenze e mission - sono comunità e ognuno di noi ha il dovere di essere vigile e attivarsi per aiutare un collega o un amico in difficoltà.

Nell’ultimo incontro,  che si è tenuto il giorno 11 giugno come concordato nei precedenti incontri, ha visto la luce una prima provvisoria stesura di una versione riformata della legislazione, anche per ciò che attiene alla vasta casistica relativa  applicazione dell’art. 48 bis che porta in sé, la nuova filosofia culturale dell’Amministrazione, strumento che una volta approvato è destinato a contaminare il sistema della governance del personale, partendo appunto dalla rinnovata normativa degli apparati di sicurezza, affinché nessuno possa più sentirsi solo o peggio indicato come un diverso. Seguiranno comunicazioni puntuali sull’evoluzione dei lavori.

Roma, 12 giugno 2019

La Segreteria Nazionale

 

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