SECONDA BOZZA CIRCOLARE SU MENSA OBBLIGATORIA - Esito incontro

SECONDA BOZZA CIRCOLARE SU MENSA OBBLIGATORIA - Esito incontro

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Tale incontro è stato fortemente richiesto dalle scriventi OO.SS. a seguito dell'emanazione della bozza di circolare sulla mensa obbligatoria di servizio del 27 dicembre 2016, per chiedere chiarimenti in merito ai vari punti della bozza in questione.
Dal confronto con l'Amministrazione, considerate le posizioni espresse dalle scriventi OO.SS., su richiesta di queste ultime, è emersa la necessità di approfondire ulteriormente la problematica in parola, al fine di apportare i necessari correttivi alla suddetta bozza di circolare sulla mensa obbligatoria di servizio, finalizzata a migliorare la qualità del pasto, per garantire una migliore qualità della vita e del servizio mensa a poliziotti impiegati nei vari servizi di istituto su tutto il territorio nazionale.
In merito al confronto odierno con l'Amministrazione, le scriventi OO.SS. hanno espresso una valutazione complessivamente positiva sulla seconda bozza di circolare relativa alla mensa di servizio chiedendo la possibilità di rimuovere la limitazione normativa che attualmente impedisce la concessione del buono pasto giornaliero nelle sedi disagiate, anche nei confronti del personale impiegato in servizi di istituto in località di preminente interesse operativo e in situazione di grave disagio ambientale, considerato che su questo tema l'Amministrazione  si era già impegnata a far modificare la normativa vigente in occasione del varo da parte del Governo delle ultime due leggi di stabilità, al fine della concessione di detti benefici per i poliziotti che svolgono tale tipologia di servizio.
Su questo punto, il Direttore Centrale per i Servizi di Ragioneria ha riferito che l’Amministrazione ha presentato tale richiesta di modifica normativa in occasione delle ultime due leggi di stabilità, non ricevendo accoglimento, comunque è stato assicurato che detta modifica verrà riproposta dall’Amministrazione nella legge di bilancio in discussione nel prossimo autunno.
Lo stesso Dott. Francesco Ricciardi ha precisato inoltre che l’eventuale modifica legislativa, riguarderebbe circa 750 mila presenze di concessione di buono pasto per gli operatori della Polizia di Stato in servizio nelle sedi disagiate, per un ammontare di circa tre milioni di euro, cifra considerevole nell’economia generale di tale istituto.
Viste le normative esaminate, ad integrazione della bozza, è stata evidenziata la previsione di riconoscere il “buono pasto”, indistintamente a tutto il personale impiegato nei turni di servizio con orario 13/19 e 19/24, nei servizi esterni o di controllo del territorio.
Per quanto attiene la concessione del buono pasto in caso di impossibilità a fruire del vitto per esigenze di servizio o a causa di difficoltà oggettive, le sigle sindacali del cartello hanno chiesto una maggiore flessibilità da parte dell'Amministrazione  nella concessione del buono pasto per particolari tipologie di servizio, che attualmente non consentono al personale di usufruire agevolmente del pasto presso le mense dell'Amministrazione, o di altre Amministrazioni, ovvero presso esercizi privati di ristorazione convenzionati.
Su questo punto si è ritenuto necessario evidenziare la valutazione di superare le indicazioni specifiche relative agli “eventi non prevedibili”, ovvero “le difficoltà oggettive”, presenti nella bozza in discussione, in considerazione della vastità dei casi che possono raffigurare le condizioni di cui sopra, oltre al fatto che la modalità di riconoscimento della concessione è comunque legata ad atti sottoscritti dall’interessato e convalidata dal Dirigente.
E’ stato ribadito inoltre il riconoscimento del doppio buono pasto al personale costretto a permanere in servizio per esigenze lavorative, che si prodiga oltre quelli che sono i normali turni di servizio e in particolari fasce temporali; osservazione che oltretutto non sembra trovare ostacoli di legge.
Sull’argomento, il Direttore Centrale per i Servizi di Ragioneria ha chiarito pure che, in sostituzione del pasto tradizionale che viene fornito agli operatori della Polizia di Stato impossibilitati di consumare il pasto, potrebbe essere sperimentato, almeno nelle grandi città, nei servizi di O.P. allo stadio e in altri servizi di O.P. in generale, che agli stessi, venga concesso lo stesso trattamento che è stato riservato al personale in servizio di O.P. in Val di Susa, dove gli uffici periferici hanno sottoscritto delle convenzioni con punti di ristoro itineranti nei pressi dove l’operatore di polizia assume servizio, per consentire al personale di usufruire di un pasto consono ed efficiente anche dal punto di vista igienico-sanitario e nutritivo, invece di fornire, come avviene attualmente, i sacchetti viveri con confezioni sottovuoto contenenti un primo, un secondo, un frutto ed una bibita, che risultano spesso imbarazzanti per le condizioni nelle quali il pasto viene consumato dai dipendenti, come ad esempio per strada, all’interno di un mezzo dell’Amministrazione, allo stadio, ecc.
Capita sovente che il sacchetto viveri non ha caratteristiche igienico-sanitarie idonee e perde le qualità organolettiche proprie delle pietanze con intuibili gravi disagi e danni alla salute e al benessere dei lavoratori della Polizia di Stato, che per motivi di lavoro sono costretti, loro malgrado, a saltare i pasti negli orarti previsti e consumare pasti a secco.
Il Dott. Ricciardi, su questo punto, ha dichiarato che bisogna rispettare tutte le norme sanitarie in materia durante il confezionamento, il trasporto e la consegna del sacchetto vitto agli operatori della Polizia di Stato aventi diritto, chiarendo altresì che è intenzione dell’Amministrazione recepire le proposte dei sindacati rappresentativi e trovare altre soluzioni più idonee per salvaguardare le esigenze degli operatori di polizia impiegati in tali servizi di istituto.
Le scriventi OO.SS. hanno rivendicato anche la fruizione del beneficio del buono pasto del valore di 7,00 euro, in sostituzione della fruizione del buono vitto, riservato al personale che fruisce di mensa in regime di gratuità  ex art.35, comma 2 del DPR n.254 del 16/03/1999, ed in particolare hanno chiesto il beneficio del buono pasto per il personale in servizio operativo, allorquando sia tenuto a permanere oltre l'ordinario turno di servizio previsto per espletare lavoro straordinario emergente o servizio di rientro pomeridiano a completamento dell'orario d'obbligo.
Il suddetto Direttore Centrale, durante la riunione, ha anche accennato la possibilità di concessione del doppio buono pasto ed in merito ha riferito che è stata predisposta una bozza di provvedimento recepita in un decreto ministeriale, dove l’Amministrazione intende aumentare il valore del buono pasto con l’integrazione di una somma aggiuntiva a carico dell’Amministrazione, elevandolo da euro 3,10 ad euro 6,00, come avviene per il personale della Difesa che da tempo, con l’integrazione, ha raggiunto la somma di euro 5,00.
L’Amministrazione si è riservata di inviare a tutte le OO.SS. la nuova bozza di circolare sulla mensa obbligatoria di servizio, per un ulteriore approfondimento e riflessione insieme ai sindacati rappresentativi, al fine di trovare gli adeguati correttivi e farla entrare in vigore prima della prossima estate. Lo stesso Direttore Centrale si è impegnato, altresì, a garantire un migliore servizio mensa per tutti gli operatori della Polizia di Stato, facendo un’ulteriore sforzo per trovare soluzioni adeguate alle problematiche affrontate in data odierna, apportando le necessarie ed adeguate modifiche alla seconda bozza di circolare in materia di mensa obbligatoria di servizio, recependo tutte le legittime richieste formulate dalle scriventi OO.SS. nel corso della riunione di oggi.
Alla luce di quanto sopra evidenziato, il tavolo di confronto resta aperto, consapevoli della delicatezza del tema trattato, e pertanto continueremo ad apportare il nostro necessario e concreto contributo, finalizzato ad una vera tutela della salute e del benessere degli appartenenti alla categoria, sotto il profilo sanitario e della qualità della vita, tenendo alta la vigilanza affinché gli impegni assunti da parte dell’Amministrazione si tramutino in atti concreti in favore dei poliziotti.

Roma, 16 marzo 2017

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